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la vogliamo finire?

Creato il 25 gennaio 2011 da Gaia

Non penso serva a niente, ma c’è una cosa che ci tengo a dire. Premessa: non guardo la televisione, per una serie anche abbastanza lunga di motivi con cui non vi annoierò. Faccio pochissime eccezioni: per esempio ogni tanto Report, e L’Infedele di Gad Lerner. Prima di questo programma conoscevo poco Lerner, avevo letto qualcosa di suo, non molto. Su come scrive, quindi, non dico nulla, ma per il modo in cui conduce L’Infedele io nutro una stima smisurata. Gad Lerner possiede le qualità che ci si dovrebbe aspettare non tanto da un giornalista, quanto da un intellettuale che si offra come guida nella comprensione dell’attualità: esperienza, conoscenze vaste, solide ed eclettiche, senso dell’ironia che piuttosto che sguinzagliare contro gli altri come scarcasmo preferisce rivolgere verso se stesso, umiltà e grande capacità di autocritica, dominio della situazione (rarissimamente il dibattito a l’infedele sconfina in rissa), rispetto per i suoi ospiti qualunque sia la loro estrazione e opinione, disponibilità a lasciar parlare tutti senza per questo nascondere il proprio punto di vista. Inoltre, Lerner sa porre domande importanti e profonde con angolature spesso originali. Tra gli argomenti che sceglie di trattare nel suo programma ce ne sono alcuni che mi stanno molto a cuore: la condizione femminile in Italia, la decrescita, le disuguaglianze di reddito… Insomma, un giornalista così è un modello di professionalità e dignità.

Tutta questa mia sincera sviolinata deriva dall’aver pensato, vedendolo condurre: ecco uno che non vuole aizzare, manipolare, fare il figo (penso un po’ a Santoro o Travaglio…), ma aiutare a conoscere e soprattutto comprendere. Tra l’altro, nella puntata di ieri sera, l’analisi dell’attuale scandalo sessuale è stato un pretesto per toccare tutta una serie di altri argomenti che con il presidente del consiglio c’entrano fino ad un certo punto: l’immagine e il ruolo delle donne, il rapporto tra sesso/corpi e potere, tra uomini e donne anche di età diverse (buona idea invitare la vedova di Moravia), la meritocrazia in politica e nel lavoro, gli ammonimenti della chiesa italiana, i compiti delle forze dell’ordine… Quindi, sono rimasta particolarmente scossa e sgomenta quando il nostro solito si è permesso di telefonare in diretta a Gad Lerner e di scaricargli addosso una vagonata di insulti gratuiti – quella che il Corriere, vigliaccamente, definisce una “lite in tv”. E’ stato invece un attacco univoco e con la bava alla bocca, prepotente al limite del delirio, conclusosi con l’invito a Iva Zanicchi, messa lì a difendere un uomo che per qualche motivo sceglie di mandare i suoi amici al massacro piuttosto che difendersi da solo, a lasciare lo studio. Lei, che fino a quel momento non aveva fatto una gran figura (non sapevo se era peggio pensare che fosse sincera, o che non lo fosse), ha signorilmente rifiutato di obbedire e andarsene.

La cosa più sconvolgente infatti, forse ancor più della follia sempre più manifesta di un uomo che non mi è mai piaciuto, ma che ora disprezzo totalmente, è l’inesauribile obbedienza della sua schiera di servi. Normalmente, un giornalista o un politico dovrebbe andare in un salotto televisivo a difendere una scelta legislativa o esecutiva, una presa di posizione su argomenti di interesse pubblico, un’interpretazione della realtà, e venire contrapposto ad un altro giornalista, intellettuale, esponente politico o parte in causa, che non condivide la sua visione e vuole a sua volta spiegare perché. Non si va a difendere una persona. Una persona si deve difendere in tribunale, innanzitutto, e, se vuole discolparsi anche mediaticamente dato il suo ruolo pubblico, va nelle sedi che ritiene opportune e parla. Si difende da sola, non manda gli altri. Ma cos’è questa follia, quest’obbrobrio, i servi che si autoumiliano per proteggere e leccare il culo al padrone, a un uomo che non ha nemmeno il coraggio di presentarsi, di mostrare la propria faccia e dire come sono andate le cose, e preferisce al massimo telefonare, urlare insulti, e rifiutare ogni dibattito?? E voi, parlamentari del Pdl, giornalisti, avvocati, dipendenti della Mediaset: ma cosa state facendo?? C’è un segno che volete lasciare nel mondo, oltre a questa scia di bava?? Perché vi prestate? La gratitudine vi fa perdere il senno? Vi stimate così poco? Avete una dignità?

p.s. Per fortuna, il mondo è molto più avanti di Piero Ostellino, ma vi invito comunque a leggere cosa ha avuto il coraggio di scrivere quest’uomo sul Corriere della Sera, anzi non metto nemmeno il link perché in fondo non meriterebbe nessuna attenzione uno che pensa questo:

Una donna che sia consapevole di essere seduta sulla propria fortuna e ne faccia – diciamo così – partecipe chi può concretarla non è automaticamente una prostituta. Il mondo è pieno di ragazze che si concedono al professore per goderne l’indulgenza all’esame o al capo ufficio per fare carriera. Avere trasformato in prostitute – dopo averne intercettato le telefonate e fatto perquisire le abitazioni – le ragazze che frequentavano casa Berlusconi, non è stata (solo) un’operazione giudiziaria, bensì (anche) una violazione della dignità di donne la cui sola colpa era quella di aver fatto, eventualmente, uso del proprio corpo.”

Adesso smetto di scrivere, lavorare, impegnarmi, e vado di là a brindare alla “mia fortuna”. Sperando che piaccia a qualcuno di importante prima che sfiorisca.


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