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Ed eccoci qui, a scannarci, a dannarci, ad esaltarci se fosse giusto o meno che oggi il Senato votasse per la decadenza di Silvio Berlusconi. Nel 1994 avevo 11 anni e parliamo ancora di lui dopo 20anni; parliamo di un uomo che ha diviso profondamente il paese in due fazioni che NON andranno mai d'accordo per due visioni TOTALMENTE diverse del paese dal punto di vista sociale, economico, culturale e politico.
Vorrei solo ricordare che Silvio Berlusconi e l'allora PDL nel dicembre 2012 votarono la legge Severino forse con l'ingenuità di pensare che le elezioni del vicino febbraio sarebbero state vinte da loro e che qualche escamotage per evitare la sentenza definitiva Mediaset si potesse trovare ( sentenza che comunque quest'anno sarebbe arrivata ).
Ora si invoca all'incostituzionalità della legge, alla giustizia che, a detta dei forzisti e dei seguaci di Silvio, non è uguale per tutti, dimenticandosi come la legalità e la giustizia siano state di fatto violentate in tanti anni da 37 leggi ad personam che hanno sistematicamente prescritto o addirittura cancellato reati ( falso in bilancio ad esempio ).
Per quanto mi riguarda oggi è stata semplicemente applicata una sentenza. E da stasera i problemi dell'Italia sono ancora tutti lì da risolvere, con o senza il martire decaduto. Serve coraggio, che non si ha anche nella mia parte politica, di voler cambiare verso a tutto, ribaltare questo paese come un calzino e dimostrare che destra e sinistra non sono uguali. Ma questo paese, sinistra compresa, ha perso 20anni di tempo nello stare appresso alle sorti di un solo uomo, alimentando ogni giorno di più l'antipolitica, il populismo becero con proposte a dir poco vaneggianti. E di certo ora che non è più senatore la situazione non cambia. Lui è sempre lì, con le sue truppe pronte a divulgare il verbo per le prossime elezioni fino allo sfinimento. Infatti è nelle urne che si deve sconfiggere il Caimano e il suo pensiero; i canti di vittoria di questi giorni sono effimeri perchè da domani la nuova strategia sarà il vittimismo che si sconfigge solo con proposte serie, credibili, semplici, radicali e che intendano veramente cambiare questo paese.
E' vero, sono di parte; lo so e ne vado fiero anche a costo di prendermi gli insulti da parte di quelli che oggi pensano che destra e sinistra siano uguali. Per me non è così e lo rivendico, con orgoglio ( però pure nel mio PD dateve 'na bella svegliata che non se ne può più ).
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