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Lucio 4 marzo 1943...

Creato il 04 marzo 2012 da Angeloferito
Lucio 4 marzo 1943...   Copertina della canzone  4 marzo 1943 di Lucio Dalla
Doveva chiamarsi "Gesù Bambino" la canzone che il giovane cantautore Lucio Dalla portava in quel San Remo del 1971, insieme agli Equipe 84. E giù polemiche, scandalo, ipocrisia...La canzone, dato l'argomento scabroso, la storia di una ragazza madre, un figlio nato da un amore  senza nome, e  appunto  come un Gesù bambino sulla strada...non poteva chiamarsi così, pena l'esclusione dalla gara canora.
Lucio allora se ne assume in pieno la paternità, il coraggio dell'appropriazione di una identità senza identità, e come in tutte le sue canzoni, sapendo che le piazze e le spiagge sono le sue dimore della terra e le stelle e i sogni le sue dimore del cielo,  chiama la sua canzone con la data della sua nascita: 4 marzo 1943.
Oggi  4 marzo 2012 Lucio dà a Bologna il suo ultimo saluto, nel giorno del suo compleanno, in una mite giornata con una primavera che sembra arrivata in anticipo. E chissà se le Rondini durante il suo ultimo terreno viaggio sorvoleranno felici di aver ritrovato  nel volo un loro fedele compagno dalle ali invisbili.
(Antonio Miredi)
Lucio 4 marzo 1943...   Lucio Dalla ai suoi esordi di canante
  4-3-1943 l'inizio sorprendente di un ininterrotto successo
Lucio Dalla in quel San Remo del 1971 non era però un esordiente, aveva già scritto e cantato canzoni come "Quando ero soldato" del 1966, "Lucio dove vai" e "Il cielo" del 1967, "Sylvie" del 1970, canzoni avanti rispetto al tempo e forse per questo senza il successo che avrebbero meritato. La canzone si classificò terza e segnerà il successo  dando un luce nuova, poetica e allo stesso tempo popolare, a tutte le altre interpretazioni.Dalida si innamorerà di questo testo e della sua musica, con quel dolce-triste attacco di violino, e la canterà in francese portandola a un successo internazionale, col suo vero originario titolo "Gesù Bambino"

Si dice che noi moriamo in coerenza con la nostra vita....Lucio Dalla per la cronoca è morto lontano da casa, in viaggio durante i suoi concerti, in una città della muisca, "tradito" all'improvviso dal cuore. Ma può tradire un cuore dal momento che significherebbe solo "tradire" anche se stesso?

    Lucio Dalla in "Puoi sentirmi", un intimo colloquio col cuore, come fra due amici...
 "Di che cosa è fatto un cuore
E di che colore è?
Cosa c'entra con l'amore
Cosa a che fare lui con me
Che non mi nascondo neanche dietro a un dito
Né ho mai acceso un cero dietro te
Tu cuore
Ma quante volte mi hai tradito
A quale gioco giochiamo io e te
Puoi sentirmi, puoi capirmi,
puoi scordarti di me?
Io stasera faccio a meno anche di te
Tu non hai niente più da dirmi
Né io niente da dire a te
Ma poi tu mi svegli la mattina
E mi fai pensare che
Forse cè una scorciatoia
Per tenerti ancora qui con me
Mi capisci?
Ho bisogno che ti fidi
E se sbaglio, quando sbaglio stai con me
È così che stanno insieme due amici..."

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