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La linguistica nello sport

Creato il 12 luglio 2010 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

L’utilizzo della linguistica nell’allenamento mentaleCosa stai facendo? Ti ho detto di non leggere…eppure sei già andato oltre e ancora lo stai facendo! Proprio come quando ti dicono “Non Sbagliare” e tu dici…”Ecco…l’ha detto…adesso sbaglio” e casualmente accade. Pensi che sia la “gufata” di qualcuno che porta sfortuna?

Può darsi ma vorrei raccontarti perché a mio avviso non è così e perché le parole che usiamo e il modo in cui diciamo le cose possono diventare armi a doppio taglio.

Gli ultimi anni di attività ho cercato di trasferire ogni giorno, ad allenatore e compagne, un concetto che ritengo di vitale importanza, e tutto sommato richiede solo un’attenzione maggiore perché sia davvero molto efficace: sto parlando del linguaggio!

Ci sono due importanti aspetti da considerare: uno riguarda quello che diciamo e l’altro il come lo diciamo.

E’ provato che la nostra mente non riesce ad elaborare, ad un primo livello di ricerca, messaggi dati in forma negativa, questo perché la mente memorizza prevalentemente per immagini e non esistono, immagini del “non fare”. Deve quindi prima considerare il messaggio in forma positiva e poi aggiungere il NON davanti. Se per esempio io ora ti dicessi “non pensare alla tua data di nascita…non ci pensare”, cosa hai fatto? La tua mente è andata subito a cercare la data e successivamente ha provato ad elaborare il messaggio di non pensarci, ma ormai era troppo tardi.

Cosa pensi possa succedere quando un allenatore dice ad un giocatore “non sbagliare la battuta”? Succede esattamente la stessa cosa, la mente si concentrerà prima sulla possibilità di sbagliare, e molto spesso sarà proprio quello che andrà a creare!

Tuttavia, se desideri che le persone con cui stai parlando, siano focalizzate sul successo, allora i messaggi che dai è bene che siano espressi sempre in forma positiva e per aggiungere un ulteriore passaggio, anche i concetti espressi è bene che sottolineino quello che si deve fare e non quello che non è riuscito. Ti faccio alcuni esempi:

Invece di “non sbagliare la battuta” sarebbe meglio dire “batti di là” ma è ancora meglio dare indicazioni più precise, tarate sul giocatore “batti in zona 5” (se sappiamo che il giocatore è in grado di farlo) oppure “mi raccomando colpo secco per far flottare la palla”. Sono tutte indicazioni, date informa positiva, che spostano il focus del giocatore su qualcosa che può fare in quel determinato momento.

Oppure al palleggiatore è senz’altro più utile dire “allunga un po’ l’alzata” piuttosto che “è corta”. In sostanza, se vogliamo aiutare le persone a dare il meglio, dobbiamo abituarci a focalizzaci prima noi sul meglio per poi trasmetterlo in modo utile a chi ci ascolta.

Inoltre è molto più semplice ottenere quello che vogliamo da un giocatore se questo non si sente attaccato o sminuito ma si sente invece supportato.

Oltre a quello che diciamo è molto importante anche il modo in cui lo diciamo.

Nella comunicazione è molto importante essere congruenti, se diciamo ad un giocatore “non importa, gioca la prossima palla” ma lo diciamo lanciando la cartellina e girandoci dall’altra parte, secondo te quale messaggio passerà? Passerà il concetto di quello che è stato detto oppure sarà più forte il messaggio del corpo, ossia il modo in cui viene detto?

Anche in questo caso, se provi a pensare a situazioni di questo tipo, capisci che il messaggio forte che arriva è “non ti voglio insultare per quello che hai appena fatto perciò ti dico pensa alla prossima palla”.

La congruenza è la sintonia tra tutti i livelli di comunicazione, perciò per mandare un messaggio congruente occorre che le parole, il linguaggio del corpo e il tono di voce vadano nella stessa direzione.

Un Coach quando lavora con team e atleti utilizza sempre questi strumenti e fa si che diventino una componente costante di tutte le comunicazioni, tra giocatori e tra allenatore e giocatore.

Se hai la possibilità di registrarti quando parli, riascolta i tuoi discorsi e mettiti nei panni di chi sta ascoltando.  Scoprirai a volte che la tua comunicazione si sviluppa in forma negativa oppure non è congruente. Sappi che questo, spesso, è una delle principali fonti degli insuccessi o delle incomprensioni.

Maggiore è la consapevolezza che hai di quello che dici e del come lo dici, maggiori saranno i risultati che otterrai con gli altri.

Esercitati a farlo anche su te stesso! Ogni giorno, mentre ci accingiamo a fare attività nuove o difficili o sfidanti, ci diciamo delle cose. A volte riusciamo ad auto-incitarci, altre volte ci auto-demotiviamo. Probabilmente la differenza la fa il modo in cui ci diciamo le cose!

Ti ho appena dato un dettaglio che riguarda il dialogo interno, ma approfondiremo questa parte in modo esaustivo in un prossimo articolo!

Buon lavoro allora…e mi raccomando NON farmi sapere com’è andata!

Sara Gatti
Di Sara Gatti


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