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Lollo & le Purtughescias Gurls

Creato il 24 agosto 2010 da Lollo
Lollo & le Purtughescias Gurls
Quando parto per qualsiasi destinazione ciò di cui non riuscirei mai a fare a meno è il mio quaderno Moleskine e la mia stilografica. Comprese le cento cartucce comprate all'ipermercato più di un anno fa. Dio benedica le offerte del Carrefour in tempo di forniture scolastiche. Sulle bianche e immacolate pagine scrivo il "Diario di Bordo" con tutte le date, gli spostamenti e le frasi celebri. E di spostamenti in questa vacanza in Portogallo ne ho dovuti scrivere parecchi.
Venerdi 13 Agosto 2010:
Ho dormito a casa di Aleccia con il coniglio che sotto al letto batteva le zampe, probabilmente per paura o perchè è perennemente in calore. La sveglia è suonata alle 3 di notte, noi preferiamo viaggiare con compagnie Low Cost che hanno orari improponibili in altrettanti aereoporti dispersi in Val Padana. Mara & Lory ci sono venute a prendere alle ore 4. L'aereo Ryan Air decolla alle 7 mentre io risolvevo parole crociate e sbavavo sul alcune foto di Vanity Fair.
Arrivati nella città di Porto non riuscivamo a capire dove era il sottopassaggio per la metropolitana, un incubo vederci sfrecciare davanti treni su treni senza poterci salire. L'ostello prenotato molto carino e lì rincontriamo le nostre ridenti Ely B. & Cloddy che ci aspettavano già pronte per la Movida notturna e un tour culturale già pianificato. Con tre ore di sonno ci siamo dati alla cultura portoghese. Scalato la torre di 75 metri da cui si gode di una vista meravigliosa su tutta la città, camminato per il Parco del Palazzo di Cristallo. Siamo entrati nella casa dove è morto Carlo Alberto di Savoia e nella cattedrale del XII secolo con il chiostro ornato delle caratteristiche "azulejas", ceramiche tipiche blu e bianche. Un pò termali ma molto belle. Ciò che mi ha colpito di questa città è che è a tratti ben curata nei particolari e per altri fatiscente. Palazzi non finiti ( e non si tratta della tecnica di Michelangelo), rovine a cielo aperto e sobborghi poveri in pieno centro. Inquietante il verso dei migliaia di gabbiani che si aggirano pericolosamente, un attacco nemico ha colpito a due metri dall'ostello la nostra povera Aleccia. In serata venne proposta una movida ma era già tanto se riuscivo a parlare dalla stanchezza.
Sabato 14 Agosto 2010:
Dopo una colazione international in ostello in cui si alternavano francesi, spagnoli e inglesi io vengo schiavizzato per il lavaggio delle tazze. Te pareva. Gita alle piscine sull'oceano di un noto architetto portoghese che ha costruito sulle rocce due piscine con acqua salata e con muratura di cemento, senza utilizzare intonaco ma lasciando il colore della colata di cemento. Acqua gelida, per non parlare del vento che a momenti mi portava via i pochi capelli rimasti. Il pomeriggio perdiamo il treno per Coimbra grazie a Cloddy & Aleccia che decidono di farsi ingannare da puzzolenti scarpe cinesi. Così abbiamo ripiegato su un aperitivo in stazione con patozze unte e birra.

Domenica 15 Agosto 2010:
Un caldo torrido a Coimbra. Una cittadina universitaria molto bella ma troppo in salita per i miei gusti. Secondo me tutti gli studenti o sono non frequentanti oppure fuori corso. Già mi immagino la mattina presto, in ritardo ad un esame, farmi 200 scalini sotto al sole magari con una bella camicia e i mocassini nuovi. Potrei rinunciarci in partenza, oppure mi farei incatenare a qualche cancellata per richiedere almeno una funivia. La piazza dove vi sono tutte le facoltà più antiche è meravigliosa, la biblioteca del XVIII secolo uno splendore per gli occhi con libri dell'epoca incastonati in scaffali che si innalzano per tutta l'altezza delle pareti. C'è pure la torre delle Capre, chiamata così perchè l'ultimo giorno di lezioni il suo rintocco segna l'inizio delle corse delle matricole che scappano come capre per evitare le punizioni degli altri studenti più grandi. Che paura.

Lunedi 16 Agosto 2010- Martedì 17 Agosto 2010:
Dopo un viaggio della speranza su un pullmann Coimbra-Peniche su cui abbiamo improvvisato l'ennesimo aperitivo con patatine unte e birra, siamo arrivati al nostro resort.
Il resort è un enorme villaggio in un golf-club pieno di ricconi con macchine, piscine, e ville. Tutto enorme. Noi unici pezzenti non automuniti chiedevamo l'autostop per andare in spiaggia. Casa nostra era 170 metri quadri e ci sentivamo dei veri signori, peccato che coi portafogli che avevamo a malapena potevamo comprare il necessario per la colazione nell'unico mini-mini market del resort. In spiaggia Aleccia era presa da crisi di shopping convulsivo e organizzava aste di conchiglie trattandole come diamanti. Due chili in più in valigia per qualche sasso. Io sono stato l'unico impavido a fare il bagno nell'oceano gelato per poi avere un mal di pancia da urlo e scappare nel bagno dell'Hotel a 5 stelle atteggiandomi a cliente prestigioso. Prima di salutare il nostro Resort abbiamo fatto un tuffo in piscina e portato via qualche campioncino di bagno-schiuma. La sera siamo stati a mangiare pesce a Peniche e poi serata notturna a Baleal, cittadina sull'oceano che offre come unica attrattiva il surf. Abbiamo mangiato pesce per 20 persone e ci mancava poco che ci portassimo nella borsa l'aragosta che non riuscivamo più a finire. Prima di uscire e chiamare il taxi c'è stato qualche momento di panico a causa del vento polare che poteva colpire i nostri intestini delicati e a lavoro. La nottata a Baleal indimenticabile. Alla mezzanotte (italiana e locale) è scattato il mio 23 esimo compleanno e ognuno di noi ha offerto un giro di chupiti e di Moijiti, sembravamo sei marinai che si rincontrano in qualche taverna squallida e dal pavimento appiccicoso. Morale e calici alti, a Lollo "23 & favoloso" fu il brindisi. Siamo rientrati con il nostro taxista di fiducia che ci ha aspettato fuori dal locale senza neanche averlo chiamato. Quanta efficienza questi portoghesi, e quanta parlantina alle 4 di notte.
Mercoledì 18 Agosto 2010:
Lollo's B-Day. Ci siamo svegliati prestissimo, Aleccia mi ha chiamato che aveva già fatto i boccoli, fosse anche nel braccio della morte e avrebbe i capelli in ordine. Quando ho aperto la finestra mi è sembrato di essere a Milano il 13 Novembre, una nebbia e un'umidità da record. Anzi, da resort. La casa era in condizioni pietose ma noi siamo scappati alla velocità della luce per non perdere quell'unico pullman Peniche-Lisbona.
Lisbona, città meravigliosa in cui ho festeggiato grandiosamente questo mio compleanno. L'ostello in pieno centro città, sulla via dello shopping, era molto bello e gestito da una ragazza simpatica solare che già mi amava. Mi ha cantato "Happy birthday" e su un balcone stile Evita mi ha detto che la città era mia e che dovevo festeggiare tutto il giorno e anche il giorno dopo. Incantevole la Piazza del Commercio, la cattedrale, il Castello di San Giorgio ideale per un primo-secondo appuntamento e anche il matrimonio. Sui merli abbiamo fatto ventimila foto e ci siamo immaginati le nostre ipotetiche giornate medioevali. Che noia senza Sex And The city. Ormai squattrinati cronici abbiamo fatto la spesa e abbiamo preparato la cena nella cucina dell'ostello, Cloddy & Ely b amuchina dipendenti hanno sterilizzato qualsiasi cosa, mentre un francese cercava di mandare a fuoco tutto. Notte di follia al Barrio Alto dove la puntella era prossima e indecente, in aiuto quei barili di moijito che in Portogallo chiamano bicchieri. Il giro dei locali è come il giro del mondo in 8 metri, c'è il locale dei francesi, il locale gay e quello jamaicano ma nessuno che litiga, nessuno che si prende a parolacce. Evviva la convivenza civile e allegra. E cin. Ancora in alto i calici. Noi siamo andati in giro per festeggiare i miei ultimi minuti di compleanno con un economico Moscato da 1,39 euro. Bancarotta assicurata.
Giovedì 19 Agosto 2010:
risveglio malinconico. Per me & Aleccia (sempre boccolosa) è arrivata l'ora di partire lasciando le California Gurls pronte per altri giorni di follia senza di noi. Un interminabile pullmann Lisbona-Madrid aveva bisogno di noi. Un viaggio di 9 ore su sedili di pelle con la nostra bottiglia d'acqua che non stava mai ferma e rotolava per tutto il corridoio. La nostra vicina di posto non stava mai ferma e ansiosa controllava tutto l'equipaggio tenendosi stretta alla cintura. A Madrid abbiamo passato la notte in aereoporto disperati e distrutti perchè impossibile dormire. Ci siamo inventati poesie con rime baciate e abbiamo persino giocato con i tre porcellini trovati nell'Happy Meal.

Venerdì 20 Agosto 2010:
L'aereo Easy Jet tanto sognato è decollato alle 7.15 da Madrid. Malpensa gremita di gente in partenza, noi appena tornati dalle vacanze tristi e sconsolati.

Mentre la lavatrice già andava ho realizzato di essere tornato a casa, di avere una nuova vita e dei nuovi progetti da realizzare. Mi aspetta una nuova città dove studierò, un nuovo letto su cui dormirò e tante persone nuove che riuscirò a far ridere.
Ho 23 anni. Ho cinque amiche meravigliose amiche con cui ho passato una vacanza indimenticabile in posti che avevo voglia di amare. Queste sono le frasi, i ricordi, le righe scritte che si portano dentro il cuore, dentro a quel cuore che condividi con le persone che ti amano per quello che sei. Scrivere qui è un atto di affetto, che si leggano o no queste mie parole rimarrano per me importanti, evidenziano ciò che è stata una settimana di felicità pura.

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