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La Recensione dei Lettori: Giovi 88 per Riddick

Creato il 13 settembre 2013 da Frenckcinema @FrenckCinema
riddickEra il lontano anno 2000 quando il regista D.Twohy e un giovane Vin Diesel, che un anno più tardi diventerà famosissimo con la saga Fast and Furious, confezionano un piccolo gioiello che ancora oggi molti appassionati di fantascienza ricordano con piacere: Pitch Black.   Si tratta di un cupo film fantascientifico a tinte horror incentrato sulla sopravvivenza di un gruppo di persone in un pianeta ostile all’uomo, popolato da terribili mostri pronti ad utilizzare l’oscurità per uccidere i malcapitati protagonisti.   La bellezza di questo film, ormai considerato un cult a tutti gli effetti, non sta nella trama o negli effetti speciali (anche perché è stato realizzato con un budget assai modesto) ma nel proporre Diesel nel ruolo dell’antieroe per eccellenza Riddick, un criminale spaziale pronto a fare di tutto per sopravvivere.   [Leggete anche la recensione di FrenckCinema qui]   Il film e il personaggio di Riddick divennero tanto famosi da convincere la Universal nel 2004 a produrre il seguito The Chronicles of Riddick, ma stavolta assegnando al regista D.Twohy un budget da 105 milioni.   In questo film Riddick non è più alle prese con mostri vari, ma dovrà confrontarsi con i crudeli Necromongers (ovvero un esercito dai poteri oscuri) per sventare una guerra dalle gigantesche proporzioni. Il film però non ha avuto il successo sperato, sia di critica sia di pubblico e la saga dedicata al più grande criminale dell’Universo ha una brusca frenata.   Un flop a mio avviso immeritato, visto che la sua bellezza stava nel portare Riddick in un Universo molto più ampio e spostando lo stile del film dalla fantascienza-horror alla fantascienza pura, non disdegnando una grande dose di azione ovviamente.   Ma ormai il danno era fatto e non si poteva più tornare indietro… O forse si! Infatti ecco arrivare al cinema il terzo capitolo della saga Riddick, film nato per “scusarsi” con tanti i fan delusi da Chronicles e per riportare il personaggio di Diesel nel suo habitat naturale: un pianeta ostile popolato da mostri di varia natura.
La trama è semplice: Riddick (Vin Diesel) viene tradito dai Necromonger capitanati dal generale Vaako (Karl Urban), e esiliato in un pianeta disabitato e ostile all’uomo. Riddick, dopo una lunga fase di ambientamento, attiva un segnale di emergenza presso un campo base, ed ecco che due equipaggi di mercenari armati fino ai denti fanno la loro comparsa per catturare e uccidere il famoso criminale spaziale per riscuotere la grossa taglia sulla sua testa. Ma questi mercenari dovranno fare i conti con uno spietato Riddick, determinato a fuggire dal pianeta per vendicarsi di chi l’ha tradito, e con i mostri che popolano l’ambiente.
Già leggendo la trama possiamo intuire il chiaro ritorno alle origini di Riddick e una grande somiglianza con quel cult che è Pitch Black, in sostanza quello che molti fan chiedevano a gran voce.   Gli eventi di The Chronicles of Riddick non vengono dimenticati del tutto, ma sono purtroppo trattati frettolosamente e con una semplicità disarmante a dimostrazione della volontà del regista e dei produttori di tagliare i ponti in fretta e furia con lo sfortunato sequel del 2004.   Il film, una volta liquidati gli eventi passati, mostra subito il protagonista Riddick alla prese con la sua sopravvivenza in questo pianeta ostile all’uomo, e questa è una prima parte davvero ben fatta e avvincente che getta avanti molte buone premesse per il proseguo della storia.   Premesse che purtroppo non saranno mantenute, nonostante anche l’arrivo dei due gruppi di mercenari. Gruppi formati da personaggi interessanti e anche simpatici (alcune volte involontariamente però) dall’imbranato comandante Santana (Jordi Molla) alla combattiva Dahl (Katee Sackoff), passando per Diaz (il wrestler Dave Bautista) e per Boss Johns (Matt Nable), quest’ultimo cerca Riddick non per la taglia ma per regolare un conto in sospeso da anni, ma non vi anticipo niente.   Ebbene dopo queste grandi premesse e una prima fase dove questi mercenari cercano di catturare (senza successo) Riddick, che terrorizza i due gruppi con attacchi a sorpresa, ecco che il film si appiattisce non riuscendo a decollare.   Neanche l’entrata in gioco dei già citati mostri riesce a dare quella tensione e quell’adrenalina di Pitch Black e credo che il risicato budget (38 milioni) a disposizione di questo terzo capitolo della saga non sia il primo responsabile, visto che dal punto di vista delle scenografie e degli effetti speciali il regista D.Twohy ha lavorato ancora una volta egregiamente.   Il primo responsabile a mio avviso è una sceneggiatura che perde troppo tempo a fare l’occhiolino a Pitch Black, non riuscendo a trovare risposte adeguate per rendere la storia avvincente e coinvolgente fino in fondo.   Infatti c’erano da aspettarsi delle scene e delle frasi riferite al primo indimenticato film della saga, e questa scelta è anche gradita, ma dalla citazione troppo spesso si cade nel déjà-vu e questo non depone bene per Riddick.   Si può inoltre dire che la parte finale non è in linea con la prima molto avvincente e il tutto si chiude in fretta e furia con un finale dimenticabile. I n definitiva da grande fan della saga non posso bocciarlo, perché comunque il film non annoia e ci sono dei buoni spunti, ma Riddick può essere tranquillamente considerato un’occasione mancata per il suo troppo riferirsi al primo film della saga e per una parte finale che non concretizza le buone premesse di base.   Tuttavia lo consiglio vivamente anche a chi non ha visto il primo film, perché Vin Diesel si conferma straordinario nelle vesti di Riddick e perché per loro sarà molto di più che un semplice ritorno alle origini.   VOTO: 6,5   Di Giovi 88

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