Magazine Cinema

La scomparsa di Eleanor Rigby

Creato il 24 settembre 2015 da Jeanjacques
La scomparsa di Eleanor Rigby
Credo che ogni vero appassionato di cinema che si rispetti abbia la proverbiale 'lista delle visioni'. Non è un qualcosa di realmente esistente, diciamo che compare come forma di rito nei discorsi. Ad esempio, c'è un vostro amico (nel mio caso, più che altro sono gli altri blogger) che vi consiglia un film che non avete mai sentito e che in realtà è fighissimo, e allora voi dite: "Ganzo! Lo aggiungo alla lista!" Solo che questa lista è chilometrica, è piena di titoli che non sapete se e quando li vedrete perché al mondo non sembrano esserci altro che film da vedere, tipo quelli di cui stanno discutendo un po' tutti e quindi dovete farvi per forza un'idea in merito anche voi - io, che in queste cose sono un genio, mi perdo pure quelli. Quando poi vi dite che forse è ora di fare contento quel qualcuno che vi aveva consigliato quella pellicola ormai millenni fa, ecco che ci si mette di mezzo la vita, e tutta la buona volontà va a finire nel vespasiano. Ultimamente sto decidendo di fare il bravo bambino e di vedere tutti i film a cui avevo promesso di dare un'occhiata e il caso ha voluto che visionassi proprio questo. Un po' perché quel brutto ceffo del Vince' lo aveva ben recensito, e un po' perché ricordo che quando ero stato al Salone del libro di Torino avevo adocchiato il dvd in una Feltrinelli, ma me lo sono lasciato sfuggire. Forse è per punizione divina che da quel giorno la mia vita sta vagamente collassando, ma questo è un altro discorso...

Conor Ludlow e Eleanore Rigby sono una giovane coppia che viene duramente messa alla prova dalla morte del figlioletto di pochi mesi. Entrambi gestiscono il dolore in maniera diversa: lui buttandosi anima e corpo nella gestione di un piccolo ristorante. lei invece prima tenta il suicidio buttandosi da un ponte e poi fa perdere le proprie tracce...

Prima confessione: io non sopporto i Beatles. Non che li reputi dei fregnoni o ne neghi l'importanza che hanno avuto nella storia della musica, anzi, dico pure che sono bravi... ma non so perché, le loro canzoni mi danno l'urticaria. Pure quella Eleanore Rigby che ha ispirato il regista e sceneggiatore Ned Benson - a lungo compagno di quella creatura perfetta che è Jessica Chastain, la quale ha sostituito all'ultimo quell'altro esempio di perfezione che è Eva Green - per la creazione di questo film e di quel particolare personaggio. L'altra confessione va fatta in merito a un'informazione, ovvero che il film è diviso in due parti, Lui e Lei, che analizzano la medesima storia dai due punti di vista della coppia e che vanno visti in quest'ordine - c'è anche Loro, che li unisce, ma è solo una mossa per poter commercializzare meglio il tutto. Non come ho fatto io; ma per fortuna me ne sono accorto per tempo in un contesto quasi tragicomico. Ogni casino però è degno di essere vissuto se porta poi alla visione di un buon film, e questo lo è di certo. Magari non il capolavoro detto da alcuni ma anche in questo caso vanno fatte delle dovute precisazioni, perché credo che il trattare dei temi delicati come questo porti con sé una certa coscienza non solo da parte del regista, ma anche dello spettatore. Perché possiamo trovarci di fronte l'opera più bella del mondo, ma se non abbiamo i presupposti indicati per comprenderla, ai nostri occhi apparirà brutta o, ancor peggio, banale. Non è un caso che sono arrivato a capire Annie Hall dopo le prime batoste amorose, mentre a una prima giovanile occhiata non mi aveva detto molto. Qui si va a parlare dello sfaldamento di una coppia, cosa che ho provato pure io, ma si parla di una coppia di adulti, quindi un qualcosa che va oltre a tutte quelle implicazioni intellettuali o di semplice vissuto che può avere uno sbarbatello come me, senza contare che di mezzo c'è anche la perdita di un figlio, un qualcosa di spaventoso e che spero di non provare mai. Due elementi che possono rendermi la visione ostica, lo ammetto, ma è soprattutto quest'ultimo ad avermi colpito per il modo in cui è trattato. Tutto l'opposto di Alabama Monroe (vi prego, non apriamo polemiche!), dove le grida, le urla e la tristezza lasceranno spazio a lunghi silenzi e momenti di quotidianità, che faranno vedere in maniera decisamente opposta le medesime situazioni. E il succo di tutto il film, com'è prevedibile che sia, sta proprio nella morte di quel figlio, una morte che a tratti sembra non esserci ma che, a fine visione, capisci che in realtà è rimasta sottotraccia per tutto il tempo. Ned Benson rifugge tutti i patetismi e traccia questo macabro quadro con una delicatezza rara e, senza fare miracoli, arriva a parlare al cuore con grande onestà. E la sua bellezza sta anche nell'essere diviso in due parti, perché è necessario vederle entrambe per avere il quadro della situazione. Nel vedere Lui, dove il dolore c'è sempre ma si mostra sotto una venatura più leggera e quasi da commedia indie, si può pensare che Eleanore sia egoista, quasi meschina, ma Lei ci dona la completezza (e personalmente, trovo bellissimo il fatto che a completare il quadro sia lo spezzone che tratta il punto di vista della donna) dei fatti e il ritratto sfaccettato di una donna non semplice e distrutta dal dolore. Ho trovato magnifico anche il fatto che si debbano vedere per forza ambo i film perché, in una coppia, non c'è mai un solo individuo, quanto la totalità dei cuori coinvolti. Anche di fronte al dolore. Perché ognuno magari lo affronta alla sua maniera, ma bisogna cercare anche di comprendere le motivazioni dell'altro. Come cerca di fare questo film, Che prendendo due anime, offre il ritratto di una sola.

Una delle pellicole più delicate e oneste viste negli ultimi tempi. Magari lontana dalla perfezione, ma l'essere umano è imperfetto di natura. Così come l'amore è perfetto nella sua imperfezione.Voto: ★ ½

La scomparsa di Eleanor Rigby
La scomparsa di Eleanor Rigby
La scomparsa di Eleanor Rigby
La scomparsa di Eleanor Rigby
La scomparsa di Eleanor Rigby
La scomparsa di Eleanor Rigby

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines