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La pagina di un libro/67 - L'amore e gli stracci del tempo

Creato il 05 agosto 2014 da Mapo
"Il giorno dopo, mentre Milos era in ospedale, Ines era uscita a fare un giro. Quella città effervescente la conquistava. Le ragazze erano tutte belle già alle otto del mattino, erano belle anche a mezzogiorno, e ancora di più la sera. Com'era possibile? Si vede che il padreterno aveva pensato: "Gli uomini di queste terre passeranno da una guerra all'altra, prima contro i nemici che vengono da lontano, poi da vicino, e quando saranno finiti i nemici si scateneranno tra loro. Rischiano di sparire. Come posso fare? Le donne, ecco la soluzione, loro le faccio belle, così almeno la continuità è garantita".
E poi erano tutte truccatissime, sembravano uscite dalle copertine di "Vogue". Chissà se anche questo faceva parte di quel progetto speciale del padreterno.
Per le strade di Belgrado pensava che mesi prima non l'avrebbe mai immaginato questo viaggio. Ma non avrebbe neanche immaginato la sua vita senza Zlatan.
La pagina di un libro/67 - L'amore e gli stracci del tempo
- Vado, - aveva detto lui quella sera, - tu sai che devo farlo.
Lei non aveva risposto. Seduta sul divano, si era lasciata andare. Aveva pianto sulla sua spalla. A lungo, con singhiozzi. Lui l'aveva fatta sfogare baciando le sue guance bagnate.
Poi aveva cercato le parole. Con difficoltà. Con cura. In certi momenti è ancor più difficile trovare le parole in un'altra lingua.
- Voglio essere libero, - aveva detto. - Andrò per questo, non so cosa mi aspetta, so che ti amo. E' te che voglio, ma devo andare.
Avevano fatto l'amore.
- Anche se tornerai, non saremo più come prima, - aveva detto lei.
Lui non aveva risposto.
E al mattino era partito.
- Ma tu che senti? - le chiedeva la sua amica Laura. - Certe cose si sentono, tu senti che tornerà? Solo tu puoi saperlo.
Lei non sapeva un bel niente. Sapeva che se un giorno avesse bussato alla sua porta, lei pronta sarebbe corsa ad aprire.
E poi c'era quell'altra cosa che nessuno sapeva.
I suoi genitori sarebbero stati così felici, erano anni che aspettavano di diventare nonni. Nessuno dei due avrebbe chiesto di Zlatan, ne era certa.
La sorte può essere crudele, trasforma le persone in lettere mandate al momento sbagliato: a chi in ritardo e a chi in anticipo."
Anilda IbrahimiL'amore e gli stracci del tempoPag. 238

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