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Le starlette e il cinema sexy, il cinema di genere-Terza parte

Creato il 14 settembre 2010 da Paultemplar

Rada Rassimov, sorella di Ivan Rassimov, uno degli attori più presenti nel cinema di genere anni 70, è stata attrice specializzata in ruoli di contorno ; indubbiamente una delle più brave, l’attrice triestina, nata nel 1938, ha lavorato in vari film di genere, nel periodo tra il 1963, quindi dal suo esordio nel film Sfida al re di Castiglia fino al 1974, epoca del suo film più importante, Grandezza naturale , dopo il quale ha deciso di seguire principalmente la tv, specializzandosi in fiction.

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Rada Rassimov in Un caso d’incoscienza

Attrice dal volto spigoloso, molto espressiva, la Rassimov è comparsa in Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone, in una piccola parte che però ricordano in molti; è la prostituta che viene picchiata dal malefico Sentenza.
E’ apparsa anche in Il gatto a 9 code di Dario Argento, nel film di culto praticamente introvabile Necropolis (1970), in La grande scrofa nera (1971) e nel film di Bava Gli orrori del castello di Norimberga.

Le starlette e il cinema sexy, il cinema di genere-Terza parte
La Rassimov in Gli orrori del castello di Norimberga

Margaret Rose Keil è una simpatica starlette comparsa in numerosi film di genere, a cavallo tra il 1961 e il 1981; anche nel suo caso possiamo parlare di una brava comprimaria, capace di mettersi in mostra anche in ruoli secondari. Passata attraverso la fucina formativa dei fotoromanzi (lavorava per la Lancio), è poi approdata alle pubblicità televisive; molto famosa quella della Punt e Mes.

Le starlette e il cinema sexy, il cinema di genere-Terza parte
Margaret Rose Keil, Le prigioniere dell’isola del diavolo

Margaret Rose Keil protagonista di Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno

Bionda, fisico non esplosivo, la Keil ha lavorato principalmente in peplum, in decamerotici come Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno (1972),Decameroticus (1972), Il decamerone proibito – le altre novelle del Boccaccio (1972),  Novelle licenziose di vergini vogliose (1973), Fra’ Tazio da Velletri (1973)
Sandra Julien, francese di Tolone, dov’è nata nel 1950 ha avuto una carriera brevissima, anche se intensa, nel periodo tra il 1971 e il 1975; dotata di una bellezza straordinaria, con un fisico molto bello,la Julien tuttavia non aveva a supporto adeguate doti recitative.

Sandra Julien, Les frissons des vampires

La Julien in Sterminate gruppo zero

I film interpretati, pur dal buon successo come Les frissons des vampires di Rollin (1971) oppure Nel buio non ti vedo ma ti sento di Pecas dello stesso anno, la lanciano come attrice sexy; ma non basta e dopo qualche film decisamente mediocre tipo Je suis frigide… pourquoi? (1973), Sandra Julien scompare dagli schermi, senza particolari rimpianti da parte dei cinefili.
Una soubrette lanciata dalla Tv, Paola Tedesco, mostra un talento eclettico, tanto da essere utilizzata nei varietà televisivi, negli sceneggiati sempre tv e nel cinema;nata a Roma nel 1952, la Tedesco compare per la prima volta in un’opera cinematografica a soli 12 anni.
Si tratta di Il Vangelo secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini (1964); in tv partecipa al fortunato Un colpo di fortuna, interpreta il più bel sceneggiato di sempre, Il segno del comando, mentre al cinema si specializza in ruoli di contorno, recitando in musicarelli come Lady Barbara, in film comici come I due maghi del pallone regia di Mariano Laurenti (1971),I due assi del guantone sempre per la regia di Mariano Laurenti (1971) con il duo comico Franchi-Ingrassia,

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Una bellissima Paola Tedesco nel musicarello Lady Barbara

La Tedesco in Le seminariste

passando per il poliziottesco I familiari delle vittime non saranno avvertiti regia di Alberto De Martino (1972), La polizia accusa: il servizio segreto uccide regia di Sergio Martino (1975), il thriller come Il gatto dagli occhi di giada regia di Antonio Bido (1977) nel quale è la protagonista e infine nella commedia sexy, tra le quali vanno citate Le seminariste regia di Guido Leoni e Nerone regia di Mario Castellacci (1977), in cui compare in un nudo frontale che ne esalta la splendida figura fisica.
Dopo l’abbandono della carriera cinematografica, seguita da quella televisiva, la bella e brava Paola Tedesco si dedica con successo al teatro, nel quale lavora ancora oggi.
Autentica meteora, Paola Morra, nata a Roma nel 1960, fisicamente prosperosa anche se non statuaria, gira 7 film nell’arco di meno di due anni, tra i quali segnalo Suor Omicidi (1978), un thriller di buon livello accanto ad Anita Ekberg, L’insegnante balla… con tutta la classe (1978) commedia sexy poco interessante, Interno di un convento (1978) ottimo film di Borowczyck.

Paola Morra, L’insegnante balla con tutta la classe

La Morra in Amazzare il tempo

A questo punto la carriera della Morra invece di decollare si conclude malinconicamente con il buon Ammazzare il tempo (1979), nel quale lavora egregiamente mostrando una discreta maturità artistica.
Difficile capire il perchè del suo abbandono delle scene; come molte altre protagoniste minori, la Morra probabilmente ha scelto di cambiare vita o forse più semplicemente è stata dimenticata durante la grossa cirsi che il cinema italiano attraversò proprio nel periodo del suo ultimo film.
Una lunghissima e per certi versi fortunata carriera contraddistingue Monica Randall, nome anglofono della spagnola Aurora Juliá Sarasa, nata a Barcellona nel 1942; attrice, produttrice, la Randall ha interpretato oltre 100 lavori, equamente divisi tra cinema e tv.

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Monica Randall in SuperArgo

…e in Red Sun

Eppure in Italia l’attrice non è propriamente famosa; il suo ruolo più famoso, da noi, è quello della signora Moroni in Mio caro assassino (1972)
Lontana mille miglia dalla vamp o dal prototipo della starlette, Maria Rohm di nascita austriaca essendo nata a Vienna nel 1945 ha partecipato a diverse produzioni, quasi tutte finanziate da suo marito Harry Alan Towers.
Molto bella, di quelle bellezze diafane e fragili, la Rohm è stata una buona comprimaria;

Maria Rohm in Eugenie

Maria Rohm, Venus in furs

da segnalare tra i film interpretati 99 donne (99 Women) di Jesús Franco (1968), Il Dio chiamato Dorian (Dorian Gray) di Massimo Dallamano (1970),Il conte Dracula e Justine ovvero le disavventure della virtù sempre  di Jesús Franco.
Abbandonato senza rimpianti il cinema in veste di attrice, ha viceversa deciso di impegnarsi nella produzione, cosa che ancora segue.
Margaret Lee, ovvero Margaret Gwendolyn Box deve la sua fortuna in Italia principalmente al suo buffo accento italiano e alle trasmissioni televisive accanto a Johnny Dorelli, con il quale ha poi lavorato anche in ambito cinematografico.

Margaret Lee in La bestia uccide a sangue freddo

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La Lee nel film OS 117

Molto bella, la Lee ha girato tra il 1962 e il 1975 oltre 70 film, specializzandosi in ruoli secondari, tutti interpretati con la sua garbata ironia e con quell’accento che la rendeva irresistibile.
Tra le opere meritevoli di attenzione, citerei La bestia uccide a sangue freddo (1971), Appuntamento col disonore (1970),Venus in Furs (1969) e  La sensualità è un attimo di vita (1975); il grosso della sua produzione tuttavia è concentrata nel decennio sessanta, con ben 50 film interpretati in soli 7 anni.
C’è un’attrice che ha legato il proprio nome indissolubilmente a quello del regista che l’ha lanciata, diventandone dapprima la musa ispiratrice,poi la compagna e infine l’attrice preferita: si tratta di Lina Romay, lanciata da Jesus Franco.

Lina Romay in Rolls Royce baby

Mansion of the dead

Rosa Maria Almirall, nata a Barcellona nel 1954 ha girato oltre 100 film, la stragrande maggioranza dei quali per suo marito, e buona parte dei quali caratterizzati da contenuti spesso hard.
I film più importanti di Lina Romay sono Sospiri (La noche de los asesinos) (1973),La mansion de los muertos vivientes, regia di Jesús Franco (1982).
La Romay, che all’inizio della carriera era caratterizzata da un personale davvero sexy, sormontato da un volto imbronciato, avrebbe potuto tranquillamente scegliere strade diverse; viceversa l’incontro fatale con Franco la legò indissolubilmente al cinema del regista spagnolo, dal quale poi non si staccò più, scegliendo di interpretare larga parte della sua produzione.
Anche la carriera di Maria Rosaria Omaggio assomiglia per molti versi a quella di Paola Tedesco e a quella di attrici del piccolo schermo lanciate da trasmissioni televisive in cui si esibivano con ruoli di contorno.

Maria Rosaria Omaggio in La segretaria di mio padre

La Omaggio deve molta della sua popolarità a Canzonissima 1973, trasmissione nella quale era valletta di Pippo Baudo; passata al cinema, grazie alla sua fresca bellezza e ad un fisico armonico, interpretò come sua prima parte il ruolo di Lozana nel film La lozana andalusa (1976) di Vicente Escrivá, che in Spagna ebbe un discreto successo. Dopo la commedia sexy La segretaria privata di mio padre (1976), passò al poliziottesco, genere in gran voga a metà anni settanta, interpretando film come Squadra antiscippo (1976),Roma a mano armata (1976), La malavita attacca… la polizia risponde! (1977).

La Omaggio con Renato Pozzetto in Culo e camicia

In seguito scelse di dedicarsi alle fiction tv e al teatro, nel quale è ancora oggi molto attiva.
Una triste sorte caratterizza la vita di Krista Nell, bella e simpatica attrice di origini austriache, classe 1946.
Dopo alcuni film girati in Francia, arriva in Italia sulla fine degli anni 60, comparendo in diversi western all’italiana.
Riscuote buon successo e discreta fama con alcuni decamerotici scanzonati, come Fratello homo sorella bona (1972), Decameron proibitissimo – Boccaccio mio statte zitto… (1972), Le calde notti del Decameron (1972) , Decameron No. 2 – Le altre novelle di Boccaccio (1972).

Krista Nell in La sanguisuga conduce la danza

La Nell in Rivelazioni di una maniaco sessuale…

Tra il 1970 e il 1975 gira oltre 25 pellicole, tutte come comprimaria; subito dopo aver ultimato il film La sanguisuga conduce la danza (1975), viene stroncata da una leucemia fulminante, nel pieno della maturità e nel momento in cui erano molti quelli che la apprezzavano per la simpatia e la discreta caratura artistica.
Era il 19 giugno 1975, l’attrice non aveva compiuto nemmeno 30 anni.
Identica, tragica sorte è quella di Soledad Miranda, altra attrice lanciata da Jesus Franco; nata nel 1943 a Siviglia,  debutta a soli 17 anni nel film La regina del Tabarin di Franco.
Dopo aver interpretato in pochi anni molti film di successo come Vampyros lesbos e Il conte Dracula, Soledad trova la morte ad agosto del 1970 in un incidente stradale.
Aveva solo 27 anni e una carriera promettente davanti.

Soledad Miranda in Vampiros lesbos

La sfortunata Soledad Miranda in 100 rifles

Dalla ex Jugoslavia proveniva Olga Bisera, classe 1949, attrice di discrete qualità ancora una volta persasi alla fine degli anni settanta con la grande crisi del cinema. Vicenda anche strana la sua, visto che il film più famoso e che le valse ottime critiche lo girò nel 1977. Si trattava di uno dei film dedicati all’agente segreto James Bond; il film, 007 la spia che mia amava la vide imeprsonare Felicca una delle tante Bond girl che l’agente con licenza di uccidere seduce nel corso delle sue missioni.

Olga Bisera, Amore libero

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La Bisera in La vergine, il toro e il capricorno

Prima di allora la Bisera aveva interpretato film come L’uccello migratore (1972), Beati i ricchi (1972), il women in prison  Diario segreto da un carcere femminile (1973) e fornito una buona prova nel discreto thriller paranormale Un sussurro nel buio (1976)
Presentatrice televisiva, compositrice, attrice cinematografica, Enrica Bonaccorti ha mostrato da subito un talento davvero poliedrico; nata a Savona nel 1949, ha iniziato facendo la gavetta in teatro, per poi passare alla composizione di canzoni, alcune delle quali di ottimo livello, come La lontananza e Amara terra mia, portate al successo da Domenico Modugno.
Ha partecipato ad alcune pellicole di buon successo, come Jus primae noctis, regia di Pasquale Festa Campanile (1972),Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave, regia di Sergio Martino (1972),Paolo il caldo, regia di Marco Vicario (1973),

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Un primo piano di Enrica Bonaccorti tratto dal film Rag.Arturo De Fanti, bancario precario

La Bonaccorti in Jus primae noctis

Rag. Arturo De Fanti, bancario precario, regia di Luciano Salce (1980), per poi dedicarsi all’intrattenimento in tv, dove ha contribuito in maniera determinante al successo del talent show Non è la Rai.
Ottimo anche il successo riscosso per la radio, con lo storico programma Chiamate Roma 3131; sicuramente uno dei personaggi più completi, a cui però è mancato il guizzo finale, quello che ti porta ad essere davvero una star.
Laura Belli, napoletana purosangue, è una delle poche ad aver frequentato una scuola  di sperimentazione cinematografica; nata nel 1947, esordisce nel film La monaca di Monza, regia di Eriprando Visconti (1969).
Altri suoi lavori di un certo interesse sono La polizia ringrazia, per la regia di Steno (1972),Da Corleone a Brooklin,  di Umberto Lenzi (1979)

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Laura Belli in Milano odia la polizia non può sparare

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La Belli con Aldo Reggiani in La porta sul buio

Molta della sua popolarita arriva però dagli sceneggiati tv; quelli  cui la brava attrice ha partecipato sono tra i migliori di sempre prodotti dalla Rai, ovvero Il segno del comando, per la  regia di Daniele D’Anza (1971),Lungo il fiume e sull’acqua, di Alberto Negrin (1973) e Gamma di Salvatore Nocita (1975).
Attrice espressiva, la Belli ha lavorato comunque molto poco , il suo curriculum presenta solo una dozzina di titoli cinematografici, distribuiti tra il 1969 e il 1979.
Ha provato anche la regia cinematografica, con scarso successo.
L’ultima attrice di questa tornata, Janine Reynaud, oggi ottantenne, esordì molto tardi, a 35 anni nel film La bugiarda di Luigi Comencini.
La grander occasione le capitò quando il regista spagnolo Jesus Franco la volle come protagonista del film Succubus (Necronomicon), il film visionario che l’eclettico regista spagnolo girò nel 1969.

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Janine Reynaud in Blindman

… e in Succubus, di Jesus Franco

In seguito l’attrice girò numerosi film; in Italia la ricordiamo nel ruolo di vittima nel film La coda dello scorpione (1971), nel torbido Nel buio non ti vedo ma ti sento di Max Pécas del 1971 e in L’uomo più velenoso del cobra (1971). Volto marcato, quasi mascolino, la Reynuad ha interpretato una trentina di film nel periodo tra il 1966 e il 1978, quando all’età di 58 si è ritirata dalle scene.



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