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“La pianura è complicata” di Luca Gamberini, seconda posizione della sezione D del Concorso Oubliette 03

Creato il 22 febbraio 2013 da Alessiamocci

La pianura è complicata. Non vedi mai una fine se guardi l’orizzonte da una pianura, non ti addormenti, ti spegni a occhi aperti e labbra che si abbracciano ai denti. I silenzi sono accesi, privi di eco ma costanti, senza soluzione di continuità.”

“La pianura è complicata” di Luca Gamberini, seconda posizione della sezione D del Concorso Oubliette 03La metafora della pianura per l’esternalizzazione di un Io poetico che sente di non avere una fine, per l’appunto come l’orizzonte che diviene eterno e costante nel suo essere. I’Io come la pianura è percepito complicato, i pensieri si compenetrano con l’energia della natura in modo tale da creare una separazione tra le costruzioni umane ed il silenzio degli eco.

La pianura è complicata” di Luca Gamberini, si aggiudica la seconda posizione nella sezione D (racconto) della Terza Edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 03” promossa dalla web magazine artistica Oubliette Magazine.

“La pianura è complicata” è un racconto breve di stampo filosofico intimista che ragiona sugli elementi della natura in contrapposizione ed uguaglianza con le condizioni umane. La terra ed i suoi corsi d’acqua divengono per allegoria il corpo fisico e le vene dell’Io, dubbioso tra ciò che è e ciò che ritiene di essere. Il corpo diviene qualcosa di incomprensibile, mentre la mente ed i suoi prodotti sono le parti più solide e conosciute.

Chi l’ha avvertita gridare ne porta ancora il rumore negli occhi quando ne parla, sono parole sudate che ancora vibrano e sussultano. Eppure la terra sa attendere senza proferire parola, l’acqua è il suo sangue che scorre, a volte deviato, a volte fluttuante. Io non somiglio alla terra, neppure so se ho un sangue che scorre e se mai ce l’avessi mi sorge il dubbio di non aver mai dipinto nulla con esso.”

La terra e la pianura diventano situazioni di stabilità sia pure nell’immenso del loro spazio e del loro agire. L’Io poetico riflette su ciò che compone il suo guscio ed irrompe con deduzioni istantanee: la certezza di non aver certezze, la sensazione di esser aggrappati sull’orlo di un precipizio inesistente, la continuità di una linea del tramonto che non ha confini e la rivelazione finale di esser anch’esso pianura.

La pianura è complicata, inghiotte luce e buio, ti copre di nebbia, su una distesa pianura non sei mai al sicuro, papaveri e girasoli, barbabietole e pomodori e poi peri innestati, campi di soia geneticamente modificati, vigneti dai grappoli pianificati, terreni, infiltrati da flebo, i quali giocano a fare i morti resuscitati.

Congratulazioni a Luca Gamberini per l’ottimo risultato.

Link diretto finalisti del Secondo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 03” QUI.

Written by Alessia Mocci

Continuate a seguirci: in arrivo il bando della Quarta edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 04″.

Per i vincitori della Prima Edizione del Concorso “Oubliette 01″ clicca QUI.

Per i vincitori della Seconda Edizione del Concorso “Oubliette 02″ clicca QUI.


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