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L’intervista a Camilla Filippi che racconta “Il mondo fino in fondo”

Creato il 26 marzo 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

26 marzo 2014 • Interviste, Vetrina Cinema

Oggi al cinema ha intervistato in esclusiva Camilla Filippi, attrice bresciana che abbiamo visto di recente in Amori Elementari e che vedremo presto ne Il mondo fino in fondo con Filippo Scicchitano e nel nuovo film di Gianni De Gregorio, Buoni a nulla. L’attrice ha raccontato le sue importanti esperienze lavorative, come ne La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e si è soffermata sul cinema italiano dei nostri giorni, commentando la vittoria agli Oscar de La grande bellezza.

Ti abbiamo vista di recente nel film Amori Elementari. Cosa ti è piaciuto di questo film e del tuo personaggio?
Ho partecipato a questo film grazie al regista, Sergio Basso, che ci teneva a lavorare con me ed è stato molto gentile. Ho trovato una persona molto intelligente e con un’idea precisa di cinema. Quando incontro delle persone così appassionate penso sia bello condividere questa sinergia e mi ha fatto molto piacere farne parte.

Nel film hai ritrovato una vecchia “compagna di scuola” di fiction, Cristiana Capotondi. Come è stato ritrovarsi?
La cosa strana è che, di fatto, non ci siamo mai viste perché giravamo scene separate. La sua storia non si intrecciava con la mia e di conseguenza i piani di lavorazione erano diversi. La cosa assurda del cinema è che puoi far parte dello stesso film, ma conoscere gli attori soltanto durante la conferenza stampa.

Di recente hai fatto parte anche del film Il mondo fino in fondo, di Alessandro Lunardelli. Raccontaci di questa esperienza e presentaci un po’ il film.
Il film dovrebbe uscire tra Marzo ed Aprile. Racconta di due fratelli del nord e io interpreto la moglie di Loris, il personaggio interpretato da Luca Marinelli. L’altro fratello, Davide, è interpretato invece da Filippo Scicchitano. Racconta la storia di Davide che, non sentendosi riconosciuto e capito nel suo paese e nella sua famiglia, decide di scappare, seguito da Loris. E’ un film sul ritrovamento di sé, della famiglia e sul senso dell’appartenenza. Un on the road molto bello.

Camilla Filippi
Nel 2012 hai recitato in Viva l’Italia, scritto e diretto da Massimiliano Bruno. Com’è stato lavorare con Bruno e cosa ti piace di più del suo modo di fare cinema?
E’ sempre una gioia lavorare con Massimiliano perché è molto divertente. La leggerezza che appare nei suoi film è la stessa che si respira sul set. Quando si fa parte di un suo film è come se il lavoro lasciasse spazio al divertimento.

Non possiamo non chiederti che ricordi porti de La meglio gioventù e cosa ti ha colpito maggiormente di Marco Tullio Giordana.
Grazie a Marco Tullio Giordana ho capito cosa significasse fare l’attrice e cosa avrei voluto fare nella mia vita. Il suo è un altro mondo.

Ha una serietà, una professionalità e un modo di lavorare fuori dal comune. Lui è un Signore e un principe. Ha le idee molto chiare e ti porta sempre ad ottenere ciò che vuole lui. E’ una guida e un maestro.

Ci sono altre esperienze che vorresti ricordare in maniera particolare? Perché?
Sono molto legata a La vita facile perché ero incinta, al settimo mese di gravidanza, e ho potuto recitare con un accento tipico delle mie parti. Ho interpretato un personaggio molto umano ed è stata per me una grandissime esperienza. Poi l’ultima, in cui ho incontrato Gianni De Gregorio e stiamo girando un nuovo film che si chiama Buoni a nulla.

Cosa pensi del cinema italiano dei nostri giorni? Quali sono, secondo te, i punti di forza e i punti deboli?
Tra i punti deboli sicuramente c’è la fatica mostrata dai produttori nel trovare il coraggio di permettere al regista di fare quello che vuole. C’è poca fiducia nei registi che, salvo rare eccezioni, non hanno libertà totale nel progetto. Per fortuna poi ci sono produttori più illuminati che permettono ad un Sorrentino di esprimere il suo talento nel miglior modo possibile, che danno la possibilità ai nostri geni di mostrarsi nella loro pienezza e grandezza. Tra i punti di forza c’è il fatto che in Italia non abbiamo solo un Sorrentino, ma una generazione di nuovi registi che ha delle potenzialità enormi e che meriterebbe fiducia.

Secondo te, la vittoria agli Oscar de La grande bellezza cosa può portare di buono al nostro cinema? può essere un’occasione per rilanciarlo, un po’ in crisi ultimamente?
Sicuramente sì. Ma più che rilanciarlo all’estero mi auguro che lo rilanci nel nostro Paese. Mi sembra il primo aspetto fondamentale. Mi auguro che questo film, così forte, così visionario, con una sceneggiatura molto particolare, possa spingere gli spettatori a voler vedere cose diverse dalle solite e a poter creare loro un gusto personale.

Secondo te perché questo film ha diviso il pubblico italiano?
Perché è difficile riuscire a giudicare un film nel momento in cui chiede allo spettatore un livello di comprensione molto ampio. Ci sono dei film dove lo spettatore non deve far altro che guardarlo e basta. Tutto è spiegato, tutto è chiaro e tutto torna. Allo spettatore viene lasciato soltanto il libero arbitrio sulla risata e sul pianto. Il film di Sorrentino chiede a chi lo guarda di avere un’opinione, di prendere una posizione, di ragionare su quello che sta vedendo. Dà allo spettatore un ruolo attivo ed essere attivi è una cosa complicata.

Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net

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