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“Le ho mai raccontato del vento del nord”, libro di Daniel Glattauer – recensione di Fiorella Carcereri

Creato il 09 luglio 2013 da Alessiamocci

“Lei, cara Emmi, mi interessa da matti! Non so dirle perché, ma so che c’è stato un motivo scatenante. Però so anche quanto sia assurdo il mio interesse, non sopravvivrebbe mai a un incontro, e non è un questione di aspetto fisico, età, capacità di trasporre in un eventuale appuntamento il notevole fascino delle sue e-mail e di infilare nelle corde vocali, nelle pupille, negli angoli della bocca e nelle narici l’ironia dei suoi messaggi. Sospetto che questo mio “folle interesse” si nutra esclusivamente della casella di posta. Perciò suppongo che qualsiasi tentativo di farlo uscire da lì si risolverebbe in un misero fallimento…”

“Le ho mai raccontato del vento del nord”, libro di Daniel Glattauer – recensione di Fiorella CarcereriUn’e-mail spedita all’indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Ma un amore scaturito dalle parole può sopravvivere ad un vero incontro?

Tuttavia, la paura dell’incontro, l’incognita del ritrovarsi, faccia a faccia, di fronte a colui che abbiamo idealizzato servendoci di un video, una tastiera e tanta fantasia e solitudine, inducono Emmi e Leo a procrastinare l’incontro nella vita reale e a prendersi dei periodi di pausa, più o meno lunghi, per poi accorgersi che non è servito a nulla, anzi che il distacco non ha fatto che riattizzare la fiamma e la curiosità.

Penso spesso a lei, al mattino, a mezzodì, di sera, di notte, negli intermezzi, appena prima e appena dopo…e anche durante…Ho passato la serata a bere e ad aspettare la mezzanotte, l’ora in cui arriva Emmi…Sono un po’ ubriaco. Non troppo. Viene da me, Emmi? Ci baciamo? Ha mai baciato uno sconosciuto? Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente…”.

E finalmente, dopo decine di serate trascorse in attesa davanti ad un video ad aspettare, dopo intere notti bianche stesi nel letto ad occhi sbarrati, lottando con se stessi per non cedere alla tentazione di alzarsi ad accendere il pc, dopo tutto questo e tanti timori ed improvvisi attacchi di euforia, l’incontro.

Per Leo ed Emmi, una conferma di quanto avevano intuito sin dall’inizio del loro fitto scambio epistolare.

Una speranza trepidante prima, una conferma eccitante e terrificante al tempo stesso dopo i primi sguardi, le prime carezze, il primo bacio, la prima volta….

“Le ho mai raccontato del vento del nord”, libro di Daniel Glattauer – recensione di Fiorella CarcereriLeo, un amore sbagliato dopo l’altro, il sottile timore di impegnarsi fino in fondo con una donna e la logica conseguenza: la fuga. Una fuga in un altro continente, nell’assurda illusione di dimenticare Emmi.

E arriva l’ultimo, laconico e straziante scambio epistolare prima della partenza:

Leo, un’ultima cosa, prima di salire sull’aereo. Per favore, sia sincero! Non prova più nessun interesse per me?”.

Ogni volta che ricevo una sua e-mail, mi batte forte il cuore. Mi succede oggi come ieri, come sette mesi fa”.

Emmi, un marito e due figli e la sua cronica mancanza di coraggio. E di nuovo, come quasi sempre accade, è la donna a pagare il conto più salato a livello psicologico ed emotivo. Emma rimugina nella sua testa mille e più volte il discorso che si propone di fare, e mai farà, al marito Bernhard:

Senti, tesoro, stasera vedo un uomo con cui mi scrivo da un anno, anche più di una volta al dì, dal ‘Buongiorno’ alla ‘Buonanotte’. Spesso è l’ultima persona della giornata a cui mi rivolgo. Spesso è l’ultima persona a cui racconto qualcosa prima di dormire. E di notte, quando non riesco a prendere sonno, quando soffia il vento del Nord, non cerco te, tesoro. No, scrivo un’e-mail a lui. E mi risponde. Quel tipo funziona che è una meraviglia contro il vento del Nord. Che cosa ci scriviamo? Beh, solo cose personali, solo di noi due, di come sarebbe tra me e lui se non ci fossi tu… E stasera lo vedo…Non sono la tua Emmi. Sono la Emmi di un altro. Lui non mi ha mai visto, ma mi ha scoperta. Mi ha riconosciuta. Mi ha stanato dal mio nascondiglio. Io sono la sua Emmi. E’ per Leo che sono Emmi. Non mi credi? Ne ho le prove. Scritte.”.

Poi, immaginando di rivolgersi a Leo:Scrupoli? No, Leo, non mi sono fatta scrupoli per Bernhard. Ho avuto paura di me”.

Emmi, infatti, non avrà la forza di recarsi a quell’ultimo incontro prima dell’addio. Resterà a casa e si limiterà ad accendere il pc per scrivere di nuovo a Leo anche se, stavolta, la sua risposta non arriverà:

Leo, è successo qualcosa. I miei sentimenti non sono più sullo schermo del computer. Credo di amarti. E Bernhard se n’è accorto. Ho freddo. Il vento del Nord mi soffia contro. Come proseguiamo?”.

 “Le ho mai raccontato del vento del nord” di Daniel Glattauer, anche autore di “La settima onda“

Written by Fiorella Carcereri


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