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La nuova idea di Renzi: TFR in busta paga. Cosa cambia per i lavoratori

Creato il 04 ottobre 2014 da Nicola933
di Grazia Serao La nuova idea di Renzi: TFR in busta paga. Cosa cambia per i lavoratori - 4 ottobre 2014

Busta pagaDi Grazia Serao. Dal 1° gennaio 2015 il TFR sarà nelle buste paga, a condizione che nella legge di stabilità, che sarà varata breve, sia contenuto un protocollo tra Abi, Confindustria e governoE’ una novità rilevante, la nuova idea di Renzi per far ripartire consumi.

Si tratterà, in effetti, di anticipare la corresponsione del 50% del trattamento di fine rapporto (TFR, appunto) inserendolo nelle buste paga le quali, in questo modo, aumenterebbero in media di 70 euro. La restante parte del TFR resterebbe invece in mano alle imprese fino alla cessazione del rapporto. Questa soluzione consentirebbe ai lavoratori di avere in tasca qualcosa in più oggi, ben 1000 euro all’anno, ma diminuendo i risparmi di domani.

Il trattamento di fine rapporto infatti è una porzione della retribuzione del lavoratore che viene accantonata, per poi essergli erogata solo al termine del rapporto professionale. La liquidazione si calcola accantonando il 6,91% della retribuzione annuale rivalutato sulla base del tasso fisso dell’1,5%, più una parte variabile legata all’indice Istat dei prezzi al consumo. È evidente dunque che l’inserimento del TFR in busta paga non aumenterà la ricchezza, ma semplicemente cambierà il modo in cui la stessa viene distribuita: non più quando il rapporto di lavoro sarà terminato, ma immediatamente. In poche parole, utilizzo oggi dei risparmi che stavo accantonando per il futuro.

Si tratterà di un provvedimento nella pratica molto simile al bonus Irpef di 80 euro riconosciuto dall’attuale governo ai lavoratori. Renzi spera però stavolta di non ottenere lo stesso risultato. L’importante differenza tra i due provvedimenti consiste nel fatto che gli 80 euro rappresentano dei “soldi in più” riconosciuti al lavoratore, mentre il TFR in busta paga non creerà maggior ricchezza.

Per le imprese potrebbero esservi delle gravi conseguenze. Le stesse, oggi, utilizzano il TFR per finanziarsi, e se questo fosse inserito nella busta paga potrebbero esservi dei problemi di liquidità per le aziende. Non è ancora stato chiarito come le imprese saranno compensate e questa è la principale causa di apprensione di Confindustria.

Si tratta di un’idea ardita, a breve e non a lungo termine, che metterebbe a rischio imprenditori e lavoratori.


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