Non c’è pace per la Tv più sfigata del mondo. Dopo aver vinto una serie innumerevoli di ricorsi contro Rete4 che occupava abusivamente le sue frequenze, ora pure la beffa dei diritti per le partite.
Come ben sapete, Dahlia è ufficialmente fallita ed ha spento i canali il 24 febbraio. Il problema è che la tv appoggiata da un gruppo svedese aveva acquistato i diritti di trasmissione di otto squadre della serie A e, direi soprattutto, di tutta la serie B. Più di 200.000 spettatori avevano scelto la sua offerta.
La sera stessa la Lega Calcio aveva pubblicato sul suo sito l’annuncio sentenziando che chi era interessato doveva esprimere la sua “manifestazione di interesse” entro le 15.00 del giorno successivo. All’appello rispondono Europa 7, I Move e Mediaset.
Sky fa ricorso perché la Lega Calcio vuole affidarsi, viste le circostanze, ad una trattativa privata piuttosto che ricorrere al meccanismo dell’asta. Il termine slitta due volte e si arriva al 9 marzo. Quel giorno la Lega invia un fax ai contendenti, stabilendo che la proposta di acquisto sarebbe dovuta pervenire perfettamente articolata entro le 18.
L’unica offerta presentata regolarmente è quella di Europa 7, disposta a sborsare 5 milioni e 200 mila euro. La Lega nicchia perché non vuole già consegnare a cuor leggero i diritti per l’anno prossimo.
Il giorno dopo, quando avrebbero dovuto essere assegnati i diritti, si fa strada l’ipotesi di regalarli a Mediaset ma dieci membri, giustamente, si oppongono. A quel punto Maurizio Beretta, presidente in uscita della Lega, decide di tenerseli e aspettare le vacche grasse.
Logicamente furioso Francesco di Stefano, patron di Europa 7:
Non c’è mai fine al peggio. Ci hanno trattato come pezzenti. Abbiamo 200mila decoder che consentono di trasmettere sul digitale terrestre con il DVBT2 che è la tecnologia del futuro, l’unica che consente di vedere il calcio in alta definizioni. Una decisione che fa male al calcio, ma noi ci saremo anche alla prossima gara.
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