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Lo squadrone del(la) Monti

Creato il 17 novembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Lo squadrone del(la) Monti

Ecco i curricula della squadra di salvatori nazionali che ha l’arduo compito di tirarci fuori dai guai:

Presidente del Consiglio con delega all’Economia ed alle Finanze: Mario Monti.

Ormai è diventato conosciuto ai più: economista, accademico di lungo corso nelle università di Trento, Torino e poi la Bocconi, fresco senatore a vita, ha fatto parte di diverse commissioni governative, parlamentari ed europee. Sul piano privato (quello che ha attirato le critiche più forti): è international advisor per Goldman Sachs nonchè advisor della Coca Cola Company,presidente della Commissione Trilaterale dal 2010 e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg.

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: Antonio Catricalà.

Laureato in Giurisprudenza, è stato consigliere e presidente di sezione del Consiglio di Stato, è stato per novi giorni Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, è l’attuale Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust).

Ministro della Difesa: Giampaolo Di Paola.

Ammiraglio, 67 anni, una carriera che lo porta dall’ingresso nell’Accademia navale nel 1963 fino alle nomine di Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa (1998), Segretario Generale della Difesa (2001), Capo di Stato Maggiore della Difesa (2004), posizione dalla quale ha coordinato la pianificazione della più recenti missioni internazionali italiane. È inoltre l’attuale presidente del Comitato militare della Nato.
Altra nomina criticata a caldo proprio per la sua veste di militare scafato, un militare alla Difesa fa sempre storcere il naso, ma questo è lo spirito dei tecnici di Monti.

Ministro dell’Interno: Anna Maria Cancellieri.

Classe 1943, nata a Roma e laureata in Scienze Politiche. Inizia la carriera direttiva al Ministero dell’Interno nel 1972 e nel 1993 viene nominata prefetto, incarico che svolge in città come Bergamo, Brescia, Vicenza, Catania e Genova. Rifiutò di candidarsi a sindaco di Bologna per il centrodestra, mantenendo così intatto il proprio profilo non schierato. È la seconda donna dal 1861 a reggere il Ministero dell’Interno.

Ministro della Giustizia: Paola Severino.

È la prima donna a ricoprire tale incarico nella storia della Repubblica. Classe 1948, Paola Severino Di Benedetto è giurista e docente universitaria, nonchè penalista di fama. Laureata in Giurisprudenza dal 1972, avvocato dal 1977, ha difeso nel corso della sua carriera personalità di spicco quali Romano Prodi, Caltagirone, Geronzi ed Acampora.

Ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture: Corrado Passera.

Forse la più criticata delle nomine, proprio per la deriva neoliberistico-bancaria che si aspetta da uomini del genere. Laureato alla Bocconi, la sua storia è nota a chi segue la scena politico-economica italiana. Vanta collaborazioni ed incarichi con De Benedetti, nell’editoria, nel Gruppo Olivetti. Amministratore delegato del Banco Ambrosiano, poi delle Poste Italiane, fino ad arrivare alla stessa carica in Banca Intesa, nel 2002. Uno dei principali artefici dell’operazione che porterà alla nascita di Intesa Sanpaolo. È inoltre membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università Bocconi e del comitato esecutivo dell’ABI.

Ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità: Elsa Fornero.

Economista,docente presso l’Università di Torino. Esperta in sistemi e riforme previdenziali, previdenza pubblica e privata. Membro del collegio docenti del dottorato in Scienze Economiche dell’Università di Torino e docente presso l’Università di Maastricht. E’ componente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale del ministero del Welfare, editorialista de Il Sole 24 Ore e membro del CdA di Buzzi Unicem.

Ministro dell’Istruzione: Francesco Profumo.

58 anni,ingegnere, ha un passato da ricercatore e docente,è Rettore del Politecnico di Torino dal 1° ottobre 2005 e Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Membro del CdA di Unicredit Private Bank e Telecom Italia, ha ottenuto in carriera numerosi riconoscimenti internazionali a coronamento di un ammontare di pubblicazioni che supera i 250 articoli. Ha rifiutato la candidatura Pd a Sindaco di Torino.

Ministro della Salute: Renato Balduzzi.

Giurista della leva del ’55, professore ordinario di diritto costituzionale all’Università del Sacro Cuore, presidente dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari nazionali), ha esperienze pregresse nell’ufficio legislativo del Ministero della Sanità ai tempi di Rosy Bindi.

Ministro degli Esteri: Giulio Terzi di Sant’Agata.

Terzi è un diplomatico e ambasciatore, laureato in giurisprudenza, con alle spalle una carriera trentennale durante la quale ha ricoperto incarichi come quello di Console Generale a Vancouver durante l’Expo del 1986, Consigliere Politico per l’Italia presso la Nato a Bruxelles, Ambasciatore d’Italia in Israle negli anni caldi della seconda intifada (2002-2004),nel biennio 2008-2009 è Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a New York.

Ministro dell’Ambiente: Corrado Clini.

Laureato in Medicina, specializzato in Igiene e Sanità Pubblica, già irettore Generale del Ministero dell’Ambiente dal 1991 al 2000 per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico nelle industrie e dal 2000 al 2011 per la protezione internazionale dell’ambiente. Critiche anche sulla sua nomina per la sua posizione eccessivamente liberista ed una certa avversità nei confronti del Protocollo di Kyoto.

Ministro per i Beni Culturali: Lorenzo Ornaghi.

Laureato in Scienze Politiche, Rettore dell’università privata Cattolica di Milano, vicepresidente del quotidiano cattolico Avvenire, direttore della rivista “Vita e Pensiero”. In un parterre di tecnici esperti nel proprio campo, l’allievo di Gianfranco Miglio laureato honoris causa in Giurisprudenza vince il premio “Che c’azzecca?” della critica popolare.

Ministro delle Politiche Agricole: Mario Catania.

Laureato in Giurisprudenza, è al Ministero da 32 anni. Esperto di politiche comunitarie, con un bagaglio di importanti incarichi a Bruxelles. Attualmente responsabile del Dipartimento delle politiche europee e internazionali del dicastero delle Politiche agricole, è il dirigente che ha finora trattato per l’Italia la Politica Agricola Comune.

I ministri senza portafoglio sono invece cinque:

Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi, politico e avvocato, è stato giudice di primo grado presso la Corte Europea di Giustizia in Lussemburgo[ ed ha collaborato con la Commissione europea in qualità di direttore generale del Bureau of European Policy Advisors.

Turimo e Sport: Piero Gnudi,laureato in economia e commercio,ex-presidente Enel, membro del direttivo di Confindustria, della giunta direttiva di Assonime, del comitato esecutivo dell’Aspen Institute, consigliere di amministrazione di Unicredito Italiano.

Coesione Territoriale: Fabrizio Barca, economista, presidente del Comitato politiche territoriali dell’Ocse.

Rapporti con il Parlamento: Piero Giarda, economista, è stato professore di economia politica, politica economica e finanziaria ed econometria presso l’Università Cattolica di Milano. Ha ottenuto diversi incarichi governativi con Prodi, D’Alema e Amato.

Cooperazione Internazionale: Andrea Riccardi, storico ed accademico, molti dei suoi studi vertono sul rapporto fra mondi religiosi differenti e sul tema della coabitazione religiosa in particolare nell’area mediterranea.


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