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La fine del mondo viene di giovedì

Creato il 25 gennaio 2012 da Pupottina
La fine del mondo viene di giovedìSiamo nel 2012 ...Il nuovo anno inizia con:- la tragedia della Costa Concordia, nave della compagina da crociera più famosa in Italia;- una serie di scioperi; - la benzina che diventa introvabile e tutti torniamo, se possibile, a tener conto solo della resistenza dei nostri piedi e gambe;- i supermercati si svuotano delle scorte alimentari.E speriamo basti così.
Poi arriva la notizia della pubblicazione di un nuovo libro ...Il titolo è Thomas Drimm. La fine del mondo viene di giovedì di Didier Van Cauwelaert.Ecco lo scenario ... o meglio la trama ;-) Immaginate un mondo in cui le api si sono estinte, dove gli OGM sono gli alimenti principali di cui gli uomini si nutrono, una realtà in cui parlare di società scomparse come quelle greca o romana è proibito, dove l’azzardo e quindi l’universo del gioco sono elevati al rango di divinità, e soprattutto un mondo in cui gli uomini sono costantemente controllati da chip integrati nei loro cervelli. Una società “perfetta”, senza guerre, senza religioni, che combatte l’obesità, il fumo, l’abuso di alcool e le persone che pensano autonomamente, considerati soggetti passibili di “inquinare” questo mondo ideale.Un fatale incidente fa di Thomas Drimm, quasi tredicenne, il detentore involontario di un segreto terrificante, che suo malgrado gli imporrà di dare ascolto ad uno scienziato defunto, reincarnato nel suo orso di peluche.Una storia fantastica adatta ad un pubblico di giovani lettori, che offre spunti di riflessione sulle derive della nostra società, in una lettura disseminata di gag dal retrogusto dolce-amaro.
Didier Van CauwelaertThomas DrimmLa fine del mondo viene di giovedì
Collana Teens - Pagine 256 -  9.90 euro -  Isbn 978-88-347-1691-5
La fine del mondo viene di giovedì
“Chi dice che i libri devono far piangere?Questo romanzo è un vero spasso. Riderete dalla prima all’ultima pagina.”Le Monde
“Un umorismo feroce, una fantasia irresistibile.”Le Figaro
Un adolescente con qualche chilo in più e con qualche difficoltà di apprendimento e di attenzione si ritrova coinvolto nell’omicidio di uno scienziato responsabile dell’invenzione di un chip in grado di controllare ogni gesto e ogni pensiero degli individui. Ha inizio così un’avventura che lo condurrà a riflettere sui valori perduti della società in cui vive e sulle possibilità di conservare identità e memoria nonostante l’utilitarismo dilagante che tende a cancellare ogni cosa. Un romanzo che attraversa con leggerezza tematiche profonde e interrogativi irrisolti della società contemporanea: il limite della scienza, il suo utilizzo da parte del potere, l’uso improprio e liberticida delle conoscenze scientifiche.
Didier Van Cauwelaert è nato in Francia nel 1960. Dedicarsi alla scrittura ha sempre rappresentato il suo sogno fin da quando era bambino. Dopo essersi dedicato al teatro e aver lavorato come critico letterario per un canale televisivo, nel 1981 un editore francese ha pubblicato il suo primo libro. Nel corso della sua carriera, Didier Van Cauwelaert ha scritto venti romanzi, vendendo ben 5 milioni di copie solo in Francia e diventando in poco tempo un caso unico. Nel 1994 il suo romanzo Un Aller simple ha vinto il premio Goncourt.
Pupottina pensa già di regalarlo al suo nipotino, quello famoso perché le lascia i "pizzini" (bigliettini di carta dove consiglia alla zia i regali da fargli) nella borsa.

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