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Liberate Francesco Azzarà

Da Pkiara

Domenica mattina, in quel di Milano. Nonostante la nebbia volesse impedirci anche di vedere i nostri stessi piedi, una passeggiata di buon mattino - causa cambio dell'ora non adeguatamente registrato - ci condusse in Piazza della Scala, dove sulla facciata di Palazzo Marino compariva uno striscione, con la foto di un ragazzo, che diceva: Liberate Francesco Azzarà.
Liberate Francesco AzzaràIgnorante, mi sono detta. Non sai nemmeno di chi si tratta. Ma non ho perso tempo e, appena ho avuto modo di usare Google, l'ho cercato. Azzarà è un operatore di Emergency, rapito in Darfur l'Agosto scorso nella zona di Nyala. Il suo rilascio, almeno da ciò che leggo su Repubblica, sembrava possibile e imminente sin da alcuni giorni dopo il rapimento. Sono, invece, passati due mesi e mezzo e Azzarà, calabrese distaccato all'ospedale pediatrico di Nyala, è ancora in Darfur. L'appello sulla facciata di Palazzo Marino non può che essere condiviso anche da me: Liberate Francesco Azzarà.

 

 

 


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