Magazine Poesie

La farfalla e il bozzolo… Metafora sull’aiuto che indebolisce e la prova cha rafforza

Da Mente Libera

http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRh0OziIFr2bR3VTGszbXf6GJNipPr2KSYAd34C688lKH4morbFDivenendo crisalide, il bruco ha praticamente completato la sua trasformazione in lepidottero. Tuttavia, ha ancora una prova da superare per diventare una vera farfalla: deve riuscire a rompere il bozzolo nel quale è avvenuta la trasformazione per potersene liberare e prendere il volo.

-
Al contrario del bruco, che ha tessuto il suo bozzolo a poco poco, in maniera graduale, la futura farfalla non può liberarsene allo stesso modo, lasciandolo gradualmente. Dovrà raccogliere abbastanza forza nelle ali da riuscire a rompere questa costrizione fatta di seta in un unico tentativo. E’ grazie a questa prova e alla potenza che richiede di accumulare nelle giovanili ali che la farfalla sviluppa la muscolatura in grado di farla volare in seguito. Colui che trascura questo aspetto così importante e che, illudendosi di aiutare una farfalla a nascere, ne rompe il bozzolo, vedrà nascere un lepidottero totalmente incapace di volare, poiché non gli avrà dato modo di utilizzare la resistenza della sua prigione di seta per costruire la forza necessaria a distaccarsi da questo peso e lanciarsi in seguito nel cielo . Un aiuto non accorto può quindi rivelarsi nocivo e perfino mortale.
-

Ecco una bella metafora che è possibile applicare a diverse situazioni.
Che lezione possiamo trarne?
Ad esempio, che nella vita alcune prove sono indispensabili alla crescita.
Tali prove permettono di sviluppare in sé la forza necessaria a passare allo stadio successivo.
-
Quando cerchiamo di risolvere una prova al posto di altri, dall’esterno, eliminando l’ostacolo piuttosto che cercando una soluzione reale al problema, non facciamo altro che alimentarlo. Non si tratta dunque della soluzione adatta, ma di una soluzione inefficace che determina un risultato opposto a quello previsto: invece di aiutare e liberare l’altro, il nostro comportamento non accorto può impedirne lo sviluppo, atrofizzarlo e persino ucciderlo.
L’idea di questa allegoria può sembrarci scontata. Eppure, se ci guardiamo intorno, vediamo quante sono le situazioni, a tutti i livelli, in cui ci accaniamo a rompere i bozzoli al posto degli altri, determinando in tal modo un persistere dei problemi che invece pretenderemmo di risolvere.
-
Alla luce della metafora della farfalla, si intuisce che alcuni cambiamenti, alcune forme di aiuto possono venire solo dall’interno. Perciò, quando dall’esterno forniamo ciò che a una persona manca (o che semplicemente non ha avuto ancora il tempo di svilupparsi ) piuttosto che aiutare quest’ultima a ottenere ciò di cui ha bisogno con i suoi mezzi, la rendiamo dipendente e accresciamo la sua debolezza. Fornendo dall’esterno ciò che serve al ricevente, viene impedito lo sforzo di cercare in se stesso ciò che lo rafforzerebbero e lo condurrebbe a eccellere continuamente.
Ciò non significa, tuttavia, che dobbiamo rinunciare a voler assistere o soccorrere gli altri ( conclusione un po’ semplicistica ) , ma significa che il nostro aiuto deve sostenere quello sforzo, permettendo all’altro di accedere alle sue risorse interne, e non deve rendere questo sforzo superfluo, sostituendolo con la facilità e la dipendenza esterna.
-
La metafora della farfalla ci porta anche a interrogarsi sulla sofferenza. ciò che ci spinge a distruggere bozzolo al posto del lepidottero non è proprio il nostro desiderio di diminuire le sue sofferenze, di liberarlo più rapidamente?
In termini più generali l’aiuto che vogliamo offrire agli altri non ha spesso come obiettivo quello di impedire loro di soffrire, di rendere la loro vita più semplice?
Ma ogni sofferenza è necessariamente negativa? …
Dove si colloca il confine tra il dolore dello sforzo, accettato e ricercato nello sport, ad esempio, e la soglia oltre la quale una sofferenza è ritenuta inaccettabile?
Probabilmente non vi è una risposta sistematica a questa domanda. La cosa certa, invece, è che l’opzione “zero sofferenza” non è né possibile né auspicabile. La sofferenza è come tutte le cose: ve ne sono di positive e di negative, di necessarie ed inutili, di indispensabili e di inaccettabili.
Ciò che differenzia è il senso che racchiudono o no agli occhi di chi le subisce o il senso che non riusciamo a leggere in esse.
La sofferenza della futura farfalla ha un senso perché nasce dallo sforzo che le permetterà di volare: è il prezzo della sua liberazione, è non soltanto utile, ma indispensabile.
(O. Clerc)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • L’ultimo valzer

    L’ultimo valzer

    Di solito si dice che tutto è bene quel che finisce bene. Per come la vedo io, tutto è bene quel che finisce. Punto. Avrei voluto chiamare il post “Felina”... Leggere il seguito

    Da  Big
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Giuseppe Conti, Firenze – Rificolone

    Giuseppe Conti, Firenze Rificolone

    Firenze – panorama notteIl dì 8 settembre, giorno dedicato alla Natività della Madonna, si solennizzavano in molte chiese a Firenze grandi feste in memoria dell... Leggere il seguito

    Da  Paolorossi
    CULTURA, RACCONTI
  • Histoire d’O – Pauline Réage

    Histoire Pauline Réage

    4.5 out of 5 stars Titolo originale: Histoire d’O Anno: 1954 Genere: Erotico Isbn: 9788845273124 Casa editrice: Bompiani, collana Vintage Pagine: 236 Prezzo:€... Leggere il seguito

    Da  Stormina
    LIBRI, POESIE, TALENTI
  • Sull'uso della parola «borghese»

    Appunti sparsi e in fieriCapita spesso: a un certo punto, nel bel mezzo di una conversazione, eccola che spunta, questa parola, fugace e furtiva. Leggere il seguito

    Da  Anacronista
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI
  • Luciano Bianciardi - Il licenziamento

    Da La vita agra (1962), Feltrinelli 2014, p. 118:«Tutto comincia il giorno che ti cambiano di stanza, col pretesto dello spazio te ne danno una più piccola da... Leggere il seguito

    Da  Anacronista
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI
  • il mio 25 aprile (e non solo)

    aprile solo)

    Vi avverto che sono abbastanza addormentata, mentre sto preparando dei dolci per i lindy hoppers e ascolto i Blutengel, dopo una mattina iper attiva e un... Leggere il seguito

    Da  Madhouse
    DIARIO PERSONALE, TALENTI

Dossier Paperblog

Magazines