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La noia, questa sconosciuta

Da Gynepraio @valeria_fiore

Quando ero bambina, mi annoiavo di rado. Stavo a scuola tutto il giorno e non mi faceva poi così schifo, perché ero cerebralmente attiva e circondata da coetanei. Poi alle 16:30 andavo dalla tata e guardavo la TV: ero felicissima se c’erano i cartoni da femmina (“E’ quasi magia Johnny”, “Milly un giorno dopo l’altro“), un po’ meno se c’erano quelli da maschio (“I cavalieri dello zodiaco”, “Holly e Benji”), ma comunque li guardavo. Nel weekend stavo attaccata al culo dei miei perché durante la settimana li vedevo poco. A volte accadeva che mia madre o mio padre mi intrattenessero e organizzassero per me attività emozionanti, a volte no. Se non accadeva, lo consideravo parte dell’ordine costituito. Probabilmente, nei momenti di noia, mi sedevo sul letto e mi dicevo “Boh, tiriamo fuori Barbie Benetton e vestiamola da mignotta, tanto per ammazzare il tempo”.

Immancabili cuissardes rossi

Immancabili cuissardes rossi

Quando si è bambini si è più preparati ad accettare i vuoti, gli alti e i bassi, come parte del flusso del tempo. La noia secondo me arriva da adolescente, quando si verificano 2 prese di coscienza: 1) ti rendi conto che il tempo è vita, e la vita ti appartiene 2) capisci che il mondo è un grande parco giochi ma che tu, però, stai sulla giostra degli sfigati. La noia è quando hai 15 anni, è domenica, è bel tempo, ma sei chiusa in casa a studiare greco mentre dovresti essere in centro a fare le vasche e limonare con quello che ti piace. Peccato che domani hai la versione e quello che ti piace comunque non sa che esisti. Sbuff, sbuff, come mi annoio. Sbuff sbuff, come odio la domenica.

Oppure hai 17 anni, è luglio, e tu potresti essere in Interrail con le tue amiche, ma purtroppo tua madre non t’ha lasciato andare e quindi sei a Volpiano con le zanzare e 40 gradi all’ombra. Sarebbe stato il momento giusto per aprire un blog, (o comprarsi un quaderno) ma che vuoi, nel 1999 Internet ce l’avevano davvero in pochi. Sbuff, sbuff, come mi annoio. Sbuff sbuff, che schifo questi 3 mesi senza nulla da fare. 

Non so cosa sia accaduto, ma da quando sono diventata adulta, ho ufficialmente smesso di annoiarmi. Sono accaduti tre fenomeni: 1) ho meno tempo libero e 2) ho più risorse e interessi rispetto a quand’ero adolescente 3) ma soprattutto, il www ha messo a mia disposizione degli strumenti di intrattenimento fantastici e gratuiti. Come ci si può annoiare, in un mondo in cui esistono Pinterest, e WordPress, e Bloglovin, e Twitter, e il Kindle? Passo tanto tempo in mezzo ad altre persone che godo come un riccio stando sola: leggendo, scrivendo, facendo shopping, cucinando, correndo senza nessuno intorno. Prima di andare a vivere con voi-sapete-chi, sono anche stata zitta per un giorno intero. Se mi regalassero una settimana di ferie in città, farei salti di gioia. Se avessi dinanzi a me 12 ore di autobus, l’ultimo dei miei pensieri sarebbe lamentarmene. Negli ultimi 10 anni sono stata triste, disperata, sola, arrabbiata, ho desiderato trovarmi altrove e mi sono augurata che la terra m’ingoiasse, ma non ho mai più vissuto l’horror vacui delle ore da riempire. Non ho davvero paura di annoiarmi.

Il problema, semmai, è che ho paura di essere noiosa.

noia

PS  Quando vi sentite in colpa per la vostra improduttività, chiamate mia madre.  Vi dirà una frase frase -sempre la stessa- per giustificare qualsiasi momento di apatia, stanchezza, pigrizia, scazzo cosmico: “si vede che ne avevi bisogno, brava, hai fatto bene”. E’ una donna incredibilmente saggia.


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