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La “proposta alternativa” di Passera

Creato il 17 novembre 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

Parole_politica

Finita l’epoca dei programmi dei partiti politici, “lunghi elenchi di aspirazioni e promesse, destinate a non essere mantenute”, e iniziata quella dei programmi “slogan”; finita l’era dei partiti, che non esistono più né come organizzazione né come movimenti politici, ma restano come “séguito elettorale di leaders’”. In questo “deserto della politica”, Sabino Cassese (Proposta fuori dal Pd, Sole 24 ore del 16 novembre) ritiene utile “che qualcuno si cimenti con la prospettazione di nuovi futuri per l’Italia, coma ha fatto con questo libro (“Io siamo”, n.d.r.), Corrado Passera”.

Positivo per Cassese l’approccio legato al territorio dell’ex ministro, che “ha girato l’Italia raccogliendo aspirazioni, lagnanze, proposte, progetti, testimonianze” e ha disegnato un nuovo futuro politico per l’Italia, raccolto in questo libro-manifesto “realistico e utopistico” che ha come scopo quello di “presentare una proposta politica alternativa a quella del Pd socialista e del suo segretario” (stavolta la citazione è tratta dal libro stesso). Proposta che vuole essere destinata ad attrarre l’elettorato che non si riconosce in un voto “socialista” né grillino o leghista, che ha deciso per l’astensione o “ha votato Pd solo per evitare la crescita eccessiva di Grillo”. A questo elettorato, che per Passera potrebbe costituire più di un quinto del Paese, viene presentata “una offerta politica finora inesistente”.

Cassese, che in definitiva considera il libro “un eccellente inizio”, conclude chiedendosi se questa proposta riuscirà a giungere a quegli elettori ai quali è destinata – e a convincerli – e, in caso di successo, con quale calendario tale progetto sarà applicato, quali saranno le priorità e le persone chiamate ad attuarlo. Questa è probabilmente la sfida maggiore che attende ora il leader di Italia Unica, perché per passare dalla carta alla realtà sono necessarie le motivazioni e le persone giuste, e ci associamo alle parole di Giovanni Palladino, autentico “libero e forte” il quale, nel richiamare il modello esemplare di Luigi Sturzo di un agire politico attuato su – e per – il territorio, ha auspicato “che lo stesso spirito di servizio al Paese animi l’impegno politico di Corrado Passera”. Perché per fare “buona politica” e “servire, non servirsi” del bene comune, occorre innanzi tutto tornare a fare “buona cultura”.

MC


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