Magazine Diario personale

Le certezze della vita.

Da Michele Orefice @morefice73

Ho attraversato la scuola dell’obbligo poi l’istituto tecnico e quindi l’università. Nel percorso formativo ci sono momenti che rimangono impressi nella mente, delle pietre miliari da cui poi ci si muove. Pietre che formano anche il carattere e la cultura di base di un individuo che non è solo fatto di quello che vale in campo lavorativo. Pietre angolari che ora dopo quasi quattordici anni che lavoro ritenevo ancora ferme e immutabili. Alcune sono anche importanti per il lavoro, mentre quelle che costituiscono la nostra cultura di base, permettono poi di interfacciarsi con colleghi e amici su disparati discorsi. Di cosa parlo? Cose banali e semplici che vanno dal teorema di Pitagora, a quello dei seni per poi passare alla rivoluzione francese e alla nascita della vita sulla terra. Argomenti generali , che delimitano il nostro pensare, mettono paletti, tirano righe e confini. Quando si è studente però si pende dalle labbra della prof, prendendo come oro colato quello che dice. Domande si ma il discorso riguardante un argomento prevede sempre delle ipotesi. Esempio? La rivoluzione francese è stata causata solamente dall’estrema povertà della Francia di quel periodo unita a una dittatura assoluta del suo re, senza un’accenno alle spinte ideologiche o politiche di quel complicatissimo periodo.
Quindi mi riferisco a tutti quegli assunti che da studente vengono scodellati come dogmi, come assiomi. Intoccabili. Semplicemente è così. Ricordo bene la prof di Biologia che ci spiegava che era stato fatto un esperimento in una bacinella, con acqua e un composto che rappresentava la composizione della terra primordiale. Date poi scariche elettriche, rappresentanti i fulmini e plof, si erano creati gli aminoacidi, si faceva un accenno stringato che erano solo quattro sui venticinque richiesti e poi si girava pagina. Con questo discorso discorso lineare, semplice mi si è stampato in testa che sapevamo più o meno da dove venivamo. Magari Dio aveva dato un aiutino (con i fulmini?) e poi questo grande pentolone che era la terra primordiale dal caso, agitandolo un po’ , aveva partorito la vita. La prof non citò che in realtà si utilizzo nell’esperimento un’atmosfera priva di ossigeno (che di fatto avrebbe impedito lo svolgere dello stesso) e omise pure che per arrivare alla proteine ci sarebbero volute , statisticamente e temporalmente parlando, migliaia di vite dell’universo. Non voglio entrare oltre nel caso specifico ma più che altro interrogarmi sul perché. Perché non è stata data un’altra possibilità, aperto un dubbio oppure circostanziato meglio il tutto? Da qui mi rendo conto quanto sia potente l’istruzione che riceviamo. Bastano semplici omissioni, piccole sfumature qui e pennellate lá che svanisce nel nulla il credo a una religione, tutto viene relativizzato e spiegato razionalmente anche se in realtà non è tutto così.
Che fare quindi? Non mandare più i bambini a scuola? Alcuni lo fanno ma noi siamo più per l’integrazione. Darwin e gli assiomi che affermava non fanno bene? Ok , ma non studiarlo non è giusto, fa sempre parte della storia della biologia moderna, quindi va benissimo spiegare cosa diceva. Poi bisogna però aggiungere che non è mai riuscito a spiegare l’esistenza dell’uomo con le varie argomentazioni del caso.
Guardando lontano ho un po’ di timore. Il mondo sta cambiando sempre di più e l’avvento di internet sta rendendo forse meno importanti queste pietre angolari ma a un caro prezzo: quello che è certo oggi è scritto su wikipedia. E se fosse sbagliato? Se ci fossero anche lì omissioni e pennellate varie? Come fare a districarsi in tutto questo caos? Forse sta anche li il problema della generazione dei giovani di oggi che non hanno nessuna sicurezza: hanno perso Dio, quello che oggi è vero domani non lo è più, siamo in eterna crisi. E se il punto di partenza fosse diverso? Se invece si affrontasse la vita con la Fede vera, tutto svanirebbe nel nulla e potremmo affidare tutti i nostri dubbi a Gesù. Sarebbe bello ammettere che l’uomo è uomo e come tale è limitato, non può arrivare ovunque e per arrivarci ha bisogno di un “sostegno” e questo sostegno non può essere che la fede. Questo lo avevano capito uomini millenni fa e pure gli aborigeni odierni che comunque credono in un Dio in qualcosa di superiore, di trascendente che ci invade l’anima e che quando parliamo e ci affidiamo a Lui ci fa sentire bene. Se invece ci allontaniamo da Lui , tutto può succederci. E ci infiliamo in un tunnel buio senza uscita soli. Non sarebbe meglio chiedere aiuto a …. Dio?


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