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Le locuste - capitolo v

Creato il 13 luglio 2011 da Ciro_pastore
- Mio figlio è gay. Nel bel mezzo di una crisi isterica, Nanni confessa con le lacrime agli occhi. Chiusi nell’auto di David, e in vena di confessioni, Nanni gli si butta al collo, cercando affetto in un raro momento di verità. David si chiede a cosa fosse dovuta tanta apertura. Non è da lei, pensa. Ma in fondo, uno squarcio di verità, in una vita improntata alla simulazione, è ammissibile. Forse, pensa David, sta cominciando a fidarsi di me o, più semplicemente, confidarmi un tale segreto è un modo sottile per conquistare la mia fiducia, conclude.
- Avevo sempre saputo che Fernando è un ragazzo sensibile, ma qualche anno fa la sua professoressa di italiano mi chiamò per parlarmi della sua omosessualità. Per me fu uno choc, dice Nanni tra le lacrime. David capisce che la sua disperazione è acuita non tanto dal dolore per la diversità del figlio, ma soprattutto dalla segreta convinzione che i suoi comportamenti da madre trasgressiva fossero tra le cause di una tale evoluzione del figlio.- Nanni, ma oggi non è più un problema. Certo, capisco è figlio unico e come madre avresti preferito la cosiddetta normalità, ma insomma non è poi la fine del mondo – prova a confortarla David, mentre prende a baciarla appassionatamente e per la prima volta la sente sua. C’è sempre qualcosa di anomalo nei suoi comportamenti, l’equilibrio psicologico non è mai stato il suo pezzo forte. Una donna che ha attraversato fasi acute di nevrosi, e i segni si vedono sul suo stato mentale attuale, ma anche sul suo corpo. David aveva sviluppato un istinto particolare nell’individuare le donne affette da disagi psicologici: sono le sue prede preferite. In più una donna nevrotica è spesso una donna complessa, a volte complicata. E a David le complicazioni piacciono, anzi, le adora, le ricerca, le provoca.Dopo la confessione, come sempre, si lasciano andare ad un rapido rapporto fatto di reciproche masturbazioni. Nanni è un’artista della masturbazione maschile. Ne conosce tutti i risvolti. David trova carino il suo vezzo di indossare più braccialetti che agitati freneticamente cominciano a tintinnare, fornendo un ritmico sottofondo al sali scendi della mano. Vuole sempre che l’eccitazione sia totale, sembra quasi che sia lei stessa a masturbarsi. Impugna il cazzo come fosse un’arma, una sorta di coltello con cui ammazzare il maschio. Non c’è erotismo nel suo modo di sbatterlo, sembra quasi si stia vendicando di un male subito, di un’aggressione infantile. A volte David si sente un oggetto nella sua mano, spesso Nanni proprio al culmine dell’orgasmo gli sussurra: - Bambino mio. Ma la cosa più sconvolgente per David è la sua abitudine di provvedere lei stessa a ripulirlo dello sperma che lei gode nel veder schizzare copiosamente. Enorme fu la sorpresa di David la prima volta che le ha visto prendere i fazzolettini e, con cura meticolosa e maniacale, assorbire accuratamente tutto il suo liquido seminale. Ma lo stupore divenne sconcerto, quando al loro prima incontro ravvicinato, conclusosi al solito modo, Nanni non solo provvide all’accurata pulizia ma infilò i fazzolettini impregnati di sperma nella sua borsa, asserendo che li avrebbe gettati lei stessa una volta a casa. David non potette fare a meno di pensare che fossero, nella sua mente distorta, come uno scalpo, magari accuratamente conservato in chissà quale angolo nascosto della sua linda casa.David nel primo periodo di frequentazione con Nanni aveva un’altra relazione in corso. Come Nanni rappresentava benissimo l’Ombra conturbante del disagio psichico, così Carmen, la farmacista, era invece il prototipo del sesso gioioso e giocoso. Non esistevano limiti alla sua sete insaziabile di sesso. Ogni luogo era opportuno, ogni situazione propizia. Mentre Nanni si concedeva solo in auto e sempre nello stesso luogo – lo spazio antistante il cimitero di Portici – Carmen aveva continuamente fantasie sessuali. E poi aveva una particolare predilezione per mettere insieme cibo e sesso, cosa che faceva eccitare David. I loro incontri pomeridiani in albergo erano maratone a base di cibo e sesso. Conosceva bene la fisiologia dei tempi di latenza maschile e riempiva i vuoti con enormi dosi di cioccolata ed altre schifezze. Era ingorda in tutto. Il sesso con lei era un’esperienza disarmante e svuotante. A volte capitava di incontrarsi di mattina, perché lei doveva fare il turno pomeridiano in farmacia, e al pomeriggio Nanni istintivamente si accorgeva di uno scarso effluvio di liquido seminale che David era costretto a giustificare con lo stress delle giornate lavorative.Per un periodo Carmen accettò un incarico estivo a Santa Maria di Castellabate. David la raggiungeva in treno ad Agropoli, dove i suoi avevano un appartamentino per le vacanze. Quella divenne la loro alcova. David non doveva trovare giustificazioni per la sua assenza con Nanni. Proprio in quel periodo lei andava in vacanza in posti esotici, tipo Sharm o Maldive, con il marito a spese di qualche suo estemporaneo foraggiatore. Lei fingeva di esser lì in vacanza ad annoiarsi e David fingeva di esser geloso per la sua assenza.

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