Magazine Psicologia

Le subpersonalità di padre e di figlio

Da Psicosintesioggi
padre-bambino Questo articolo è dedicato a coloro che riescono, anche se con dolore e angoscia, ad essere consapevoli di una parte del danno che alberga in loro a causa della non soddisfacente (o meglio come direbbe Winnicott “non sufficientemente buona”) relazione con il loro padre. Può sembrare banale, ma quando c’è una ferita è proprio questo che può accadere: si cerca di spostarla la, da qualche parte nell’inconscio, con la speranza che giammai sperimenteremo di nuovo quel dolore. Questo modo di procedere porta la persona ad andare avanti in qualche modo, ma non è la strada migliore perché la vita – in un modo o nell’altro – tende a ricondurci proprio in quei luoghi che abbiamo catalogato come “off limits” come a spingerci a trasformare quel dolore in qualcosa di utile. A noi la scelta: lasciare le cose come stanno può essere comodo, ma è una comodità che rischiamo di pagare a caro prezzo, perché con il cambio di stagione saremo costretti ad aprire quell’armadio pieno di scheletri.. Se la ferita è molto profonda, molto probabilmente avremo scelto di non avere figli, ma questo può non essere abbastanza: il fantasma dell’irrisolto nella relazione con il padre si può manifestare anche sul lavoro e così ogni volta che abbiamo a che fare con un capo, un cliente, ecc. rischiamo di entrare sempre nello stesso film, nella stessa tragedia che conosciamo molto bene. Se siamo già dei padri sufficientemente consapevoli di come stanno le cose, molto probabilmente saremo interessati a limitare i danni, o a prevenirli, e intraprenderemo il percorso che riterremo più opportuno. In questa prospettiva la prima cosa da fare è accogliere e prenderci cura delle subpersonalità di padre e di figlio che sono presenti nella realtà intrapsichica del padre: le relazioni interpersonali esterne sono infatti lo specchio di ciò che si anima in noi, con la nostra vitalità, ma anche con i copioni e i condizionamenti che ci portiamo dietro in quanto fiori e frutti del nostro albero genealogico. La strada migliore è mobilitare tutte le risorse affinché alle ripetizioni dei copioni che vengono trasmessi di generazione in generazione possano alternarsi sempre più anche gli aspetti evolutivi di scelta consapevole, aspetti che possono esprimersi più agevolmente attraverso l’opera di facilitazione che può essere svolta solo da ha già percorso alcuni passi nella direzione del benessere e della serenità.

Dott. Alessandro Gambugiati
Psicologo e Psicoterapeuta n. 3808 Toscana
328-5390990 www.alessandrogambugiati.net

 

 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog