“Ogni volta che un bambino muore perdiamo sempre di più la nostra umanità, e se perdiamo quella…allora non ci resta più niente”.
Ammiro molto l’intraprendenza di alcuni giovani scrittori quando si cimentano in un progetto ambizioso, ovvero narrare una storia “lontana da sé”, che nulla ha a che vedere col loro quotidiano. Grazie all’ “urgenza”di voler comunicare, si arriva – com’è capitato alla giovane autrice genovese Rosalba Vangelista - a creare un romanzo paragonabile a tutti gli effetti ad un thriller americano, immedesimandosi nell’attività di agenti di polizia e medici legali, e avendo a che fare con omicidi efferati dei quali non si avrebbe poi tutta questa dimestichezza.
“Le ossa del lago”, romanzo d’esordio pubblicato tramite Youcanprint nel marzo 2015, è ambientato sulle rive del Silver Lake, nel New Hampshire, dove l’agente di polizia Kate Anderson, da poco trasferitasi da Atlanta, ha a che fare con il brutale omicidio di Marcus, un bimbo di 5 anni ucciso e gettato nelle acque del lago come fosse spazzatura.
A quasi due mesi di distanza dal macabro ritrovamento, l’assassino di Marcus è ancora a piede libero, né si hanno sospetti sulla sua identità. La giovane madre Jude non regge al dolore e, in quelle stesse acque, si dà la morte.
I protagonisti di questa storia hanno tutti un passato infelice, che li ha portati verso uno sviluppo della psiche che si scontra con la crudeltà degli eventi. Le cose non sono mai come sembrano; né mai le apparenze sono affidabili per abbozzare un’idea di realtà. Ognuno, fra le mura domestiche, vive un’esistenza appartata che è solo sua e dove nessuno può entrare davvero.
L’autrice ci descrive il dramma dei personaggi che ruotano attorno a questa storia. La guerra in Vietnam vissuta dal signor Taylor lo ha irrimediabilmente traumatizzato; la figlia gravemente malata dello sceriffo non potrà vivere a lungo; la vita idilliaca della signora Mcduder potrebbe rivelarsi solo un abbaglio; l’emarginazione della quale è vittima il signor Patterson è conseguenza di un grave lutto.
Ciò che si evince è che alla base del comportamento umano vi sia sempre una motivazione. Sta a noi indagare in profondità e non vedere solo quello che c’è nell’immediato. Un po’ come per le acque di quel lago, origine di tutto, che sotto la superficie nascondono cose ben più profonde.
L’accattivante copertina incuriosisce, nonostante l’ambientazione di un “noir” sulle rive di un lago non sia un’idea del tutto originale. L’autrice però è brava a sviluppare la trama in maniera incalzante e a trovare risvolti inaspettati. Soprattutto, riesce bene a realizzare quelle atmosfere oniriche, sospese fra il sonno e la veglia, in cui l’incubo s’impadronisce del riposo dell’agente Kate.
Essendo al suo primo romanzo, sarebbe stato facile per Rosalba Vangelista incappare in un errore comune: immedesimarsi nella protagonista a tal punto da volerla idealizzare e trasformare in un’eroina. Kate è verosimile proprio perché non è concentrata su se stessa, né vuole strafare. È sinceramente partecipe del dolore altrui e intende espiare la sua colpa, affinché venga fatta giustizia e l’assassino venga catturato. Aiutando Jude e Marcus a trovare finalmente riposo, Kate affronta quei fantasmi del passato, che l’hanno fatta fuggire da Atlanta e segnata nel profondo.
Poiché, come ha affermato l’autrice stessa, non è stata fatta una vera e propria opera di editing, il testo presenta alcune imprecisioni linguistiche e alcuni termini pleonastici, nella struttura delle frasi.
Ma visto che le emozioni talvolta sono più importanti della forma, sentirei di consigliare la lettura di questo libro a tutti gli amanti del genere.
Written by Cristina Biolcati