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“La vita inattesa”: la malattia e l’importanza di parlare ed essere ascoltati

Creato il 27 ottobre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

BeltramiFaraciFerrariVITAINATTESAbook04BeltramiFaraciFerrariVITAINATTESAbook04La vita inattesa nasce dalla campagna “Viverla tutta”, promossa, a partire dal 2011 dalla casa farmaceutica Pfizer, con lo scopo di incoraggiare il personale sanitario e non all’ascolto dei malati, per comprendere i loro sintomi ed esortarli a sostenere i processi di cura.

Questo romanzo a fumetti è un progetto corale: dieci storie illustrate da dieci disegnatori e sceneggiate da tre diversi autori, liberamente ispirate ad esperienze di vita reali (scelte tra oltre quattromila), che mostrano cosa succede alle persone che scoprono di essere affette da patologie, come viene sconvolta la loro vita e quella dei loro familiari e amici, e come riescono ad affrontarle.

Non c’è un unico approccio e non c’è un unico cammino da intraprendere: le varie situazioni che compaiono nel libro – a volte narrate dai protagonisti, altre volte dai loro familiari o da una voce esterna – ci confermano come, davanti alla malattia, le reazioni possano essere le più varie.

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Tuttavia, nonostante la rabbia e le difficoltà, in tutte queste storie trionfa la voglia di non rassegnarsi, di sopravvivere al male, di combatterlo fino alla fine.

Gli autori si fanno interpreti della varietà di questi percorsi, ognuno con il proprio stile e con il proprio carattere, con esiti differenti, ma senza sottrarsi, dove necessario, alle rappresentazioni delle situazioni più estreme e difficoltose.

Nel primo racconto, Scritto sulle labbra, siamo subito catturati dalla presenza della protagonista che ci guarda attraverso le pagine e ci invita, o quasi ci costringe, a leggere i movimenti delle sue labbra, a seguire la storia di come ha scoperto di essere sorda e dei disagi che ha dovuto affrontare. La sua schiettezza è disarmante, grazie allo splendido tratto di Paolo Bacilieri e alla sincera narrazione di , e in un attimo è come se perdessimo l’equilibrio, entrando davvero nel suo mondo.

Ma non in tutte le vicende sono direttamente i protagonisti a parlarci. Emergono, infatti delle voci esterne: in Per ogni mostro che crea di e Alessandro Q. Ferrari con i disegni di Nate Powell e in Indietro di Tito Faraci e Vincenzo Filosa una figlia e una nipote capiscono come la malattia all’improvviso capovolga i ruoli consueti. Ecco che una mamma diventa all’improvviso una creatura da proteggere dai mostri che affollano la sua mente e una vecchia zia, affetta dal morbo di Alzheimer, una bambina con cui giocare.

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In pieno stile Tuono Pettinato è Super agente segreto: il disegnatore insieme a Ferrari e Beltramini non rinuncia a dare voce ai bambini e al loro mondo, dove sono protetti dalla loro immaginazione. Il loro papà è allora un agente speciale che combatte contro la malvagità, e questo giustifica le sue ripetute assenze. In Ricominciare da zero è una ragazzina, apparsa per caso nella vita del protagonista, l’unica che riesce a farlo riflettere su come valga ancora la pena andare avanti, e di come il tempo continui a scorrere anche nei momenti più bui.

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Trionfano anche i toni ironici, come nel caso di Uno di tanti o Fumetti, scritti entrambi da Tito Faraci. Silvia Ziche e Marco Corona riempiono le loro vignette di personaggi immersi in una lotta di fitta dialettica, in cui chi lancia l’allarme non ottiene la giusta considerazione e l’ascolto adeguato che meriterebbe. Entrambi hanno uno stile molto efficace: quello della Ziche è il monocromo consueto, con le figure stilizzate, che si muovono con grande dinamismo tra le vignette, mentre Marco Corona privilegia l’uso di un colore brillante, i personaggi sono trasformati in animali, cosa che contrasta con i toni dissacranti dei dialoghi.

In Qualcuno che ascolta riappare questa dimensione d’isolamento del malato. I disegni di Giuseppe Palumbo creano una dimensione alternativa e fantastica dove il protagonista può incontrare finalmente qualcuno che capisce cosa gli sta accadendo.
Altre volte il disegno e i testi si fanno più lirici ed evocativi come in La chiave della prigione, con i colori lievi ed acquerellati di Laura Scarpa con le parole di Beltramini e Ferrari, o in La speranza è una farfalla (Beltramini, Ferrari/ Massimo Carnevale), che chiude la raccolta. Qui al disegno è attribuito il valore del riscatto e del coraggio.

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In particolare, è la farfalla ad assumere questo carattere simbolico: sulla copertina disegnata da Manuele Fior compaiono alcuni dei personaggi, apparentemente distanti, ma in realtà legati dalla presenza di tre farfalle rosse, immagine della speranza che li accomuna.

È difficile dare un giudizio definitivo ad un lavoro così delicato e incentrato su una tematica tanto complessa: è inevitabile che affiori una dimensione drammatica e che non tutte le storie riescano a mantenere la stessa freschezza narrativa. A volte la brevità degli episodi può finire per semplificare eccessivamente il racconto del percorso intrapreso da ogni persona, in realtà lungo e tortuoso, verso la definizione e l’accettazione della malattia e anche i toni possono risultare paternalistici o addirittura bonari.

farfalla
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Di certo il fumetto si riconferma un mezzo espressivo immediato e efficace, attraverso il quale si può leggere la malattia in modo leggero, senza per questo banalizzarla, ma sottoponendo alla nostra attenzione la sua inaspettata vicinanza e l’importanza di affrontarla lucidamente, così come la necessità di parlare ed essere ascoltati, senza negarla né demonizzarla.

Abbiamo parlato di
La vita inattesa
Micol Beltramini, Alessandro Q. Ferrari, Tito Faraci, Paolo Bacilieri, Nate Powell, Giuseppe Palumbo, Silvia Ziche, Laura Scarpa, Vincenzo Filosa, Marco Corona, Thomas Campi, Tuono Pettinato, Massimo Carnevale
Rizzoli Lizard, 2014
128 pagine, cartonato, colori – 15 €
ISBN: 978-88-17-07580-0


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