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Maiali tatuati: Wim Delvoye al Louvre

Da Leragazze

Per la sua seconda mostra di arte moderna, dopo Tony Cragg, il Louvre ha scelto l’artista belga Wim Delvoye. Diverse sue opere sono dunque esposte dal 31 maggio in varie sale e spazi del museo e interagiranno con le opere già presenti fino al 17 settembre. Tra queste una torre monumentale di 13 metri posta sotto la piramide mentre un altro pezzo ha trovato spazio nei giardini delle Tuileries.

Ma non è questo il punto. Ho scoperto, ma voi sicuramente lo sapete già, che Delvoye è diventato famoso grazie alla sua installazione Cloaca, una macchina che riproduce il processo digestivo con l’apparente serietà di un laboratorio scientifico. È stata chiamata col nomignolo “macchina delle feci”: il cibo entra ed escono le feci.

Ma soprattutto, ed è di questo che voglio parlare, Delvoye ha dato vita a una Art Farm che non è un laboratorio dove si dà libero sfogo alla creatività, ma un vero e proprio allevamento di maiali che si trova nei paraggi di Pechino. Qui l’artista, coadiuvato da esperti, procede a TATUARLI (sotto anestesia) trasformandoli, a suo dire, in opere d’arte viventi. Poi, quando muoiono, rigorosamente di vecchiaia, o vengono impagliati o cedono le loro pelli che sono poi vendute a caro prezzo in aste dove vanno a ruba. Tanto per avere un’idea, alla fine degli anni Novanta una di esse fu battuta da Christie per 12.000 dollari. Oggi, con una cifra che va dai 50.000 ai 150.000 dollari potete portarvi a casa un pezzo unico di puro porco.

Lui, l’artista, ha dichiarato: “Non sono opere d’arte. Ospitano una mia opera e finché sono vivi gli sono debitore”.

Di seguito potete ammirare coi vostri occhi il risultato dell’estro artistico di Delvoye.

Clicca per vedere la presentazione.

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