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La Poltrona appartiene al Popolo

Creato il 19 agosto 2011 da Albino

Non c’e’ niente da dire: tutto il mondo e’ paese. Un paese dove i politici vanno a puttane, naturalmente. Si perche’ non e’ che capiti solo ai nostri, ecco. Perche’ la carne e’ debole e la figa piace a (quasi) tutti, si sa.

Veniamo ai fatti: un politico australiano viene beccato con le mani nel sacco, come si dice: tramite ricevute, nero su bianco, viene dimostrato inequivocabilmente che il suddetto ha usato soldi piu’ o meno pubblici per andare a puttane, o per pagarsi la campagna elettorale, o per svariati motivi piu’ o meno leciti e legali, ma sicuramente non certo etici ne’ "di buon esempio" per la collettivita’.

Se volete un esempio che calza a pennello con quest’ultima categoria, "legale ma non etico", pensate all’esimio ministro La Russa, il quale tralasciando come ha paraculato suo figlio, guarda caso ha importantissimi impegni a Milano o in giro per l’Europa proprio nei giorni in cui l’Inter gioca la Champions League – e naturalmente, per ragioni di sicurezza, lui e tutto il suo entourage sono costretti, poverini, ad usare aerei militari e/o voli privati. Per carita’, sara’ anche non strettamente illegale, ma immaginate per un momento un suo ipotetico cugino britannico di nome The Russian sospettato di usare voli di stato per andare a vedersi il Manchester. Non so voi, ma io come il sospetto che a Mr. The Russian un comportamento del genere costerebbe la poltrona, la carriera politica, tutto. (ma per i britannici, si sa, l’aristocrazia e’ legalizzata e alla luce del sole: i nobili si sa chi sono, come si chiamano, come vivono. In Italia gli aristocratici sono i politici).

Torniamo all’articolo, che potete leggere qui sotto. A me, devo essere sincero, ha fatto piu’ impressione questo articolo che non le nostre mille inchieste sulle troie di Berlusconi, o sui trans di Marrazzo. Perche’ qui, se ci fate caso, si vedono nero su bianco i conti degli alberghi, i numeri di telefono. Tornando all’esempio del cuggino The Russian, un quotidiano britannico a caso (ma anche americano, australiano) avrebbe da tempo sbattuto in prima pagina le tabelle dei voli di stato con a fianco le partite del Manchester. Visto che da quelle parti 1+1=2, il signor The Russian ora lo si potrebbe trovare al parco mentre gioca a scacchi con Magneto, non so se avete visto l’ultimo (penultimo?) X-Men quando Magneto perde i suoi poteri di mutante. Ecco, cosi’.

In Italia invece cosa succede. Il magistrato indaga, i giornali scrivono. Gli accusati cercano di difendersi, gridano al complotto, alla stampa di regime, ai giornalisti che fanno politica. Sviano l’attenzione piu’ che possono. La polemica politica infuria, la Casta cerca di limitare le intercettazioni e la liberta’ di stampa, mentre i giornali di regime non si risparmiano, e ogni volta viene coniata una nuova espressione buona per la Crusca, tipo Metodo Boffo o Macchina del Fango. Poi ci si insulta nelle tribune TV, si urla, si sbraita, si perde il filo. Va a finire che chi vota per il partito del politico crede al politico, mentre chi vota dall’altra parte crede alla stampa: e alla fine non si guarda piu’ ai fatti ma la si butta in tifoseria politica, e tra i due litiganti la Casta gode. (perche’ non si schioda mai).

Qua in Australia, lo sapete, e’ tutto molto piu’ semplice. Sono dei semplicioni qui. Notizia a lettere cubitali, conti dell’albergo in prima pagina. Il lettore vede il conto, il numero erotico chiamato, con i suoi occhi. Effetto immediato: fine della carriera del politico, da quel momento in poi, a meno che non riesca a dimostrare la sua innocenza. Certo, dira’ qualcuno: pero’ non e’ mica giusto, perche’ uno e’ innocente fino all’ultimo grado di giudizio. Certo, ma c’e’ differenza tra un privato cittadino e un politico, perche’ qui nei paesi anglosassoni un politico dev’essere non solo innocente, ma anche trasparente. Si puo’ dire, in altri termini, che un politico e’ colpevole fin dal primo grado di giudizio. Infatti una volta inquisito, il politico si dimette, ritorna privato cittadino, e da quel momento torna ad essere innocente fino all’ultimo grado di giudizio.

Alla fine della storia, per carita’, puo’ anche capitare che il politico in questione sia innocente, e che salti fuori che il giornalista che ha fatto lo scoop abbia usato un documento contraffatto, tipo quelli che usano da noi certi personaggini come Feltri o Belpietro. In questa situazione, naturalmente, logicamente, ovviamente, lapalissianamente, il giornalista viene cacciato a calci in culo, mentre il politico puo’ tornare a fare il politico, magari surfando sopra l’onda della persecuzione e avendo un ritorno d’immagine da martire che lo ripaga del sopruso subito. Ma intanto, la poltrona, quella va lasciata.

Perche’, vi sembrera’ strano da sentire, e in Italia dopo 3000 anni di storia non l’abbiamo ancora imparato, ma la Poltrona appartiene al Popolo, non al politico.

La Poltrona appartiene al Popolo



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