GALLARATE :ALTRO MORTO SUL LAVORO
L’altro giorno un operaio in coma, ieri un morto. Il territorio gallaratese sta pagando un tributo altissimo di morti e feriti sul lavoro.
Purtroppo questo morto ,questo ferito grave si aggiungono alle centinaia e centinaia di esseri umani che dall’inizio dell’anno hanno perso la vita ,alle centinaia di migliaia di persone che sono rimaste ferite per lavorare .
Nonostante i 9 milioni di euro buttati al vento dal ministero del lavoro per una campagna pubblicitaria che colpevolizza i lavoratori, nonostante l’INAIL dichiari che i morti sul lavoro siano diminuiti , nonostante le dichiarazioni ipocrite di quanti, soloin presenza di sei morti in un giorno, si accorgono che esiste il problema delle morti bianche, la strage continua inesorabile.
Secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna per le Morti Bianche, dall’inizio dell’anno vi è stato un aumento del 15% di morti sul lavoro .
Vite spezzate, famiglie distrutte .
E la maggior parte dei morti e dei feriti sono verosimilmente imputabili al non rispetto delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro .Tale compito spetta innanzitutto al datore di lavoro
Anche a Gallarate toccheràai tecnici dell’ASL verificare se siano state attuate tutte le procedure previste dalla legge 81/08..pur in presenza di un organico sottodimensionato, in provincia di Varese come nel resto d’Italia
Ed il governo Lega–PDL si guarda bene di aumentare il numero dei tecnici ASL che devono effettuare i controlli prima e non dopo gli eventi luttuosi .
Si sa che le leggi per la prevenzione degli infortuni sul lavoro sono invise a Tremonti e a Sacconi ed agli industriali che applaudono l’amministratore delegato della Thyssen .
Già, ma a morire sono gli altri, magari sono rumeni ,ed allora per qualcuno la vita vale ancora meno.
La cosa ancor più grave sta nel fatto che ,mentre , negli anni 2008 e 2009, a fronte di una diminuzione di occupati e di ore di lavoro si è verificata una diminuzione delle morti sul lavoro, nel 2011, persistendo una crisi economica drammatica, i morti sul lavoro aumentano.
Che fine ha fatto la prevenzione, che fine ha fatto la “ cultura della sicurezza “ di cui molti parlano, ma cui nessuno da un contenuto ?
Perché non vengono impiegati per la sicurezza dei lavoratori i16 ( sedici ) miliardi di euro pagati da lavoratori e datori di lavoro e che l’INAIL tiene in banca ?
Ancora una volta ,anche dopo questo morto ,dopo questo ferito grave ,tutto riprenderà come prima, anzi peggio di prima .
Una vergogna
Dott. Andrea Bagaglio – SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’- Circolo LAGHI
GALLARATE :ALTRO MORTO SUL LAVORO
L’altro giorno un operaio in coma ,ieri un morto .Il territorio gallaratese sta pagando un tributo altissimo di morti e feriti sul lavoro.
Purtroppo questo morto, questo ferito grave si aggiungono alle centinaia e centinaia di esseri umani che dall’inizio dell’anno hanno perso la vita ,alle centinaia di migliaia di persone che sono rimaste ferite per lavorare .
Nonostante i 9 milioni di euro buttati al vento dal ministero del lavoro per una campagna pubblicitaria che colpevolizza i lavoratori, nonostante l’INAIL dichiari che i morti sul lavoro siano diminuiti, nonostante le dichiarazioni ipocrite di quanti , solo in presenza di sei morti in un giorno, si accorgono che esiste il problema delle morti bianche, la strage continua inesorabile .
Secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna per le Morti Bianche, dall’inizio dell’annovi è stato un aumento del 15% di morti sul lavoro .
Vite spezzate, famiglie distrutte.
E la maggior parte dei morti e dei feriti sono verosimilmente imputabili al non rispetto delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro .Tale compito spetta innanzitutto al datore di lavoro
Anche a Gallarate toccherà ai tecnici dell’ASL verificare se siano state attuate tutte le procedure previste dalla legge 81/08 ..pur in presenza di un organico sottodimensionato , in provincia di Varese come nel resto d’Italia
Ed il governo Lega –PDL si guarda bene di aumentare il numero dei tecnici ASL che devono effettuare i controlli prima e non dopo gli eventi luttuosi .
Si sa che le leggi per la prevenzione degli infortuni sul lavoro sono invise a Tremonti e a Sacconi ed agli industriali che applaudono l’amministratore delegato della Thyssen .
Già ,ma a morire sono gli altri , magari sono rumeni ,ed allora per qualcuno la vita vale ancora meno .
La cosa ancor più grave sta nel fatto che ,mentre , negli anni 2008 e 2009, a fronte di una diminuzione di occupati e di ore di lavoro si è verificata una diminuzione delle morti sul lavoro , nel 2011, persistendo una crisi economica drammatica ,i morti sul lavoro aumentano .
Che fine ha fatto la prevenzione, che fine ha fatto la “ cultura della sicurezza “ di cui molti parlano ,ma cui nessuno da un contenuto ?
Perché non vengono impiegati per la sicurezza dei lavoratori i 16 ( sedici ) miliardi di euro pagati da lavoratori e datori di lavoro e che l’INAIL tiene in banca ?
Ancora una volta, anche dopo questo morto, dopo questo ferito grave ,tutto riprenderà come prima ,anzi peggio di prima .
Una vergogna
Dott. Andrea Bagaglio – SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’- Circolo LAGHI