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La Spagna è una dinastia: 10 anni ai vertici

Creato il 19 settembre 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

42c4e511-b418-4fb3-b0e4-24e96cb2c006flexible Siamo ormai abituati a vedere scene come questa, con la nazionale spagnola che festeggia vittorie su vittorie. Le Furie Rosse stanno dominando il panorama sportivo degli ultimi anni: pallacanestro a parte, dove la selezione trionfa, anche a livello a giovanile, e la Liga Acb è un modello perfetto, la Spagna domina nel calcio, sia con la nazionale (Europei e Mondiali), sia con i club (il Barcellona di Messi), Jorge Lorenzo è il campione del mondo della MotoGp e Alberto Contador è il più forte nel ciclismo, per non parlare di Rafa Nadal nel tennis (anche se ora è numero 2). Nonostante qualcuno tenti di gettare ormbre di doping su queste vittorie, bisogna ammettere che questi sono successi che provengono da lontano, da un lavoro nei settori giovanili.
Non è un caso che la Spagna sia entrata sulla mappa del basket che conta con l’arrivo della generazione degli anni 1980 e 1981, quella di Pau Gasol, di Navarro, di Calderon, di Felipe Reyes, gente che ha portato le Furie Rosse sul tetto d’Europa e del Mondo a livello juniores. A questo gruppo si sono pian piano aggiunti Rudy Fernandez, Ricky Rubio, Marc Gasol, Sergio Llull, e gli altri, ed è arrivato l’ultimo salto di qualità. Prima di questo gruppo, la Spagna aveva conquistato l’argento europeo in Francia nel ’99, battuta dall’Italia di Tanjevic. Quella era una selezione dove il leader era Alberto Herreros e c’erano Alfonso Reyes e il gigante Roberto Duenas.

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Poi, dopo i fallimenti a Sidney 2000 e ai Mondiali di Indianapolis 2002, ecco la New Generations, Los Nuevos Chicos. Già nel 2001, agli Europei in Turchia, le Furie Rosse conquistano il bronzo, dimostrando che possono tornare ad essere una grande. Poi, battuti ai quarti di finale ad Indianapolis dalla Germania, arriva l’argento europeo in Svezia nel 2003. Gasol e compagni vengono battuti da una Lituania irrepitibile, con tutte le sue stelle nel momento di massimo splendore in carriera, su tutti Jasikevicius, Siskauskas e Macijauskas. Ad Atene 2004, l’obiettivo è chiaramente una medaglia, ma dopo aver chiuso il girone al primo posto con 5 vittorie e zero sconfitte, sfiga, ci sono gli Usa nei quarti. Una versione strana di Team Usa, quella allenata da Larry Brown e con Allen Iverson e Steph Marbury, ma che è sufficiente per stoppare le Furie Rosse.

Il 2005, all’Europeo in Serbia, sembra l’anno buono per infilarsi la medaglia d’oro, ma in semifinale la Spagna viene battuta 74-73 dalla Germania di Nowitzki che mette il canestro decisivo, e poi le Furie Rosse crollano nella finalina con la Francia. E’ il 2006 l’anno della svolta: Mondiali in Giappone, semifinale con l’Argentina, vittoria 75-74 grazie ad un libero di Calderon cui sulla sirena Nocioni non replica con un tiro dall’angolo. La finale contro la Grecia, reduce da una vittoria storica con Team Usa, è una formalità, nonostante l’infortunio di Pau Gasol che lo estromette dalla finale. E’ la prima grande affermazione di questo gruppo.

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Nel 2007 c’è l’Europeo in casa, ma la Spagna si fa sgambettare a sorpresa dalla Russia di Kirilenko e JR Holden. E’ un brutto colpo, ma a Pechino 2008, alle Olimpiadi, le Furie Rosse incantano e solo il Redeem Team di Kobe Bryant e compagni, nega loro la medaglia d’oro. Nel 2009, agli Europei in Polonia, arriva finalmente il tanto atteso e sospirato trionfo europeo: un cammino difficile, dopo che Gasol e compagni rischiano due volte l’eliminazione ma poi, dai quarti di finale, travolgono tutti, compresa la Serbia in finale. L’anno scorso, ai Mondiali 2010 in Turchia, la Spagna vuole la rivincita contro gli Usa dopo Pechino. Usa in versione light, con tanti giovani rampanti come Durant e Rose. Il tanto atteso scontro però non arriverà mai perchè gli iberici vengono battuti ai quarti dalla solita Serbia 92-89 con una tripla incredibile di Teodosic.

Il resto è attualità, con la vittoria all’Europeo in Lituania, il secondo successo continentale per Sergio Scariolo come ct. Ora l’obiettivo è Londra 2012, le Olimpiadi: ci sarà la tanto agognata rivincita con gli americani? Tra meno di un anno lo sapremo.



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