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Lettera aperta a Michele Emiliano (da Magistrato a Monoscopio)

Creato il 12 marzo 2015 da Tafanus

-c) Neanche 24 ore, ed ecco il suo faccione riempire stamattina (ore 09:45, sempre su La7), lo schermo di "Coffee Break", trasmissione condotta dalla bravissima Tiziana Panella... Un sospetto sorge spontaneo... Per caso La7 è riuscita a ricavarle un piccolo pied- à- terre all'interno dei suoi studi? Così... solo per praticità..

E che ci faceva a Coffee Break? Ho avuto come un'impressione che stesse cercando, senza riuscirvi, di mettere una toppa peggiore del buco alla sconcertanti dichiarazioni pro-Silvio del giorno prima.

-e) Purtroppo mi viene in mente un altro famoso proverbio... Ecco come ne illustra la nascita e il significato lo storico Torquato Cardilli sul sito L'italiano.it:

[...] Oltre 4 secoli fa, mentre le corone di Francia e di Spagna si fronteggiavano per la supremazia in Europa e nel nuovo mondo, i prìncipi e i duchi italiani, la classe politica del tempo, gretti, rissosi e municipalistici, incapaci di pensare ad un futuro di prosperità, si appoggiavano o meglio si mettevano a disposizione dell'una o dell'altra potenza pur di salvare un minimo di potere entro le mura della loro cittadella. Allora fu coniato il proverbio "o Franza o Spagna, purché se magna" attribuito a Guicciardini, che era stato prima come ambasciatore di Firenze in Spagna presso la corte di Ferdinando il Cattolico e poi, tornato in patria, aveva propugnato, con l'accordo di Cognac del 1526, un'alleanza con i francesi per fermare lo strapotere di Carlo V e salvaguardare un po' di indipendenza della penisola italiana. Tanti secoli non sono passati invano [...].

-f) Trovo assolutamente sconvolgente la sua teoria che un PM non debba richiere il rinvio a giudizio, tranne che non abbia "prove certe" sulla colpevolezza. A questo punto potremmo "rottamare l'ufficio del GIP, quello del GUP. il processo d'appello, e persino le sentenza della magistratura giudicante. Se un PM deve avere "prove certe" può aprire e chiudere un processo, emettere la sentenza, e risparmieremmo un sacco di soldi, e un sacco di tempo.

E dire che a me avevano detto (ma si vede che erano male informati) che la prova "si forma nel dibattimento". Che a fronte di indizi numerosi e coinvergenti l'azione giudiziaria sia obbligatoria; che è previsto che il PM possa sbagliare, tanto è vero che esiste il PM, ma anche il GIP (Giudice per le Indagini Preliminari), ed esiste il GUP (Giudice per l'Udienza Preliminare). Ma per lei, col plauso di Forza Italia e della Michaela Biancofiore, è solo la Procura di Milano, a dover "chiedere scusa?

-g) Vede, signor mio, qui NESSUNO deve chiedere scusa. Forse altri (lei, Emiliano?) essendo ormai DENTRO la magistratura - in aspettativa - ma FUORI dalla pratica di Magistrato (visto che fa il politico e non il magistrato da ormai 13 anni, dovrebbe fare un ripassino sulle funzioni... Le diamo una mano, attingendo alla scienza di Natale Iommi :

PM, GIP, GUP facciamo chiarezza!
Il pubblico ministero (PM) è un organo vero e proprio designato dallo Stato o da altre istituzioni, a seconda della Nazione, per favorire il rispetto della legge e per valutare le azioni penali di un individuo. E' istituito presso la Corte di Cassazione, le Corti di Appello, i Tribunali per minorenni ed i Tribunali ordinari.
Il pubblico ministero esercita dunque l'azione penale vera e propria che condurrà poi al successivo processo, all'interno del quale sarà la controparte dell'imputato. Il pubblico ministero si occupa infatti di trovare le prove d'accusa nei confronti di coloro che commettono reati, violando le leggi. Le prove raccolte dal pubblico ministero vengono poi presentate in tribunale e utilizzate per accusare l'assistito di un determinato avvocato, che invece si occupa della difesa. Il PM dunque:


Il giudice per le indagini preliminari (GIP) svolge compiti di garanzia dei diritti dei cittadini sottoposti ad indagini da parte del PM ovvero:

    a) Fissa l'udienza preliminare;b) Autorizza la proroga delle indagini;
    c) Convalida l'arresto in flagranza ed il fermo operati dal PM e dalla Polizia Giudiziaria;
    d) In sintesi al GIP sono assegnate le funzioni atte a garantire l'indagato nella fase delle indagini preliminari.


Il giudice dell'udienza preliminare (GUP) è la figura preposta a decidere, durante l'udienza preliminare, sulla richiesta del pubblico ministero di rinviare a giudizio l'indagato. Fa da spartiacque fra la fase delle indagini preliminari e quella del giudizio. Al termine delle indagini preliminari il PM richiede l'archiviazione o il rinvio a giudizio; il GIP fissa l'udienza, il PM espone i risultati delle indagini e le prove che giustificano l'eventuale rinvio a giudizio. Prendono parte alla discussione davanti al GIP l'imputato (se vuole rilasciare dichiarazioni spontanee), i difensori ed i PM (che possono replicare una sola volta). Finita la discussione il GUP valuta se disporre il giudizio o sentenza di non luogo a procedere. Il Magistrato che ha svolto funzioni da GIP non potrà svolgere anche quella di GUP. Il GIP diventa GUP nei processi per direttissima, cioè quando vi è la flagranza, e quando entrambe le parti, accusa e difesa, sono d'accordo e richiedono il patteggiamento o il rito abbreviato. Con il patteggiamento, l'imputato ammette di aver commesso il reato e in cambio della confessione e di non aver ulteriormente intasato il sistema giudiziario, il GIP diventa giudicante e lo condanna, applicandogli uno sconto di un terzo della pena, più sconti su multe, se ci sono.

-f) Penultimo punto: non mi piace, Caro Emiliano, perchè nella mia ottica non è la cosa più limpida di questo mondo stare ancora in Magistratura, a distanza dalla messa in aspettativa per poter esercitare attività politica. Molti magistrati (che mi piacciono più di lei) hanno lasciato la Magistratura, senza la "ciambella di salvataggio" dell'aspettativa, senza attendere i 12 anni che lei ha già trascorso in aspettativa. Forse dovrebbe aver già deciso "cosa farà da grande". E non mi piace - Dio non voglia - che un giorno io possa finire indagato dal nuovamente magistrato Michele Emilano, magari per una querela per diffamazione ad opera - che so... - della ministra Boschi, o di Graziano delrio, o dello stesso Renzi... Sa, non mi sentirei abbastanza tranquillo, come cittadino. Comse di dice? Non basta che la moglie di Cesare sia senza peccato, ma deve anche essere percepita come tale.

-g) Last but not least: non mi piace, caro Emiliano, che lei contesti la decisione della Cassazione di aprire un'inchiesta nei suoi confronti per non aver lasciato la Magistratura in via definitiva dopo ben 12 anni di attività politica. E ancor meno mi piacciono le motivazioni da lei addotte per attaccare la Cassazione (la quale, sia detto per inciso, le ha solo reso un piacere attaccandola solo adesso, a 12 anni dall'inizio della storia, e non magari subito o dopo un anno).

Ed ecco l'articolo del Fatto Quotidiano che descrive il contenzioso fra lei e il Procuratore Generale della Cassazione Gianfranco Ciani:

Giustizia & Impunità - Azione disciplinare contro Emiliano: "Fa politica ma è ancora magistrato"
Da febbraio di quest'anno è anche segretario pugliese del Partito democratico. E questo dato di fatto, in particolar modo, ha spinto la Cassazione ad avviare la procedura. La replica: "Per 11 anni nessuno mi ha mai contestato alcunché"

"Svolge attività politica abitualmente, ma è ancora magistrato: non potrebbe farlo". E' questo il senso dell'azione disciplinare avviata dal procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani nei confronti di Michele Emiliano. L'ex sindaco del capoluogo pugliese è attualmente il candidato per il centro-sinistra alle elezioni regionali in Puglia, che si terranno nel 2015. Emiliano, però, da febbraio di quest'anno è anche segretario pugliese del Partito democratico. E questo dato di fatto, in particolar modo, ha spinto la Cassazione ad avviare la procedura. La ragione dell'iniziativa disciplinare, del resto, deriverebbe proprio dal fatto che, in quanto leader regionale del Pd, Emiliano svolge con carattere di continuità attività politica. Una condotta che sarebbe incompatibile, visto che ai magistrati non è consentita l'iscrizione ai partiti politici. E le limitazioni varrebbero anche per quelli che come Emiliano, sono fuori ruolo.
L'ex sindaco di Bari, però, ha contestato aspramente l'iniziativa del pg: "Per 11 anni nessuno mi ha mai contestato alcunché e per tale motivo ho ritenuto di non aver mai violato alcuna norma di legge, altrimenti il CSM e la Procura Generale della Cassazione avrebbero rilevato molto prima eventuali violazioni. Se la mia condotta dovesse essere considerata quale violazione dei miei doveri di Magistrato, sono pronto a rimuovere immediatamente le cause di tali violazioni. Ovviamente attendo l'esito dell'eventuale procedimento disciplinare cui mi sottoporrò collaborando all'accertamento dei fatti e del diritto effettivamente applicabile al mio caso che costituisce il primo precedente nella storia della magistratura italiana".

Il candidato governatore del centrosinistra alle regionali del 2015, poi, ha attaccato il timing e i modi dell'iniziativa della procura: "Ho appreso dalle agenzie di stampa, dell'avvio di un'azione disciplinare nonostante io sia Magistrato in aspettativa per incarichi politici sin dal 2003. La comunicazione alla stampa precede la notifica di qualunque provvedimento". Poi la conclusione: "Resta il fatto che io sono effettivamente iscritto al PD sin dal 2007, avendo svolto funzioni di segretario dal 2007 al 2009, di Presidente del partito dal 2009 al 2014, e da sei mesi ancora funzioni di segretario regionale della Puglia. E che sin dal 2004 sono stato leader di una formazione politica denominata Lista Emiliano per Bari non diversa da un partito politico".

Per chiudere in allegria: la presunta caccia di Emiliano ad incarichi di vario genere, ha suscitato l'ironia di SEL, che nel suo sito ha inserito un "generatore automatico" di incarichi per Michele Emiliano:


Lettera aperta a Michele Emiliano (da Magistrato a Monoscopio)

Cliccando sull'immagine, potrete non solo sfogliare la lista degli incarichi "a titolo gratuito" del Magistrato - Segretario - Candidato Michele Emiliano, ma potrete attivamente contribuire all'allargamento del "pacchetto-incarichi", immaginandone di nuovi e creativi.

Chissà che questo non serva ad allargare anche il giro delle comparsate televisive...

P.S.: questi i primi commenti apparsi in calce all'articolo di Repubblica che pubblicava i video degli interventi di Emiliano in favore di Berlusconi, e molto critici nei confronti della Procura di Milano:

    CONFUSIONE totale, non solo di Emiliano- che resta il peggiore. Indegno. Berlusca c'era, ma non sapeva.
    Da uno che quasi sempre concorda con quanto Emilano dice, posso dire che questo non è degno di Lui, ma sembra piu un attegiamento da vecchio Dc o nuovo Renziano, questa condanna del magistrato che ha inquisito Berlu senza tener conto dei cambamenti della Severino e che i fatti sono stati confermati (prostituzione e telefonata) mi sembra forzata. non sarà che gli servono i voti dei forzisti Pugliesi, degno della Dc anni 80
    E meno male che e' un ex magistrato. Ma si dovrebbe vergognare manca solo che sponsoriziate l'incentivazione alla frequentazione di prostitute ed avrete raggiunto il top
    Sono pugliese, ma stavolta questa persona proprio non l'ho capita. Eppure è antiberlusconiano, il più delle volte lo ha sempre criticato, ma evidentemente stavolta, visto la guerra in FI pugliese, in vista delle prossime regionali, starà puntando ai voti dei malpancisti forzisti che sono attualmente contrari all'ex cav.
    mamma mia... non ho parole... ma lo sa come funziona la cassazione costui? lo sa lo sa.... pugliesi lo votate questo qui???
    emiliano, mi sembravi una persona perbene, ma credo di essermi sbagliato. Se b. penalmente è stato assolto non significa che non sia moralmente deplorevole la sua condotta. Il tuo intervento è rivolto alle prossime votazioni regionali e vuoi conquistare i voti della destra meno disonesta. Per accaparrarti quei pochi voti della parte di elettori forzisti meno disonesti sei disposto ad abbassare l'asticella della tua moralità. Rispettare le sentenze è un dovere non condividerle è un diritto
(Fonte: Repubblica.it)

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