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La Fortezza (di F.Paul Wilson)

Creato il 04 gennaio 2012 da Mcnab75

La Fortezza (di F.Paul Wilson)

La Fortezza
di F.Paul Wilson
L’edizione italiana è fuori catalogo
eBook in lingua inglese a 2.47 euro

Questa mia vecchia recensione andava in qualche modo recuperata, anche perché l’ho promesso a Davide non più tardi di qualche giorno fa.
Inoltre La Fortezza (The Keep) si sposa bene con molti degli argomenti che ho trattato/tratterò questa settimana.
Quindi buona lettura.

Sinossi

Passo Dinu, Romania, Seconda Guerra Mondiale.
Qualcuno sta uccidendo i soldati tedeschi che hanno da poco occupato la solitaria fortezza di un desolato passo montano nel cuore della Valacchia.
Invisibile e silenzioso, il nemico sceglie una o due vittime per notte, lasciando dietro di sé corpi mutilati e dissanguati. Spaventati da quanto accade, i nazisti inviano sul posto una squadra di commando scelti delle SS, incaricati di scoprire e fermare il misterioso assassino. Il maggiore Kaempffer, scoprendosi a sua volta impotente, ricorre all’aiuto di un esperto di folklore locale, il vecchio ebreo Theodor Cuza, accompagnato dalla giovane figlia Magda. Una cosa è infatti oramai chiara: l’assassino solitario della fortezza non può essere né un partigiano, né un essere umano.

Commento

Era da anni che volevo leggere il libro da cui è stato tratto l’omonimo film, La Fortezza (di Michael Mann) un piccolo cult per i veri appassionati dell’horror.
Il film è molto bello, ma il romanzo – come spesso accade – lo surclassa. Wilson è abilissimo a miscelare l’elemento orrorifico, plasmandolo alla bisogna, per calarlo in un contesto indubbiamente affascinante quale è la 2^ Guerra Mondiale.

Laddove la storia sembra dapprima incanalarsi senza troppa originalità, ma con grande stile, nel genere vampiresco, ecco che subisce inaspettatamente una svolta molto azzeccata, un colpo di scena di quelli più riusciti, sopratutto considerando che il romanzo è del 1981, periodo in cui certe tematiche che ora vanno di moda erano assai più complicate da proporre al grande pubblico.

L’intreccio di personaggi proposti da Wilson è molto affascinate:

- Il capitano Woermann, soldato tedesco di grande esperienza e spiccato senso dell’onore, non iscritto al partito nazista:
- il maggiore Kaempffer, freddo e al contempo codardo ufficiale delle SS, fedelissimo al regime;
- Theodor Cuza, professore ebreo, di grande cultura ma devastato nel fisico e nel morale;
- Magda Cuza, la sua giovane figlia, tanto bella quanto votata alla cura del padre malato;
- Radu Molasar, il “vampiro” che da cinquecento anni giace nella fortezza di Dinu;
- Glenn, il misterioso straniero giunto da lontano per combattere Molasar.

L’autore riesce a creare un equilibrio del tutto riuscito tra di loro, mettendo un piedi un gioco di specchi in cui nessuno (ma proprio nessuno) è del tutto buono o del tutto cattivo, tranne forse l’entità conosciuta col nome di Molasar, spietato coi nemici e apparentemente generoso con gli alleati.
Ma se Molasar, massacratore di nazisti, fosse più malvagio di loro? Sarebbe comunque lecito scendere a patti con una creatura del genere, in grado forse di arrivare addirittura a Berlino e far cadere il Reich?

Questo è l’interrogativo più interessante che Wilson propone ai lettori. Personalmente ho trovato facile fare il tifo per Molasar, per quanto risulti chiara fin da subito la sua spietatezza, la sete di violenza che muove le sue azioni. Eppure, proprio come il professor Cuza, la tentazione per fare il tifo per un Male diverso da quello rappresentato dal nazismo, è stata molto forte fino a una quarantina di pagine dalla fine del libro (dove finalmente tutto viene svelato… ma non posso dirvi altro!).

Wilson è un vecchio, astuto romanziere. Il suo stile è ricercato quanto basta, senza lesinare sui passaggi più adrenalinici e sulla documentazione storica necessaria a dipingere uno scenario accattivante e riuscito. Da vecchio amante di H.P.Lovecraft, non posso poi fare a meno di apprezzare le citazioni ai vecchi libri di magia nera che Cuza scopre nella fortezza: il De vermis Mysteriis, gli Unaussprechlichen Kulten e altri, fino ad arrivare al temibilissimo Necronomicon. Chiamatelo tocco di classe.

L’entità-vampiro, Molasar, possiede grandi poteri, ben superiori a quelli normalmente attribuiti ai nosferatu (ma tutto avrà una spiegazione, alla fin fine). Oltre a smaterializzarsi, a curare malattie con la semplice imposizione delle mani e a possedere una forza innaturale, è anche in grado di animare i cadaveri delle sue vittime come morti viventi senza volontà, marionette assoggettate ai suoi ordini.

Un villain memorabile, che meriterebbe fama pari o superiore ad altri “colleghi” più incensati dalla critica.
In sostanza un romanzo d’annata, ma validissimo, di cui sto recuperando mano a mano i vari seguiti, anche se – occorre dirlo – The Keep può essere letto anche come libro assolutamente autoconclusivo.


Filed under: film, libri, recensioni

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