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Libero! di Dominique Torrès

Creato il 29 novembre 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Dominique TorrèsDominique Torrès da trent’anni è un’invista speciale del canale televisivo France 2.Ha girato il mondo e per nove anni ha partecipato a  << Rèsistance >>, una trasmissione sui diritti dell’uomo. Ha realizzato quattro film per la televisione sulla schiavitù e nel 1993 ha pubblicato Esclaves per la casa editrice Phèbus. Sempre nel 1993 ha fondato il Comitè contre l’esclavage moderne (comitato contro la schiavitù moderna) e dodici anni dopo Rèagir dans le Monde (Reagire nel mondo). La prima associazione, lotta contro la schiavitù in Francia , mentre la seconda si occupa dello stesso fenomeno al di fuori dei confini nazionali, come in Niger, per esempio. Libero! è il suo primo romanzo per ragazzi sull’argomento. L’autrice è convinta che sia necessario informare i giovani affinchè trasmettano il messaggio, prendano il testimone e continuino la lotta! 

Sito:http://www.reagirdanslemonde.com/parrainer.html

 

Libero! di Dominique Torrès
Titolo: Libero!
Autore: Dominique Torrès
Serie: #
Edito da: Edizioni San Paolo
Prezzo: 10,00 €
Genere: Ragazzi, Storie di oggi
Pagine: 96 p.
Voto:
Libero! di Dominique Torrès

Libero! di Dominique Torrès
Libero! di Dominique Torrès

Trama: Amsy vive nel Niger odierno insieme ai suoi genitori. La sua è una famiglia di schiavi. Poco alla volta il deserto li consuma: di sera il vento rende le notti insonni, e al mattino è il sole a tormentarli. Un giorno, mentre raccoglie la legna, il ragazzo incontra uno sconosciuto che gli propone di andare con lui in città, dove potrà vivere libero. E se fosse l’occasione buona per ritrovare sua sorella che è stata venduta? Ma che ne sarà dei suoi genitori? Verranno liberati anche loro? Comunque vada, Amsy dovrà lottare, perché la strada verso la libertà è dura per chi nella vita ha imparato solo a tacere e obbedire… Età di lettura: da 12 anni.


Recensione:
di CriCra

In questo breve romanzo, l’autrice parla della storia del piccolo Amys e della sua famiglia, costretta a vivere e lavorare in schiavitù presso una tribù di tuareg nel deserto del Niger.

 Suo padre si occupa di custodire le greggi di pecore del padrone, in giro per mesi nel deserto, la madre invece deve obbedire a tutti gli ordini provenienti dalla sua padrona, anche i più meschini e umili. Essendo rimasto lui l’unico figlio, dato che il padrone un giorno, decise di vendere sua sorella maggiore per trarne un profitto, Amsy si dedica ad aiutare la madre dalla mattina alla sera, per quelle che sono le sue capacità.

 Un giorno, mentre sta raccogliendo dei pezzi di legno per il fuoco, Amsy viene avvicinato da un uomo – Mouhamed – il quale gli dice di volerlo aiutare a diventare un bambino libero.

Amsy così, decide di seguire l’uomo e di affrontare, non senza profonde ansie e paure, una nuova vita, alla ricerca della tanto sognata libertà, facendosi carico della promessa di tornare a liberare anche i suoi genitori, riuscire a trovare sua sorella, per poter un giorno vivere insieme, come una famiglia unita e finalmente libera.

 Questa è una favola moderna, dove parole piene di significato come fiducia o amicizia, schiavitù o libertà, arrivano al lettore prima attraverso gli occhi e subito dopo colpiscono la sua mente e di conseguenza il suo cuore, tanto da fargli capire come, anche se sotto forma di romanzo con il suo lieto fine, siano parole vere, ricche di significato e di speranza, per persone che al giorno d’oggi purtroppo, anche se siamo nel ventunesimo secolo, vivono in situazioni di schiavitù e in condizioni di vita davvero molto precarie.

 Certo è davvero orribile pensare che ancora oggi, in questa epoca così moderna, si senta parlare di schiavitù e di povertà; qui abbiamo l’esempio dello stato del Niger che ha bandito la schiavitù dal 2003, ma purtroppo questo decreto non ha impedito alla sua completa scomparsa, anzi la sua persistenza è sempre presente, specie nelle città più povere.

 Possiamo quindi essere davvero consapevoli di come le associazioni benefiche, come in questo caso l’associazione Trimidia, siano degli enti davvero eccezionali e sempre più necessari a far si che la vita di tutte quelle persone bisognose cambi in meglio.

 In conclusione vorrei mettere in risalto le dediche che fa l’autrice, molto belle, particolari e anche commoventi in questo suo breve ma intenso romanzo classificato per ragazzi ma, a parere mio, indirizzabile anche verso l’attenzione di ogni lettore, a cui piace leggere storie come questa.

 


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