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Letture per l’Estate 2011

Creato il 26 giugno 2011 da Fugadeitalenti

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Qualche consiglio domenicale per letture estive imprescindibili, sul tema Giovani & Fuga all’Estero. Come sempre monitoriamo attentamente le novità sul tema.

Ecco un tris di consigli:

-il primo è il libro “E’ facile cambiare vita. Se sai come farlo“, di Aldo Mencaraglia, autore del noto sito Italiansinfuga.com: un libro di consigli pratici su come lasciare il Belpaese. Una guida supefacente nella sua semplicità, tuttavia ricca di consigli utili. Leggendola, ho condiviso molte delle “dritte” che Aldo dispensa ai suoi lettori. Edizioni Bur.

-presto in libreria, ma già anticipato online, “Goodbye Mamma“, “un libro che insegna un “metodo” per lasciare l’Italia“. Il volume è frutto del progetto “GBM”: un progetto che “nasce dall’idea di aiutare gli italiani a lasciare il proprio Paese. Un Paese che ha sempre meno da offrire, privo di meritocrazia e flessibilità, che premia i furbi a svantaggio degli onesti. L’Italia si trova in una situazione di declino irreversibile”, prosegue la presentazione online: “decidere di vivere in Italia significa accettare soprusi e compromessi. Scopriamo che la bellissima frase detta dall’architetto Renzo Piano “partire, per poi tornare” é difficilmente applicabile in Italia al giorno d’oggi; quindi acquisire un bagaglio di esperienza all’estero, che poi tornerà utile una volta tornati in patria, per migliorare il nostro Paese. L’Italia offre difficilmente qualcosa che possa attirare coloro che abbiano provato un’esperienza all’estero. Il Belpaese é una fucina di “talenti”: ora non stiamo parlando di “cervelli”. Con talento consideriamo il genio e l’adattabilità a ogni situazione, che hanno reso gli italiani un popolo di innovatori nella storia“. Tutte le info sul sito di Goodbye Mamma.

-in uscita a luglio per Rubbettino l’ultimo libro di Alessandro Rosina, “Goodbye Malthus“. Martedì un articolo de “Il Corriere della Sera” sui giovani lo anticipava così: «Dalla crescita della quantità alla qualità della crescita» . «In questo secolo vincerà chi investe sulla qualità della crescita, ma l’Italia fa fatica. Siamo di fronte a una generazione di “frustrati”: si riducono le opportunità, e ad afferrarle non è chi ha più talento ma chi ha una famiglia forte alle spalle» . Pronta a tappare i buchi di un welfare inesistente, «rispetto all’Europa spendiamo molto di più in pensioni, molto meno in disoccupazione e housing sociale» . Risultato, «la “sindrome da figliol prodigo”: il 40%di chi esce di casa perché ha trovato un lavoro, non ce la fa e torna dai genitori. Un esempio scoraggiante per tutta la rete sociale» . La crisi, ovvio, ha aggravato il tutto. «Ma sarà negli anni futuri che la pagheremo: meno tutele per i giovani (nati ereditando un debito pubblico che già anni fa ha sfondato il tetto del Pil), meno possibilità di carriera, meno sviluppo. Il periodo fertile delle nuove generazioni si è trasformato in stagnazione».

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