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Le Robertò Vierge e 8,5 milioni di euro ballerini. Tana al governatore della Longobardia.

Creato il 26 luglio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Le Robertò Vierge e 8,5 milioni di euro ballerini. Tana al governatore della Longobardia.

Venuto a conoscenza dei capi di accusa per i quali è sotto inchiesta, il Governatore generale a vita della Longobardia, S.S. Robertò “Le Vierge” Formigoni I°, ha dichiarato alla stampa fedifraga e figlia della falsa cultura giustizialista e populista di sinistra: “Vincerò 12 a 0”, che poi sarebbe un cappotto doppio a briscola. Dopo settimane in cui “barbetta pallida” ha tenuto tutti sotto scacco con querele per diffamazione, difese a oltranza anche non richieste, sberleffi e ironie fuori luogo contro l’universo mondo costituito essenzialmente da mentitori d’accatto, la Procura di Milano, per bocca del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, ha finalmente rivelato l’arcano: “S.S. Roberto Formigoni è indagato per corruzione con l’aggravante della transnazionalità nell’ambito dell’inchiesta sui presunti fondi neri costituiti attraverso la Fondazione Maugeri”. Insomma, Robertò “Le Vierge”, anche in questo caso, ha dovuto distinguersi per creatività aggiungendo il “transnazionale” a un’accusa già di per sé pesante. È caduta invece, ma non si sa quanto ad onore del Governatore, l’accusa di aver usufruito di mezzo milione di euro per la campagna elettorale del 2010. Il che significa che gli 8 milioni e mezzo di euro percepiti per 15 delibere regionali a favore della Fondazione Maugeri (per un totale di 200 milioni di euro), sono finiti direttamente sui suoi conti correnti svizzeri (da qui l’aggravante di trans nazionalità). Ovviamente Formigoni nega tutto. Letti gli atti della richiesta di rinvio a giudizio ha detto: “Tutto qui?”. Che non si è capito se riferito alla povertà delle prove o al fatto che i soldi intascati siano molti, ma molti di più. In preda a quello strano delirio che per anni gli ha fatto indossare camicie a fiori su improbabili pantaloni fucsia, il Governatore se l’è presa con l’universo conosciuto e quello intergalattico, tirando in ballo ancora una volta Nichi Vendola, reo di aver asservito la stampa di cui sopra al proprio fascino poetico-oratorio, per far in modo che la richiesta di rinvio a giudizio a carico del Governatore della Puglia non finisse in prima pagina. Il Pd (toh! ogni tanto batte un colpo), ne ha chiesto le immediate dimissioni. I Radicali stanno ancora aspettando i soldi che il Governatore longobardo gli deve per la causa per diffamazione (firme false sul suo listino elettorale) persa miseramente. L’Idv è da una vita che dice che Robertò deve tornarsene a casa mentre la Lega, quella che secondo il nuovo Capataz Roberto Maroni (addentatore di polpacci di ispettori di polizia poi Ministro dell’Interno per meriti antropofagi), non si alleerà mai più con Berlusconi, continua a difenderlo con la spada tratta di Alberto da Giussano e dice: “A noi le chiacchiere non interessano, vogliamo le prove”, facendo porre a tutti la stessa domanda: “Ma perché per far fuori Bossi sono bastate solo le chiacchiere?”. Mah!... interrogativi celtici di una torrida estate equatoriale. Odino, ma dove sei?



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