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La lunga strada verso il Poggio (seconda parte).

Creato il 19 febbraio 2012 da Manuel
La lunga strada verso il Poggio (seconda parte).
NEGLI ULTIMI 40 ANNI, LA SANREMO HA REGALATO POCHE AZIONI DA RICORDARE NEL TEMPO. QUASI SEMPRE INFATTI LA LEGGE DEL 54/11 HA RECITATO IL RUOLO DI PROTAGONISTA. FACCIAMO UNO SCATTO ALL’INDIETRO.
Negli anni ’70 il belga Merckx diventa il campione di riferimento. Le vittorie aumentano con le affermazioni del 1971, 1972, 1975 e 1976. Il devastante fuoriclasse belga raggiungerà così le 7 vittorie totali, restando fin’ora imbattuto per numero di affermazioni. Sempre negli anni ’70, la Sanremo sembra diventata una classica del Belgio. Infatti nel 1973, 1978 e 1979 il belga De Vlaeminck vince la classica ligure. Con le vittorie di Merckx e De Vlaeminck, il Belgio vince 7 edizioni su 10.
Gli anno ’80 iniziano a riparlare italiano con Pierino Gavazzi che vince nel 1980, mentre Giuseppe Saronni conquista il 3° secondo posto consecutivo. Sarà nel 1983, con la maglia iridata, che Saronni vincerà la Sanremo. L’anno dopo arriva la vittoria per Moser, fresco di record dell’ora in Messico.
La fine degli anni ’80 parla francese. Il compianto Laurent Fignon vince le edizioni 1988 e 1989. La vittoria di Fignon battezza la prima prova di un nuovo trofeo ciclistico chiamato Coppa del Mondo. Con la prima metà degli anni ’90, l’Italia torna a fare la voce del padrone, e conquista le vittorie del 1990 (Bugno), Chiappucci (1991), nel 1992 ecco l’occasione persa malamente da Argentin che arriva 2° alle spalle di Sean Kelly, che bissa così la vittoria del 1986.
Nel 1993 la vittoria di Fondriest che inseguiva la Sanremo da un pezzo, e nel 1994 ancora Italia con Giorgio Furlan che con la Sanremo toccherà il vertice della carriera (aveva appena vinto la Tirreno-Adiatico). Nel 1996 la vittoria della carriera per Gabriele Colombo, che vince da vera meteora la classica ligure. Nel resto della carriera non raccoglierà più affermazioni di prestigio.
Con la fine degli anni ’90 la Sanremo diventa la corsa del velocista tedesco Eric Zabel (4 vittorie; 1997, 1998, 2000 e 2001), ma soprattutto diventa la classica dei “treni”. Corsa che negli ultimi 80 chilometri inizia ad essere sorvegliata dalle squadre dei velocisti, il Poggio che nel punto più duro (duro?) viene affrontato omai a quasi 30 chilometri orari, ed il doping che vive la sua EPOca d’oro rendendo le prestazioni tra i protagonisti sempre più livellate.
Nell’ultimo decennio sono stati ancora i velocisti ad essere protagonisti. Tranne qualche occasione sporadica abbiamo visto Freire vincere 3 volte, poi vittorie per Petacchi, Cipollini, Cavendish. Tutte ruote veloci, per una corsa ormai meteo-dipendente, se si vuole vedere qualcosa di diverso.

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