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La misura di tutte le cose

Creato il 05 luglio 2011 da Giorgiofontana

La misura di tutte le cose, anche delle vostreDavanti al Centro direzionale di Napoli vi trovate di fronte ad un monumento che interseca la tridimensionalità dell’Uomo di Vitruvio con quella del Mondo, sullo sfondo i cluster urbani nella visione classica di Kenzo Tange.

Quell’opera sembra il logo di Wikipedia con dentro quello che manca nel logo di Wikipedia, ma che è il fondamento imprescindibile di quella piattaforma.
E se Wikipedia è stato il progetto simbolo del successo dei paradigmi web 2.0, le persone sono il motore che ha spinto la veloce corsa verso la centralità sociale che oggi mette in relazione tra loro milioni di esseri umani.
L’uomo vitruviano è assurto a citazione del’uomo non tanto antico, quanto classico, l’uomo di Protagora:

L’uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono

Le proprietà del singolo individuo sono quelle che si avvalgono della concorrenza delle relazioni con gli oggetti e gli altri individui con una sorta di conoscenza insiemistica piuttosto che di conoscenza determinata da regole astratte.
Si colgono segnali umanistici nel mondo della misura e del rapporto tra lo spazio ed il tempo, anche nel campo delle risorse web.
La risorsa web sempre più fondamentale è quella che permette l’accesso alla moltitudine delle risorse web attraverso l’organizzazione e la classificazione delle informazioni. Parlo ovviamente dei motori di ricerca.
L’evoluzione dei motori di ricerca è stata molto lineare, dalle semplici directory in cui le URL erano catalogate da amanuensi, ai caratteri mobili degli algoritmi logico-matematici automatizzati e taroccabili, la google page rank, sino all’impronta digitale personale, con la quale il risultato della ricerca è personale e irriproducibile da un account ad un altro.
Con il social search la tua domanda produce la tua risposta che non è quella  necessariamente simile se posta da un’altro utente di Google.
Il motore di ricerca ti conosce e contestualizza il significato di quello che chiedi, lo intepreta secondo il tuo linguaggio, il tuo posizionamento geografico, le relazioni sociali che ti appartengono.

La tendenza è questa, non è esattamente così, ma l’umanesimo vitruviano di Google s’è avviato.
Ce lo dice l’executive chairman Google Eric Schmidt :”Our social strategy is to take our current products, get users to give us social information and make our current products better.” – ” la nostra strategia è quella di rendere i nostri prodotti migliori attraverso le informazioni sociali.”
Ce lo dice il tagliaerba parlando della lenta dismissione in ambito SEO del moloch Page Rank.
Ce lo dice l’introduzione dell’algoritmo Panda che sta rivoluzionando le strategie SEO verso Google.
Ce lo dice soprattutto l’enorme enfasi con la quale Google sta lanciando il suo ennesimo e ultimativo social network e questo evento sta monopolizzando la blogosfera nostrana.

Intanto leggete questo articolo: descrive i motori di ricerca di carne umana. Si tratta di un fenomeno inquietante in un paese, la Cina, dove il valore dell’individuo si misura in modalità pericolose. Qui i motori sono umani ed i numeri sono quelle dei formicai.


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