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La democrazia in proroga

Creato il 03 agosto 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

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di Alessandro Corneli

Nel Paese che è sicuramente “il più bello del mondo”, c’è un Capo dello Stato che, non molto tempo fa, avallò un comico, sulla cui professionalità di comico non c’è nulla da dire, il quale, nel corso di una trasmissione televisiva seguita da parecchi milioni di persone, affermò che, sempre nello stesso Paese, che è poi l’Italia, c’è anche “la Costituzione più bella del mondo”. Ebbene, questo Capo dello Stato si dà un gran daffare per modificarla; o meglio: sprona il Parlamento a modificarla. Chi, meglio di lui, può sapere che è necessario farlo?

Il Governo, nella persona del suo leader, Matteo Renzi, si è gettato a capofitto nell’impresa. Ma il neo-nominato presidente della Corte costituzionale, che resterà in carica appena tre mesi, conseguendo tutti i benefit legati alla carica, ha consigliato prudenza. Chi meglio di un alto giurista può giudicare?

Il sullodato Capo del governo ha tagliato la tesa al toro: i senatori, che stanno discutendo la riforma del Senato, pongono ostacoli perché “sono attaccati alla sedia”! Che equivale a un insulto nel Paese più bello del mondo, che è anche – lo abbiamo saputo da pochi giorni, ma qualcuno lo aveva intuito – il Paese con la pressione fiscale più elevata del mondo, che vale anche più perché i servizi che lo Stato offre sono quasi tutti scadenti. Dunque, è il Paese dei generosi altruisti verso lo Stato.

Un Paese, senza dubbio, democratico, dove non ci sono pericoli di svolte autoritarie. Ne sono convinto perché dove dominano le corporazioni, nessuno è in grado di imporre la propria autorità: possiamo stare sereni.

Ma – qualcuno potrebbe osservare – la democrazia si distingue per l’elettività e la temporaneità delle cariche pubbliche. È questo tipo di alternanza interna che garantisce il sistema. Purtroppo, da questo punto di vista, i conti non tornano.

Il Capo dello Stato è stato rieletto. In pratica è stato prorogato perché i partiti si spaccavano sul nome del successore. Già successo in passato altre volte, ma adesso sembrava di cattivo auspicio. Al leader del partito che ha vinto le elezioni, anche se di poco, non è stato consentito di fare il governo, che poi sarebbe spettato al Parlamento approvare o bocciare. Il compito è stato affidato a un altro esponenti del partito di maggioranza relativa, che poi è stato disarcionato e sostituito dal sindaco di Firenze, città nobilissima, a colpi di twitter anziché di voti. In pratica, il Governo è passato di proroga in proroga dal novembre 2011.

Certo, questo Parlamento non dà grande prova di sé. Non è riuscito ad eleggere gli otto membri di sua spettanza del Csm. Ma il potere decisionale esiste: il Capo dello Stato, che di diritto è anche presidente del Csm, “preso atto” della non decisione del Parlamento, ha detto che “il Csm è prorogato di diritto”.

Un importante esponente della società civile, che è anche un sostenitore di Renzi, cioè l’imprenditore Diego Della Valle, ha criticato il progetto governativo di riforma della Costituzione. Gli ha concesso una proroga?

Approfittando del voto segreto, il Senato ha deciso che su certi temi etici potrà decidere il prossimo Parlamento: la situazione è prorogata.

Dopo tre anni di cure, la disoccupazione è cresciuta del 4,3% nel corso dell’ultimo anno, raggiungendo quota 12,3%. Quella giovanile è salita al 43,7%. Anche la disoccupazione è prorogata?


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