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La corsa di Varenne

Creato il 04 maggio 2014 da Simo785

A cura di Bruce Wayne

Claudio Caldani

Gli amanti dell’equitazione dicono che prima di lui c’era stato solo il grande Ribot. Ma alcuni, tra loro, dicono che lui era più forte.
A noi profani resta solo la possibilità di stare ad ascoltare ed affidarci al giudizio di chi ci sembra dire le cose più ragionevoli. Però una cosa è certa, e cioè che Varenne le sue gare le ha vinte non solo dentro, ma anche fuori dall’ippodromo.
Perché un forte cavallo da corsa scalda il cuore degli appassionati. Un Varenne allarga il perimetro d’attenzione che sta attorno al suo sport. Lo trasforma. Lo fa diventare popolare come il calcio, amato come la Formula Uno, eccitante come il ciclismo.
Così gli zoccoli di quel cavallo nato a Copparino, in provincia di Ferrara, hanno fatto sì che l’equitazione accendesse la fantasia anche di chi solitamente se ne disinteressa. Ha dato modo a Enzo Jannacci di scrivere una bellissima canzone (“Varenne”, appunto), ha fatto sì che folle intere di persone stessero in attesa delle sue imprese un po’ come, un tempo, si attendevano le vittorie di Eddy Merckx e Marco Pantani, si è beccato una caterva di documentari e servizi giornalistici.
E questo non lo sa fare un talento qualsiasi, ma solo un Varenne.


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