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le professioni su cui puntare nel 2015

Da Roberto Chessa @robertochessa70

Sarà l’anno della ripresa?

Gli esperti si dividono. Una cosa è certa, aspettando che riparta l’economia, non si può stare fermi a lamentarsi.

In questi anni sono nate nuove figure professionali, e per queste c’è ancora tanto spazio.

Abbiamo già parlato in questo post, di determinate mansioni difficili da reperire, per mancanza di competenze.

Oggi, la mia attenzione è orientata alla cosiddetta green economy, che sembra essere un grosso volàno , per colmare il gap occupazionale, ricreando così nuovi spazi di crescita.

Entro il 2020 , le professioni “verdi” creeranno più di 1,2 milioni di contratti .

Con il termine Green jobs si indicano tutte quelle professioni nel settore industriale e nei servizi, in cui vengano adottate soluzioni di tipo “ecologico”. Dall’accesso alle fonti di energie rinnovabili all’utilizzo di tecniche produttive ecosostenibili.

Rapporto GreenItaly 20142

I  mestieri verdi sono in continua evoluzione per la necessità di adattare le attività tradizionali alle nuove tecniche di stampo più ecologico. Occorre quindi una preparazione sempre più qualificata e aggiornata, con una formazione che inizi già dagli istituti scolastici.

Ma quali sono queste figure ?

Andiamo ad analizzarle nel dettaglio

Il Certificatore Energetico

Certifica le prestazioni energetiche di case ed edifici. Esegue rilievi sull’immobile, verifica i libretti degli impianti elettrici e termoidraulici, stima il consumo energetico medio dello stabile.

Titoli richiesti : Nonostante siano in crescita tecnici laureati in ingegneria, chimica e scienze ambientali, per il momento è sufficiente un diploma da perito industriale, agrario o geometra

L’accesso alla professione è determinato da un corso di 80 ore, con prezzo che oscilla tra € 700 e € 1300  a seconda della Regione che lo eroga.

Il manager Energetico

Figura sempre più ricercata fra le piccole e medie imprese, in cerca di ottimizzazione dei costi, risparmio energetico e un miglior rapporto costo-efficienza nell’uso delle risorse.

Questa è una professione  obbligatoria nelle imprese dei settori alimentare, carta, chimica, farmaceutica, meccanica, plastica e siderurgia. I suoi compito spaziano dalla contabilità energetica dell’azienda e la redazione di un Contingency plan, l’analisi e correzione di tutte le scelte sbagliate, la verifica comparativa di prezzi per l’acquisto di energia.

Titoli richiesti : La laurea consigliata è in Ingegneria a indirizzo energetico o ambientale.

L’Energy Auditor

E’  un ingegnere specializzato in diagnosi energetiche sugli edifici. Fra i suoi compiti l’analisi e valutazione degli immobili, compilazione del bilancio sul fabbisogno di energia, interventi di riqualificazione, opportunità tecniche per ogni intervento, condizioni di comfort e margini di risparmio sulle spese gestionali. Il lavoro consiste soprattutto nella raccolta di dati su utenze elettriche, termiche, frigorifere e di acqua, per definire la situazione energetica e stabilire come e dove intervenire per la riduzione dei consumi.

Manager del governo del territorio

Organizza e definisce la conoscenza del sistema fisico, socio-economico e urbano di una determinata area. Pianifica strategie di salvaguardia del territorio e attività di monitoraggio, dalla gestione integrata dei rifiuti alle verifiche della situazione idrico-ambientale. In prospettiva, gli sviluppi di carriera prevedono impieghi in associazioni, Ministeri, Regioni, enti locali e autorità di Governo.

Titoli richiesti : Laurea di secondo livello,  in una branca dell’ingegneria a indirizzo ambientale o energetico, più eventuale master di perfezionamento su materie come management delle risorse umane o sostenibilità ambientale ed esperienze di medio corso in enti pubblici.

Progettista di sistemi ad energie rinnovabili

E’ colui che valuta l’impiego di tecnologie diverse (eolico, solare o biomassa) in contesti diversi, dalla città ai campi agricoli. Verifica requisiti e conseguenze dell’impatto: inquinamento, condizioni di ventosità, vincoli paesaggistici, ambientali, idrogeologici. Le offerte di impiego principali scattano in enti pubblici, Ministeri, Regioni, agenzia regionali ed agenzie energetiche.

Titoli richiesti : Laurea in ingegneria meccanica, con l’integrazione di un master nel ramo delle Fonti Rinnovabili.

Designer integrazione impiantistica

Si tratta del designer dell’integrazione tra edificio e impianti.

I professionisti del settore devono essere laureati in Architettura e iscritti all’albo nazionale della categoria. Dal 2014 scatterà un aggiornamento specifico, valutabile fino al 31 dicembre 2016. Gli architetti interessati dovranno maturare 60 crediti formativi.

La green economy ha creato professionalità del tutto nuove o ne ha modificate di esistenti al punto da renderle quasi irriconoscibili. Quella che segue è una rassegna di alcune professioni alle quali l’economia verde ha  impresso un sensibile sviluppo, talvolta innestandosi su un bagaglio di conoscenze e competenze già esistenti e “codificate”,ma trasformandole o integrandole in un’ottica “green”.

Installatore

Il mercato dell’edilizia sta evolvendo rapidamente verso le soluzioni a basso impatto ambientale e verso una rigenerazione più efficiente delle strutture esistenti. Il tecnico degli impianti sostenibili è il professionista specializzato che si occupa della messa in opera delle nuove soluzioni impiantistiche di tipo idraulico, termoidraulico, di riscaldamento o di raffrescamento. Coordina altri tecnici, installa, esegue la manutenzione e si occupa della regolazione degli impianti per ottenere le dovute performance ambientali. Può coordinare l’acquisto dei materiali, definisce i piani di lavoro e verifica i costi di realizzazione. Per i giovani che accedono alla professione, sia attraverso un’abilitazione tecnica che con un laurea di primo grado, le competenze tecniche sulla 106.

Esperto in demolizione per il recupero dei materiali

Nel processo di rigenerazione urbana e di ristrutturazione del patrimonio edile esistente, anche i processi di demolizione assumono particolare importanza. Questa figura si occupa della progettazione e della realizzazione degli interventi di decostruzione e di dismissione di costruzioni e manufatti ormai in disuso o da ristrutturare, garantendo la valorizzazione e la riutilizzazione dei materiali recuperati.

Deve verificare che i singoli materiali siano raccolti in modo omogeneo per ottimizzare il collocamento economico dei prodotti recuperati. È spesso richiesta una laurea in architettura, ingegneria ambientale o scienze ambientali. Più specificatamente, esistono corsi di laurea in ingegneria del recupero edilizio e ambientale.

Esperto del restauro urbano storico

Ci sono almeno due buoni motivi per investire nel restauro urbano storico: il primo per ragioni di pura conservazione, il secondo perché investire nella cultura significa incrementare l’economia, per di più oggi tecnologie e processi di restauro sono compiuti sempre di più con prodotti e tecniche rispettose dell’ambiente.

L’esperto del restauro urbano storico mira alla salvaguardia e alla conservazione di quei beni che testimoniano una tradizione costruttiva del passato. Si occupa dei piani per la tutela della scena urbana, delle analisi preventive, della progettazione degli interventi e dell’esecuzione degli stessi. Le sue competenze inoltre devono comprendere un’approfondita conoscenza delle normative e dei regolamenti per la salvaguardia della scena urbana. Il restauro dei monumenti è l’unica attività nel campo della progettazione riservata esclusivamente agli architetti, ed esistono corsi di laurea dedicati al tema nelle facoltà di architettura.

Serramentista sostenibile

Nel percorso di specializzazione delle competenze in chiave “green” non stupisca che anche chi monta, allestisce o costruisce i nostri serramenti debba porsi le giuste domande di sostenibilità ambientale. Ben lo sa chi ha goduto dei bonus per le ristrutturazioni degli edifici per renderli più efficienti. Benché sia una professione essenzialmente tecnica, essa deve accompagnarsi a competenze di ordine normativo e ad un approfondimento dei nuovi materiali, non più e non soltanto metalli, e delle nuove tecnologie del settore.

Una formazione tecnica può essere sufficiente ma la ricchezza dei prodotti oggi sul ercato consiglia una specializzazione, anche quella offerta dalle stesse aziende produttrici.

Esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo

All’interno dei processi per la gestione dei rifiuti e in particolare laddove questi vengono destinati al riuso e al riciclo, è diventata importante la figura dell’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo.

Valuta l’economia di scala relativa all’utilizzo dei beni recuperati, effettuando analisi comparative e confronti rispetto all’uso delle materie prime tradizionali. Verifica, attraverso ricerche specifiche, le scelte per la corretta gestione delle azioni di recupero e riciclaggio. Esegue bilanci energetici per determinare il grado di convenienza da partedelle aziende interessate all’acquisto del recuperato rispetto all’utilizzo dei materiali tradizionali. Effettua ricerche di mercato per aprire nuovi sbocchi di vendita.attitudini e formazione. Può bastare un diploma tecnico, ma può rivelarsi utile una laureadi primo livello in economia (a indirizzo ambientale), ingegneria ambientale, scienze politiche o pubbliche relazioni, cui far seguire un corso di specializzazione nella gestione dei rifiuti.

Programmatore delle risorse agroforestali

Il programmatore delle risorse agroforestali può operare tanto in ambito pubblico, nella gestione delle risorse naturalistiche, quanto nei processi di silvicoltura e agricoli. Pianifica gli interventi per la gestione dei territori e il suo scopo è la conservazione della io diversità, la prevenzione dei rischi ambientali, e la valorizzazione delle risorse agroforestali in chiave ecocompatibile. Pianifica gli interventi per la gestione e la conservazione degli ecosistemi e della biodiversità animale e vegetale, per il recupero ambientale di ecosistemi degradati e delle specie a status critico.

Effettua la pianificazione e la valutazione economica e finanziaria dei diversi interventi, e si occupa di promuovere progetti di sviluppo rurale e di conservazione della natura.

È necessaria una laurea specialistica in scienze ambientali, scienze naturali,biologiche, agrarie o forestali.

Pedologo

 Il pedologo è un esperto nel rilevamento, classificazione, cartografia, interpretazione e conservazione del suolo. È lo specialista conoscitore dei processi che si svolgono nel suolo, tra suoli e tra suolo e altri sistemi ambientali. Sa riconoscere la distribuzione dei tipi di suolo nel paesaggio, sa classificarli e correlarne le funzioni. Può valutare lo stato del terreno e le sue risposte a pressioni esterne, esistenti o prevedibili. Fornisce

assistenza tecnica all’agricoltura e alla zonazione vinicola, si occupa dell’idrologia dei suoli e può intervenire in supporto alla pianificazione territoriale per opere industriali e infrastrutturali.

La pedologia è insegnata nelle facoltà di scienze naturali, di scienze ambientali o di scienze matematiche fisiche e naturali, di agraria o di geologia ed esistono corsi postuniversitari e master di specializzazione.

Ingegnere ambientale

L’ingegnere ambientale applica le sue conoscenze nell’integrazione delle opere umane col territorio. Può intervenire nella progettazione e nella gestione di impianti industriali o nella rinaturalizzazione o nel recupero di aree degradate, così come le sue competenze lo rendo necessario negli impianti per la gestione dei rifiuti, nelle cave, o per grandi impianti energetici. Il suo percorso di studi è una specializzazione di quello ingegneristico e può avvicinarsi talvolta ad una attitudine di tipo più chimico o civile a seconda della necessità. La sua figura nei processi di green economy appare sempre più necessaria per una sempre maggiore integrazione delle attività antropiche con l’ambiente e una minimizzazione degli impatti.

Statistico ambientale

Lo statistico ambientale è il professionista che analizza i dati ambientali, collabora alla progettazione e alla dislocazione di reti per il monitoraggio ambientale, inventa e sostiene sistemi di indicatori ambientali. Rileva la coerenza di progetti o lo stato dell’ambiente in relazione alle normative sulla qualità delle risorse naturali.

È esperto nei criteri di costruzione di sistemi di indicatori ambientali e di misura delle variabili elementari per la quantificazione degli indicatori, si occupa della metodologia per la formulazione di piani di campionamento per la verifica degli standard di qualità delle risorse ambientali e di quella per l’analisi.

Risk manager

La figura interessa sia le grandi imprese, sia quelle piccole e micro. Il risk manager ambientale analizza e individua i punti deboli, le possibili falle e i rischi cui l’azienda potrebbe essere esposta e garantisce il rispetto delle norme in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro. Valuta i rischi anche in riferimento alle conseguenze  sull’attività commerciale. Affronta i rischi di calamità naturali nelle fasi antecedenti ed eventualmente successive agli eventi. Questo professionista progetta e propone le soluzioni più idonee al fine di prevenire o ridurre i rischi e realizza le politiche di gestione, monitorando nel tempo la loro evoluzione e il programma stesso di risk management messo in atto.

(Per approfondimenti www.cliclavoro.gov.it)

Scarica il rapporto annuale green Italy 2014.


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