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La caduta del maschio

Creato il 08 novembre 2011 da Kris @zinfok
Un articolo interessante di Pilar Rahola su La Vanguardia (qui l'originale):
Il paese, culla di grandi pensatori, ha finito per essere governato da un maschio alfa sovraccarico di botulino.
La caduta del maschioSembra che siano i suoi ultimi giorni, a sentire le informazioni proveniente dall'Italia. Viene assicurato, ad esempio, che la borsa italiana aumenta il suo ottimismo in proporzione alla veridicità delle dimissione del Cavaliere, l'uomo che ha trascinato a terra questo suo pomposo titolo. Berlusconi potrebbe essere alla fine della sua carriera, lasciando dietro di sé un paese sull'orlo della bancarotta. L'Italia affonda alla stessa velocità con cui scatta il premio per il rischio, che si aggira già sui 500 punti, e il mito del grande Stato che faceva parte dei pilastri economici dell'Europa viene trascinato nel fango. Se le notizia venissero confermate, saremmo davanti alla fine del presidente del Consiglio più surrealista dell'Unione e che ha creato più imbarazzato di tutti: Cos'è successo all'Italia?
Questo paese, culla dei pensatori politici più brillanti, ha finito per essere governato da una maschio alfa sovraccarico di botulino e di viagra che, mentre si dilettava a festeggiare con le giovani, a guarda il culo ai politici stranieri donne e lanciare i più disparati tipi di commenti del più vero machismo folcloristico, erodeva i poteri dello Stato per ottenere ciò che più simile ci sia ad una autarchia. Ha persino tentato di piegare la giustizia, l'unica che si è sempre mantenuta uno sguardo di sfida. Senza dubbio, Silvio Berlusconi si è rivelato un episodio nero della politica italiana, il più discreditato, dilettante e triste della sua storia.
La caduta del maschioE nonostante il fatto che sia riuscito a unire una forte opposizione per strada, ciò che si rivela drammatico per l'Italia è che non cadrà dal peso della vergogna che ha provocato, ma perché sta affogando nel suo debito pubblico. Ovvero, non sarà i cittadini a cacciarlo, ma l'economia. Al contrario, il grande problema dell'Italia è che Berlusconi è rimasto al potere perché ha mantenuto alto il suo livello di popolarità e intatta la sua notevole influenza. In Italia ha sbagliato la stampa, specialmente la televisione, maggiormente nelle sue mani o nella sua area di influenza. Ha sbagliato l'opposizione, senza leader definiti, in perenne frammentazione e senza la capacità di recuperare la credibilità perduta. Ha sbagliato il Vaticano che non ha avuto difficoltà ad essere amico di una presidente i cui valori non conciliavano precisamente con quelli cristiani. E ha sbagliato anche la famosa società civile italiana che si è accomodata e ha beneficiato dei suoi abusi, felicemente attaccata alla fitta rete che il primo ministro ha intessuto. Per questo la vergogna di Berlusconi è la vergogna dell'Italia, perché non hanno subito un cattivo primo ministro, hanno votato e mantenuto un capo di Governo moralmente, politicamente e socialmente impresentabile. Adesso saranno i mercati a cacciarlo, gli stessi che lo hanno sollevato, e si chiuderà l'ironico ciclo del suo potere. Saranno tempi critici per il Cavaliere. Ma dovranno essere, soprattutto, tempi di una profonda autocritica, Belusconi non ha governato invano in questo modo, perché l'Italia intera ha sbagliato.

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