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LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE (( Parte II ))

Da Metamorphose

METAPROGETTO CONCEPT = METAMORFOSI
Osservando tutta la zona costiera si nota come dall’elemento naturale si passi gradualmente all’elemento artificiale.
L’elemento naturale per eccellenza è costituito dallo Scoglio San Leonardo che si erge incontaminato tra Terra e Mare. Una baia naturale collega lo scoglio all’isolotto su cui sorge l’antico e suggestivo Monastero di Santa Maria dell’Isola, rispettoso inserimento dell’elemento antropico in quello naturale.

LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))
Da qui l’elemento antropico di nuova progettazione comincia a contaminare la naturalità della costa attraverso dei segni concettualmente forti, ma dal profilo esile (pontili). Il passaggio è progressivo ed è accompagnato da una riorganizzazione funzionale della costa stessa.
LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))
Dalla passeggiata che parte dallo scoglio San Leonardo e costeggia la baia si giunge al parco tematico, dedicato ad Escher, ubicato ai piedi dell’isolotto.
Il primo pontile segna il primo cambiamento del percorso pedonale che qui scava e modella la spiaggia che ospita attrezzature pubbliche, come il campeggio.
LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))
Il sistema delle alberature ivi presente, controbilancia la struttura pedonale. Questo sistema permette di utilizzare l’area, nei diversi periodi dell’anno, non solo come luogo di balneazione, ma come spazio pubblico grazie alla funzione mitigatrice degli alberi che ostacolano la penetrazione dei venti freddi.
Qui si ha il momento di equilibrio tra Artificio e Natura.
Il secondo pontile costituisce il successivo passaggio verso il completo artificio, che trova l’elemento di chiusura nel terzo ed ultimo pontile.
Qui si dipana, planimetricamente, una “Promenade Artificiel” dal profilo articolato generato da una stilizzazione dello Sky - Line della città.
Gli elementi che accolgono i servizi per la balneazione sono ubicati in strutture semi ipogee, anch’esse facenti riferimento alla maglia urbana. Questo elemento è la prosecuzione ideale dell’asse ordinatore dell’elemento di discesa.
LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))
In tutte le fasi di progettazione si è tenuto conto dei "DIECI PRINCIPI DEL WATERFRONT URBANO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE" stabiliti dall'URBAN 21.
Molti ed articolati i temi trattati in questo progetto.
IL PAESAGGIO ed i suoi significati.-  Scientifico/Ecologisti: l’insieme delle cose e delle relazioni fra di esse;-  Storici: il risultato dell’evoluzione della Natura e dell’azione dell’uomo;-  Percettivisti: l’insieme delle forme di un luogo e delle relazioni fra di esse;- Convenzione Europea: parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.I paesaggi distrutti sono ambiti di competenza per trasformazioni creative, non per interventi di bonifica. Una trasformazione estetica di un paesaggio distrutto si orienta sempre a contesti ecologici, perché questi sono un canone estetico.I SEGNI DI TERRA danno al paesaggio un’identità riconoscibile, leggibile, formando uno spazio d’esperienza. I canali, laghi e zone d’acque basse formano un paesaggio di GIARDINI D’ACQUA
Altre linee guidaIL PAESAGGIO SMARRITO ED IL FUTURO DEI NUOVI TURISMI
IL PAESAGGIO DELLE EMOZIONI E LO SGUARDO DEL VIAGGIATORE
IL PROGETTO DI PAESAGGIO TRA STORIA E LUOGO
IL PROGETTO DI PAESAGGIO COME STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE DELL’IDENTITA’ DEI LUOGHI
La Progettazione del Paesaggio richiede una nuova sensibilità della cultura architettonica in gradi di comprendere le esigenze di sviluppo e le risorse ambientali, traducendole in una nuova metodologia progettuale.
LAND ART: è il termine utilizzato per indicare le opere d'arte realizzate attraverso interventi sul paesaggio naturale.
Tale termine viene coniato nel 1969 da Gerry Schum, realizzatore di un videotape che raccoglie dal vivo gli interventi degli artisti.
Ma come operano questi artisti?L'artista esce dagli spazi tradizionali quali gallerie o musei per intervenire direttamente sullo spazio macroscopico della natura: ampie distese di deserto, montagne rocciose, campi ricoperti di neve, fiumi che si estendono all'infinito, tipico della cultura anglosassone e del paesaggio americano.L'intervento sulla natura avviene in scala sul paesaggio, perciò le tracce ed i segni lasciati dall'artista sono macroscopici ed evidenti. Gli interventi sono realizzati mediante strumenti tecnologici che reggono l'urto con la quantità di spazio da affrontare.Lo scopo principale dell'artista land art è creare un impatto, un'esperienza con uno spazio depurato e libero da qualsiasi condizionamento.
Un esempio eclatante di Land Art è la Spiral Jetty di Robert Smithson nel grande lago salato dello Utah realizzata nel 1970 di dimensioni enormi da non essere goduta, nel suo insieme, da nessuna persona che si trovi sul luogo. Per vedere l'opera in tutti i suoi particolari, lo spettatore deve salire su un elicottero, oppure accontentarsi di una prospettiva più precaria salendo la collina antistante.
LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))
La Land Art nasce da tematiche, e principalmente da teorie concettualistiche, che nel nostro Paese tendono spesso ad assumere una valenza poverista. Il territorio, la costa, una cala, un porto, una collina o qualsiasi altro spazio offerto dal pianeta può diventare opera d’arte.
LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))
OGGETTI METAMORFICI – LUOGHI STRUTTURATIGli oggetti metamorfici integrano il tempo come movimento modificante sul e nel materiale stesso. La metamorfosi diviene esperimentabile con i sensi, è programma estetico in tutte le sue manifestazioni di modificazione sull’oggetto. Queste opere d’arte formano sempre, come ilpaesaggio nel quale sorgono, una situazione aperta, nel senso di una storicità del divenire e deltrascorrere insita in entrambi.L’estetica dell’effimero, l’integrazione della metamorfosi nel lavoro estetico nel dialogo con la natura può servire a riaprire lo sguardo a questa verità della nostra esistenza nel mondo. Può esservi una fortuna in questa esperienza, la fortuna del ritrovarsi nel divenire parte della sintesi nella trasmutazione di tutte le cose nel tempo e nello spazio.
Riassumendo, ecco i caratteri principali di questo progetto:
  • TRA STORIA E LUOGO - TRA TERRA E MARE;
  • STORICITA’ DEL DIVENIRE E DEL TRASCORRERE;
  • FLUSSO DI SENSAZIONI;
  • I MOVIMENTI DI TERRA POSSONO ELEVARSI A CONFIGURAZIONI DELL’EVIDENTE CARATTERE ARCHITETTONICO;
  • SEGNO GEOMETRICO SEMPLICE CHE IDENTIFICA UN LUOGO O SCULTURA/EVENTO IL CUI SCOPO E’ QUELLO DI INTERAGIRE CON IL PUBBLICO, INFLUENZANDONE IL COMPORTAMENTO (OGGETTO PARASSITA);
  • ASPETTO SCULTOREO, ARCHITETTURA E DESIGN CONCORRONO IN UGUAL MISURA;
  • LA “SUPERFICIE” COME QUALITA’ DI ARCHITETTURA A ZERO CUBATURA PUO’ DIRIGERSI VERSO IL CONCETTO DI SILENZIO “ZEN” O L’ALLESTIMENTO “POP”;
  • SCONTRI E CONVIVENZE IN APPARENZA INSANABILI MA, BIZZARRAMENTE, IN EQUILIBRIO;
  • TUTTO E’ NATURALE E, NELLO STESSO TEMPO, ANTROPICO;
  • TUTTO E’ COMBATTUTO TRA “RATIO” ARISTOTELICA E “PSICHE” PLATONICA, TRA QUADRATO E RETTANGOLO, TRA COLORE E BIANCO/NERO, TRA SOVRAESPOSTO E FUORI FUOCO

Qualche immagine più dettagliata del progetto

LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))

Alcuni riferimenti architettonici



LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))

Centro storico


LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))

Centro storico


LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))

Illuminazione


LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))

Illuminazione


LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))

Pavimentazioni differenti per le vie periferiche



LA NASCITA DEL NOME METAMORPHOSE  (( Parte II ))

Il porto turistico


Cosa aggiungere? Per il momento nient'altro. Questo è stato un progetto, come anticipato, redatto in 4 giorni. Per fortuna la fatica è stata ricompensata da un bel PRIMO PREMIO. Chissà, magari avrà un seguito e si riuscirà a svilupparlo nel migliore dei modi per rendere la città di Tropea ancor più bella di quello che è già.
Spero sia stato di vostro gradimento. Un ringraziamento ai colleghi che hanno contribuito a questo progetto, al Comune di Tropea che ci ha ospitati, al Corso di Laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale, al Dipartimento di Scienze Ambientali e Territoriali e al Dottorato di Ricerca in Pianificazione Territoriale dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, con il supporto del Consiglio della Regione Calabria, della Provincia di Vibo Valentia e dell’Ordine degli Architetti, dei Pianificatori, dei Paesaggisti e dei Conservatori di Vibo Valentia, il patrocinio del Consiglio Nazionale degli APPC, della Federazione Regionale degli Ordini degli APPC della Calabria, della Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Calabria, dell’Ordine degli Ingegneri di Vibo Valentia.
Ulteriori ringraziamenti vanno sicuramente al Prof. Enrico Costa (Direttore del Dipartimento SAT, Università Mediterraneo di Reggio Calabria), all'Ing. Stefano Aragona (Direttore Scientifico del Workshop), all'Arch. Giovanni Fiamingo, al Prof. Renato Nicolini, all'Arch. Andrea Fiorista, all'Arch. Giulio Gallese e all'Arch. Francesco Bonsinetto.
RbM in Metamorphose

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