Ma cos'hai messo nel caffè...?!?!

"Ingroia ha preferito il caffè siciliano a quello che fanno in Val d’Aosta" così il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta ha scherzato sul probabile ingresso del Pm nel Consiglio di Amministrazione della Riscossione Sicilia SpA, della quale dovrebbe assumerne la presidenza. Nel Cda anche l'avvocato Maria Mattarella, figlia di Piersanti, l'ex presidente della Regione Siciliana assassinato dalla mafia. La scelta di Crocetta sul leader di Rivoluzione Civile ha suscitato varie reazioni in rete "Dalla rivoluzione alla riscossione", oppure "Tra caste ci si aiuta", anche il fratello del giudice Borsellino, Salvatore ha detto "Per la verità lo preferivo quando faceva il suo lavoro di magistrato e lo faceva in maniera egregia, mentre su Ingroia politico preferisco non pronunciarmi". E non sono mancate le critiche da parte del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri: 'Da rivoluzionario a gabelliere. Tutti i salmi finiscono in gloria. Destinato a un'improbabile epopea guatemalteca, conductor di una lista elettorale rifiutata dagli italiani, ora Ingroia è annunciato capo dell'Ente Riscossione Sicilia spa. Per uno che doveva fare la 'rivoluzione civile' siamo finiti a un posto da lottizzato comune. Niente male. Tireranno un sospiro di sollievo i cittadini della Valle d'Aosta". Polemico anche il deputato regionale Salvino Caputo: "Voleva fare la rivoluzione civile. Poi doveva coordinare le inchieste in Guatemala. Pur di non fare il magistrato ad Aosta, e quindi continuare a lavorare, Antonio Ingroia è diventato il nuovo esattore siciliano. Triste fine di chi voleva prima processare lo Stato e poi guidare la rivoluzione. Cosa non si fa pur di non andare ad Aosta. Vorrei proprio sapere cosa pensano tutte le migliaia di elettori che hanno votato Ingroia nella speranza di cambiare il Paese e invece hanno eletto un moderno e qualificato gabelliere". Incurante delle critiche Crocetta ha dichiarato: “Con Ingroia c’è anche un dialogo politico, dato che mi piacerebbe portare nel mio movimento, Il Megafono, quell’area di sinistra che si è riconosciuta in lui alle ultime politiche”