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L’ultima ruota del carro, la svolta di giovanni veronesi.

Creato il 24 novembre 2013 da Capitanoclaudio @sarasiniclaudio

L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO (ITALIA, 2013)

Un film di Giovanni Veronesi

Con Elio Germano, Ricky Memphis, Alessandra Mastronardi, Alessandro Haber

Virginia Raffaele, Sergio Rubini, Ubaldo Pantani

Può la storia di una persona comune risultare straordinaria al punto da poter divenire un film? Certamente si, è la risposta che tutti i registi darebbero a una domanda del genere, anche se nessuno ha mai avuto il coraggio di mettere seriamente in atto un operazione di questo tipo. Ma finalmente è arrivato Giovanni Veronesi e l’ha fatto. Si, proprio lui, il regista delle commedie campioni di incasso, dei vari “Manuali d’amore”, lo sceneggiatore di molti film di Leonardo Pieraccioni.

Distaccandosi radicalmente da tutta la sua precedente produzione, con L’ultima ruota del carro, Veronesi firma il suo progetto più ambizioso e personale, portando sullo schermo la storia di Ernesto Fioretti, non un personaggio inventato, ma l’autista stesso del regista, divenuto nel tempo suo caro amico. Partendo dagli anni ’70 e arrivando ai nostri giorni, il film segue le tappe principali della vita semplice e umile di Ernesto, il suo lavoro come tappezziere insieme al padre prima e come traslocatore poi, il suo matrimonio felice con Angela e le difficoltà economiche dei primi tempi, l’amicizia con Giacinto, amico del cuore che decide di seguire strade non troppo oneste per perseguire il benessere economico e che tenta di invischiare Ernesto nei suoi giri poco puliti. Nulla di particolare quindi, o forse si. Perché la storia di Ernesto è un po’ la storia di tutti, e tutti prima o poi nella vita ci siamo sentiti come le ultime ruote del carro, perché la capacità del regista di cogliere certe sfumature è notevole, perché l’amore che nutre verso i suoi personaggi è sincero. Sullo sfondo della storia personale c’è la Storia vera; ma l’assassinio di Aldo Moro, l’arrest di Bettino Craxi e l’ascesa in politica di Silvio Berlusconi, ci fanno comprendere che i cambiamenti (in peggio) del paese non possono cambiare l’anima di una persona onesta e dai solidi valori morali, che nonostante le difficoltà riesce a trovare nel lavoro e nella famiglia la propria felicità.

Ad incarnare la figura di Ernesto troviamo uno dei migliori attori italiani in circolazione, Elio Germano, che con la sua recitazione vivace ed apparentemente istintiva rende perfettamente l’idea dei sogni, delle illusioni e delle preoccupazioni che sono comuni a tutti. Ricky Memphis nei panni di Giacinto è una perfetta spalla semi-comica; molte delle scene più riuscite e divertenti sono infatti affidate a lui, anche se il suo personaggio furbetto ed opportunista per quanto ci faccia sorridere ci lascia anche un po’ con l’amaro in bocca, certi che nella realtà di persone come lui l’Italia ne è piena. Questo film è anche l’occasione per ritrovare un Alessandro Haber in splendida forma nei panni di un affermato quanto strampalato artista, amico del protagonista. A completare il cast Alessandra Mastronardi, Sergio Rubini, e la sempre più lanciata Virginia Raffaele.

Una curiosità: il vero Ernesto Fioretti compare in un piccolo cameo nel ruolo di sacrestano.

Possiamo valutare L’ultima ruota del carro come il riscatto d’autore di Giovanni Veronesi; sarà l’inizio di una nuova carriera?


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