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Lavoretti per bambini: educano al kitsch o alla creatività?

Da Caffenero

kitschDa quando ho sentito fare questa domanda mi ronza in testa come un vero fastidio e ho deciso di condividerla con voi. Vi spiego la tesi e mi dite la vostra opinione.

La tesi è questa: buona parte dei lavoretti che si propongono ai bambini produce oggetti che non compreremmo mai, anzi se li trovassimo su una bancarella li definiremmo “paccottaglia” o pessimi souvenir, quindi hanno un gusto kitsch.

I lavoretti vengono proposti ai bambini per sperimentare varie tecniche e devono essere necessariamente semplici per le loro manine e possibilmente economici per le nostre tasche. Penso che qualunque mamma si commuova davanti al lavoretto del proprio pargolo, fatto con amorevoli e maldestre manine, senza chiedersi se in lui si stia formando l’idea bello = coso-storto-con-appiccicato-quello-che-capita.

A chi sostiene che questi lavoretti facciano del male al senso estetico dei bambini, vorrei suggerire che crescendo uno poi si regola, ma di rimando mi mettono davanti la descrizione di giovani ignari di dove si debba fermare il cavallo dei loro pantaloni, di quali colori per ombretto siano dedicati al genere horror, che in gita scolastica preferiscono frsi fotografare con dietro il pullman invece delle rovine archeologiche, ecc. ecc.

Quindi? Cosa facciamo fare a questi bambini? Basta opere tendenti al kitsch, ma poverini non possono sempre restare lì a meditare sull’arte astratta. Vedete una via d’uscita?


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