Magazine Diario personale

La giornata della giusta integrazione.

Da Gattolona1964

Ieri ho partecipato ad un’importante manifestazione nell’ambito dell’usato e del vintage, svoltasi nei padiglioni del nostro ente fiera a Reggio Emilia, in via Filangieri di fronte alla stazione della TAV o all’uscita del casello autostradale se preferiamo! E’ stata organizzata dal gruppo dei ragazzi del “MERCATINO AL VOLO”, che con pazienza e volontà organizzano nei vari comuni di Reggio Emilia e provincia un mercatino dell’usato a settimana. Quello di ieri era particolarmente impegnativo data la grandezza dei padiglioni e dato l’altissimo numero degli espositori/venditori. In molti non sono riusciti a partecipare, infatti hanno già organizzato la seconda edizione di “USATISSIMO UH!” per l’otto Marzo 2015, ed io mi sono già prenotata ieri! Non hanno dato priorità e non hanno negato il consenso a ri partecipare: come potevo non iscrivermi ancora? Tra i circa 450 venditori, tutti rigorosamente PRIVATI, c’ero anche io! Tutti privati, pena l’uscita severa dalla manifestazione. cCerano molte persone che conosco, che mettono a disposizione i loro oggetti di seconda mano, per venderli a prezzi irrisori che vanno da 0,50 cent in su. Senza mai oltrepassare una certa soglia, questo per agevolare gli acquisti da parte di persone che non possono permettersi di acquistare i generi che andrò elencando in un negozio. Molta più gente e famiglie di quanto pensiamo non possono comprare per sé stessi e per i loro figli cappotti, scarpe invernali, pastelli, abbigliamento nuovo, ma frequentano solo ed esclusivamente questi mercatini dell’usato, che lasciatemelo dire, non sono ben visti dai commercianti. Anzi, vi dirò di più: i ragazzi “del Volo” avevano cercato di organizzare la manifestazione per ottobre e ci hanno fatto la guerra perciò è saltato l’evento, l’avevano ri organizzata per novembre e dicembre ed è saltata ancora, in dicembre c’era Cambi e Scambi perciò niente. Gennaio era troppo presto, tasche vuote per il Natale appena trascorso quindi nulla, poi finalmente ieri, domenica febbraio 2015 si è svolta! Nel pieno rispetto di tutti, tutti abbiamo venduto tantissimo. Un alto numero di visitatori  è  entrato ed hanno comprato di tutto, le persone uscivano cariche di borse, borsine, borsette, borsoni, carrelli del supermercato, zaini, valigie, trolley colmi di ogni ben di Dio. Cose che noi altezzosi Reggiani e Italiani in generale consideriamo fuori moda, vecchie, brutte e demodè, per i non Italiani invece sono la sopravvivenza e la vita. Comprare le scarpe da ginnastica firmate, che ad Alice non vanno più bene è per loro un lusso, comprarle a 2/3 euro è già per loro una cifra alta. Avevo portato anche abiti dismessi di Carnevale e di Halloween, comprati da un papà di colore, non appena hanno aperto le casse A proposito il costo del biglietto d’entrata era di solo un euro! Avevo lavato in lavatrice per bene tutto l’abbigliamento stirato ed inamidato, le scarpe, gli astucci e vecchi zainetti della bimba, tutti acquistati! Sono felicissima di poter aiutare con la mia mole vergognosamente grande di oggetti, di poter aiutare chi ne abbisogna veramente! Due chicche di ieri? Ho venduto la pianola Bontempi di Alice che non va più a pianoforte, comprata ed usata solo 4 volte. L’ha acquistata un nonno per il nipotino che invece, diceva, è seriamente motivato ad imparare tale strumento! Poi ho venduto ad un amatore una radio/giradischi Mivar modello Candia perfettamente funzionante del 1966, fantastica anche come pezzo d’arredamento!Inoltre sono andati a ruba i DVD ed i giocattoli di mio figlio, i vari Pokemon, Digimon, Dragon Ball, le tovaglie e le salviette, i contenitori per il freezer, le posate ed i bicchieri, le pentole, i tappetini, i copriletti, le lenzuola, i faretti per i soffitti, le scatole di Limoges per le signore Reggiane, i vetri ed i cristalli, le scatole di latta dei primi del Novecento, le pochette da sera che avevo collezionato, inoltre il rame, le teiere e le caffettiere in smalto ed in ceramica, gli addobbi natalizi degli anni sessanta/settanta…insomma un via vai incessante di persone, tante nazionalità, donne con il velo, donne incinta, mamme con i bambini al seno, papà premurosi e felici di acquistare un giocattolo ad un euro! Ovviamente non sono riuscita ad accontentare ogni tipo di richiesta: ieri ero sprovvista di cellulari, mannaggia! Quelli li cercano sempre ed in ogni parte del mondo, ma io ne rompo uno alla settimana! Mi hanno cercato un tablet, dei pezzi di computer, ho dimenticato una stampante che non usiamo. L’otto marzo porterò altre cose, altri oggetti, altre suppellettili che raccontano un pezzo di storia della mai vita ed ora andranno ad aiutare e ad abbellire altre dimore. Non m’importa se ho lavorato per 12 ore filate, non importa se ho patito il freddo nelle prime ore mentre allestivo lo stand! Ho mangiato in piedi un panino, ho bevuto quattro the caldi bollenti durante il giorno per scaldarmi, sono andata in bagno almeno dieci volte per fare la conseguente pipì, ma ho provato una felicità ed una gioia immensa! Parlare con la gente, aiutarci tra vicini di stand, prestarci un paio di forbici o le borse di plastica, bere una birra facendo cin-cin, mangiare con Alice e con mio marito il pranzo da me preparato crea un’atmosfera unica, rilassante, magica e si esce da quella bolla nera quotidiana che soffoca. Commercianti per un giorno, felici per una settimana e orgogliosi di aiutare gli altri, di aiutare chi della giacca a vento a 4 euro ne ha bisogno e se non l’acquista si ammala e non può andare al lavoro. Se chi me la compra è nero di pelle, verde, rosso o giallo non m’importa, mi preme il rispetto e l’aiuto reciproco. Perché domani potrei ritrovarmici io in quella situazione ed avere bisogno di un egiziano che mi venda le sue scarpe.Io l’integrazione delle varie nazionalità la intendo così nello scambio di aiuto reciproco, ma con il massimo rispetto delle regole che ci sono nel nostro Paese. E noi dobbiamo rispettare le loro regole ed il loro quotidiano quando andiamo in ferie nei loro Paesi. Perché gli altri siamo noi alla fine, noi non siamo diversi da loro, quando cavolo lo capiremo? Quindi la CONFCOMMERCIO ed i negozianti la smettano per favore di fare la guerra a chi vende, i mercatini dell’usato e del vintage, dell’antico e del riciclo ci sono sempre stati. Hanno messo da noi a Reggio Emilia il tesserino e il balzello da pagare, ne possiamo fare un tot all’anno e non di più. E’ giusto, è sacrosanto, ma chi fa di questo hobby o passatempo un mestiere e fa i mercatini tutte le sante domeniche non è da invidiare, ma occorre pensare che forse il Suo lavoro lo ha perso e se vuole far mangiare la propria famiglia, ogni domenica invece di andare a Messa o a fare shopping si sveglia alle 4, carica l’auto, si reca sul posto, addobba la piazzola, patisce freddo d’inverno e caldo d’estate e sta in piedi circa 12/14 ore. Ieri la piazzola ad angolo cioè 3 mt x mt costava 40,00 euro, quella solo 3 mt lineari 30,00 euro. Se non ci si porta il pranzo da casa, sono altri soldi, occorre organizzarsi. Ieri il guadagno è stato discreto, ma volte si lavora solo per 50/60 euro giornalieri. E poi i negozianti ci fanno la guerra….1015966_913486328704023_6722607308372518759_oEvviva l’otto marzo, evviva i colori della pelle, evviva i mercatini del usato e quelli dello scambio!



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