Del discorso di Bersani di oggi, mi sono appuntato queste parole e questi passaggi. Cominciamo con la categoria “espressioni retoriche”:
Qui si vogliono fare le nozze con i fichi secchi.
I cieli azzurri.
Un nuovo orizzonte.
Tenere ferma la barra.
Berlusconi non se ne andrà bevendo una tazza di tè, ma preferirà il “muoia Sansone con tutti i filistei”.
Quelli là che son sulla barchetta.
La Lega è il sottovaso e raccoglie quel che perde il vaso del PdL.
Ecco, quest’ultima frase era all’interno di un passaggio che descriveva questo cambiamento: la Lega non porta via più i voti della sinistra, come accadeva venti anni fa, ma porta via voti a destra. E ciò si colloca nel contesto del “grande aggancio alle destre xenofobe europee”, un aggancio che ha fatto del nord Italia un ostaggio, completamente fuori dal mondo. Un’analisi interessante, che potrebbe meritare qualche parola in più.
Vogliamo bene a chi lavora per bene.
Quell’universo contrapposto a chi campa fuori dalle regole e fuori dal lavoro.
La Lega si prende il suo.
E ciò l’aver votato le leggi ad personam, aver salvato Cosentino e la cricca.
E poi:
Lavoro. Riscossa civile. Legalità. Equità. Cambiamento. Svolta.
Compito del Pd,
Portare le energie in un progetto positivo, e non rabbioso.
Per ospitare le nuove energie, abbiamo pensato fosse necessario preparare anche un po’ di spazio. Altrimenti, dove le mettiamo queste nuove energie, e come lo costruiamo un progetto positivo. Per questo motivo si sono raccolte le firme per chiedere una cosa tanto rivoluzionaria da essere contenuta nello Statuto del Pd. O meglio, per chiederne la sua applicazione:
Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati.
(Statuto del Partito Democratico, Articolo 22 – comma 2)
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake