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Le more secondo dan

Creato il 07 settembre 2014 da Cannibal Kid
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LE MORE SECONDO DANL'amore secondo Dan (USA 2007) Titolo originale: Dan in Real Life Regia: Peter Hedges Sceneggiatura: Pierce Gardner, Peter Hedges Cast: Steve Carell, Juliette Binoche, Dane Cook, Alison Pill, Britt Robertson, Marlene Lawston, John Mahoney, Dianne Wiest, Emily Blunt, Jessica Hecht, Matthew Morrison, Sondre Lerche Genere: reale Se ti piace guarda anche: City Island, Non dico altro, Little Miss Sunshine, Cercasi amore per la fine del mondo

C'è una scena, all'inizio de L'amore secondo Dan, che dice tutto sul film. È il momento del primo incontro tra il protagonista, un vedovo di mezza età con tre figlie femmine interpretato da Steve Carell, e la sofisticata mora francese Juliette Binoche. Lui si finge impiegato come commesso nella libreria in cui lei entra e le chiede che tipo di libro sta cercando. Lei risponde che cerca “qualcosa di divertente, ma non necessariamente di tipo AH AH AH, risate a crepapelle. Non tipo eccessivo sarcasmo sulle persone, ma piuttosto qualcosa di umanamente divertente. E anche che possa prendere alla sprovvista, sorprendere e allo stesso tempo farti riflettere sul fatto che ciò che pensavi non solo era giusto nel modo sbagliato, ma che quando sbagliavi c'era qualcosa di giusto nel tuo sbaglio. La cosa più importante è che voglio esserne completamente travolta e allo stesso tempo non voglio. Insomma, mi piacerebbe sentire un profondo legame con qualcosa.

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"Mi stai consigliando un libro di Moccia? AH AH AH! Ma quanto sei simpatico?"
"Veramente non stavo scherzando..."

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L'amore secondo Dan non è un libro bensì un film, ma corrisponde alla perfezione alla descrizione fatta da Juliette Binoche. Se Steve Carell anziché un libraio si fosse finto commesso di un negozio di videonoleggio, ammesso e non concesso ne esistano ancora, avrebbe potuto consigliarle il film di cui sono protagonisti proprio loro due e avrebbe fatto centro. Non è un'impresa facile racchiudere in una pellicola sola tutte queste caratteristiche, eppure così è con L’amore secondo Dan. La sceneggiatura non rappresenta niente di nuovo sotto il sole. È quasi interamente costruita intorno a Steve Carell che deve nascondere al fratello Dane Cook, comico non troppo comico popolare soprattutto negli USA, di essersi innamorato della sua fidanzata, la Juliette Binoche incontrata nella sopra citata scena della libreria quando ancora non sapeva che fosse già impegnata con il fratello. Si tratta di un altro, l'ennesimo triangolo sentimentale proposto dal cinema recente, solo che questa volta non ci sono di mezzo vampiri, licantropi o altri mostri vari. Grazie a Dio e grazie a Satana! I tre protagonisti di questo triangolo saranno costretti a stare tutti insieme, vicini vicini, durante un weekend in famiglia in cui sono presenti anche le tre figlie di Steve Carell, ovvero la gnocchetta teen Britt Robertson vista nelle serie Life Unexpected, The Secret Circle e Under the Dome, la indie girl Alison Pill già beccata in Scott Pilgrim Vs. the World, The Newsroom e Milk, più la bambinetta Marlene Lawston mai vista prima. Il tutto arricchito dalla comparsata di un'altra mora interpretata da Emily Blunt che si inserirà nel triangolo sentimental-famigliare e contenderà Carell alla Binoche.


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"Davvero preferisci quella francese secchiona a moi?"

Questa grande riunione di famiglia per fortuna non si trasforma però in una farsa come succede nel pessimo Big Wedding, nonostante i presupposti ci fossero pure. E qui di nuovo c'è da ringraziare Dio e pure Satana! Nonostante una combinazione di situazioni e di personaggi (lo scrittore tormentato, il fratello superficiale, la francese giramondo e acculturata) già visti e già abusati, L'amore secondo Dan è un film estremamente vivo. Riesce a essere carino, ma non un cariiino stucchevole. Un carino nel senso di piacevole, di sentito, di bello. Con una nota di merito per la piacevole colonna sonora firmata dal cantautore norvegese Sondre Lerche, che appare pure come cantante nella scena sui titoli di coda. Rispetto a molte altre romcom americane, il suo grande merito è quello di essere un film che non sa di plasticoso. Fa sorridere, ma non ridere AH AH AH, ed emoziona in maniera genuina e gentile. Dan in Real Life, dice il titolo originale come al solito ben più efficace della banale scelta italiana, è proprio così e fa “sentire un profondo legame con qualcosa”. Per quanto romanzata e per quanto rientri pur sempre all'interno della categoria commedia sentimentale con tutti i suoi stereotipi annessi e connessi, questa è la vera vita di Dan. Un personaggio da amare, protagonista di un piccolo film indie da amare. (voto 7/10)

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