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Liegi-bastogne-liegi 2014: gerrans vincitore a sorpresa

Creato il 27 aprile 2014 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

La primavera delle grandi classiche del ciclismo chiude i battenti con la Doyenne, la decana del lotto, ovvero la Liegi-Bastogne-Liegi 2014, giunta all’edizione numero 100. E lo fa proclamando vincitore quel sorprendente cacciatore di classiche-monumento che risponde al nome di Simon Gerrans.

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Gerrans trionfa a Liegi – da letour.fr

Procediamo per gradi, allora, e raccontiamola, questa gara che si sviluppa per 263 chilometri, che costringe i protagonisti a scalare 10 côtes, che ha nell’albo d’oro 12 nomi italiani – 4 vittorie per Argentin, il “principe delle Ardenne” – e che nei pronostici della vigilia si profilava come un duello all’arma bianca tra Gilbert e Valverde, trionfatori all’Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone, con outsiders di lusso come la coppia Katusha Rodriguez-Moreno, il polacco Kwiatkowski, Daniel Martin l’irlandese che vinse a sorpresa un anno fa, il nostro Nibali, forse Gerrans e Vanendert.

Pirmin Lang, Michel Koch, Jacobus Venter, Matteo Bono della Lampre, Pieter Jacobs e Marco Minnard son temerari e tentano l’azzardo a lunga gittata andandosene al chilometro 12. Sulla Roche-en-Ardenne, al chilometro 75, i sei garibaldini in avanscoperta hanno 15minuti 45secondi di vantaggio sul plotone e sarà il margine di giornata più ampio.

Non prende il via Chris Froome per problemi alle vie respiratorie, “Purito” Rodriguez paga invece le conseguenze della caduta all’Amstel Gold Race staccandosi già sulla côte de Stockeu. Va pure peggio al campione del  Mondo Rui Costa che non riesce a sottrarsi alla maledizione della maglia iridata, una caduta lo costringe all’abbandono ai -76. La corsa è bella ed entra nel vivo sulla storica impennata della Redoute dove Matteo Bono transita in prima posizione. Scatti e controscatti si alternano alle spalle del corridore delle Lampre, splendido nel suo tentativo solitario che si esaurisce sulla Roche aux Faucons, a -21 dal traguardo.

Entrano in scena i capitani: ci provano Pozzovivo e Arredondo, Gilbert risponde mandando in avanscoperta Samuel Sanchez. Si muovono Nibali e Kreuziger che si portano dietro Caruso, Valverde e lo stesso Gilbert, ma è l’ultima côte, Saint Nicolas dove campeggiano numerosi sostenitori italiani, a decidere chi andrà a contendersi la vittoria. Caruso e Pozzovivo tra questi, che provano a fare la differenza sulle rampe più impegnative, Valverde e Gilbert si marcano stretti con Kreuziger e Gerrans a ruota. I due azzurri prendono il largo ma all’ultima curva, dove cade Daniel Martin, si spenge il sogno di Giampaolo Caruso che viene scavalcato da Gerrans che trionfa in volata su Valverde e Kwiatkowski.

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