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La Roma insolita di Book show

Creato il 17 giugno 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

BOOK SHOWSky arte e Book Show continuano il loro viaggio alla ricerca di nuovi lettori, scrittori e telespettatori. In  questa puntata l’attrice Paola Minaccioni ci racconta dei suoi libri preferiti mentre ci mostra un lato inedito di Roma, lontana dalle immagini da cartolina.

Il libro scelto da Paola è Cattedrale, di Raymond Carver,  il racconto che dà il titolo alla raccolta, narra di un uomo che intrattiene un cieco, amico della moglie, che è andato a far loro visita. E nel corso della serata si trova a spiegargli come sia fatta una cattedrale. Il cieco medio americano ci porta direttamente dentro al cuore della provincia americana tra la vita ordinaria fatta di cose umili, lavori comuni e matrimoni stanchi. ” L’ho appena finito di leggere, mi è piaciuto moltissimo. Mi è stato consigliato da Cristian Raimo, un mio amico drammaturgo, mi sono incuriosita, sembra che non debba succedere mai niente, ti viene un’ansia, una curiosità indefinita. Questo libro mi ha lasciato un desiderio di sapere morboso. Leggerlo è stato come spiare nel buco della serratura”.

Se ci avvicinassimo anche noi in quel buco, vedremmo una stanza qualunque d’America, in una sera qualunque. Vedremmo un uomo seduto sul sofà con un vecchio amico della moglie, cieco, e mentre in Tv danno un documentario sulle cattedrali, appunto, potremmo guardarlo e f

Paola_Minaccioni
are una cosa piccola e grandissima allo stesso tempo: disegnare insieme. Una volta terminata la lettura si prova la sensazione precisa di aver letto qualcosa che durerà, di aver varcato una soglia invisibile. La scrittura di Carver sospinge in un’atmosfera densa, che circonda il lettore quasi con noncuranza, avviluppandolo nelle sue docili spire. Nei suoi racconti Carver traspone la vita; la vita così come ciascuno di noi la conosce, con la sua drammaticità e la sua insensatezza, la sua noia e la sua insignificanza, le sue gioie e le sue disillusioni. Del resto, non è forse grande, lo scrittore che riesce a tradurre il quotidiano in parole, a farci dire “si è così, questa è quello che io conosco, che io ho conosciuto”?

Proprio la fonte di ispirazione di questa lettura di Paola, l’amico e autore di Il peso della grazia, Cristian Raimo, professore al liceo, oltre che scrittore, ama girovagare per la sua città: ” Non sono mai stato in una città che non sia Roma per più di 15 giorni. È una città che non ti abbandona mai. Una città che ti toglie l’ansia di prestazione. Se vuoi galleggiare, abbandonare, ciondolare, roma è la città migliore. La possibilità di averla come coinquilina della mia vita mi ha permesso di pascolare, di sopravvivere e riuscire a reinventarmi. Perché Roma consente una sorta di distacco dalle cose. Ti da sempre la seconda, la terza, la quinta, la sesta e l’ottava possibilità”.

La dimensione del racconto breve, molto amata da Carver, permette di tornare spesso alla realtà, interrompemdo una  lettera  senza veli o moralismi come la Roma in bicicletta mostrata da Paola Minaccioni. Angoli poco conosciuti dove fermarsi e leggere: ” Mi muovo spesso in bicicletta. Camminare a fianco del Tevere, ti sembra di stare in un altra città con altri suoni e ritmi e certe pantegane. Straordinarie! Io e le pantegane abbiamo un appuntamento, quando vengo qui a leggere”!

A volte app

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ena apriamo un libro ne veniamo inghiottiti, altre, è più faticoso andare avanti e riuscire ad immergersi davvero ma, spesso tutto sta nel leggere la storia giusta nel  momento giusto. Uno dei momenti più belli prima ancora di legere una storia è sceglierla. Lasciarsi incuriosire solo da poche parole, a volte solo dal titolo, mentre girovaghiamo in una libreria,  come Fahrenhaeit 451 a Campo dei Fiori, punto di riferimento per molti romani. ” Quando vedono il nome Fahrenhaeit 451, dice la libraia Catia Gabrielli, pensano che sia una libreria specializzata in fantascienza in realtà, sicuramente qui, il lettore meno abituato, si sente meno intimidito ad entrare, perché siamo una libreria di catalogo, è facile trovare una copia di ogni libro. A noi fa molto piacere che le persone passeggino per scoprire i libri, perché poi,  in qualche modo, il libro ti chiama”.

E come  ci ha abituati,  Book show svolge una piccola indagine per scorpire cosa leggono gli abitanti che ospitano la puntata. Per le strade di Roma, i cittadini della capitrale hanno risposto: ” Il piccolo principe – leggo libri di storia e arte in generale e di Roma in particolare – leggo tutto quello che so e che mi piace, perché il movimento di come eravamo o di come siamo mi intriga – la lettura per me va a periodi, come Picasso – è un vero e proprio viaggio – i libri sono di vitale importanza, per tutti”.

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Parlare dei propri libri preferiti è sempre delicato perché nominando un titolo sveliamo sempre qualcosa di noi e ogni volta che leggiamo mappiamo un pezzetto dell’universo del linguaggio e quindi in qualche modo, la terra, che possiamo attraversare, scrivendo, diventa una terra sempre più ampia…

Anche la Roma insolita viene lasciata alle spalle di Book show che si prepaara ad andare verso nuovi libri e nuove città.


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