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La morte di Raimond Panikkar

Da Federicobollettin
La morte di Raimond Panikkar
Dopo aver ricevuto la notizia della morte di Raimond Panikkar, uno dei grandi maestri di questo tempo, che mi ha lanciato verso l'affascinante cammino di scoperta della bellezza delle diversità, riporto alcune righe dell'amico Francesco Comina di Bolzano, pubblicate da Il Fatto Quotidiano, Alto Adige, e presente nel sito di Macondo. (leggi l'intero articolo) Nei prossimi giorni cercherò di ricordarlo attraverso alcune sue riflessioni che mi hanno particolarmente illuminato.
[...]Panikkar sosteneva sempre che per conoscere le altre religioni fosse doveroso un atto di «conversione», altrimenti non è possibile capire la sorgente divina che batte sulle strade di altri cammini spirituali. In una espressione famosa Panikkar disse di sè: «Sono nato cristiano, mi sono scoperto indù e torno buddhista, senza avere mai perso di vista la mia matrice originaria».
[...]Panikkar è considerato un grande maestro anche in India. Da giovane aveva incontrato Gandhi ma l’amicizia più importante la fece con un’altra grande anima: Henri Le Saux, il monaco benedettino francese conosciuto come Abhisiktananda. Con lui fece un lungo pellegrinaggio alle sorgenti del Gange. E lo raccontò in un libro. Oramai nella vecchiaia decise di fare un pellegrinaggio sul Kailasa, il monte sacro dell’India, per rispondere ad una promessa fatta a suo padre. Fece quell’impresa come fosse un «evento ultimo». Quando tornò a casa scrisse questi versi, oggi più veri che mai:
«Va’, come se non andassi
come se non riuscissi, rinuncia
Senza pellegrinare sii pellegrino
pellegrino verso il Non-luogo
ora – qui».
I funerali si terranno il 3 settembre nel monastero di Montserrat, vicino a Barcellona.

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